Su richiesta della Giustizia americana, Artem Uss è stato arrestato lunedì nel nostro Paese. Faceva parte di una rete globale messa in piedi per evadere le sanzioni e riciclare denaro sporco, che ruotava attorno alla Germania e aveva ramificazioni fino al Venezuela. Gli accusati hanno “consapevolmente cercato di nascondere il furto di tecnologia militare statunitense e di trarre profitto dal mercato nero del petrolio”, ha spiegato l’Fbi
Lunedì in Italia, all’aeroporto di Milano Malpensa, è stato arrestato, su richiesta degli Stati Uniti, Artem Uss, cittadino russo, figlio di Aleksandr Uss, governatore della regione di Krasnoyarsk, in Siberia centrale. L’uomo aveva partecipazioni in diverse società russe in Krasnojarsk e altrove e una posizione dirigenziale in una società controllata di un conglomerato petrolifero statale russo. Ieri, il tribunale federale di Brooklyn, New York, ha reso noti i 12 capi d’imputazione per cinque cittadini russi, tra cui Uss: evasione delle sanzioni e riciclaggio di denaro a livello globale. Gli altri sono Yury Orekhov, Svetlana Kuzurgasheva, nota anche come Lana Neumann, Timofey Telegin e Sergey Tulyakov. Accusati anche anche lo Juan Fernando Serrano Ponce, noto anche come Juanfe Serrano, a capo di una società con uffici anche in Italia, e Juan Carlos Soto. Entrambi hanno fatto da intermediari per contratti petroliferi illeciti per Petroleos de Venezuela S.A., la compagnia petrolifera statale venezuelana. Lo ho reso noto il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, che ringrazia le autorità tedesche e italiane per “la loro preziosa assistenza”.
“La connotazione politica di queste accuse” è ovvia, ha detto il governatore Uss su Telegram. “Il cittadino russo non ha espresso lamentele sulle condizioni di detenzione”, ha spiegato l’ambasciata russa Roma. “Il Consolato Generale della Federazione Russa a Milano ha già tenuto due incontri con Artem Uss, mantiene un costante contatto con il suo avvocato italiano e intende continuare a seguire da vicino questa situazione”, si legge ancora nella nota. L’ambasciata russa ricorda poi che “entro 45 giorni gli Stati Uniti sono tenuti a fornire alla giustizia italiana il fascicolo con la formulazione del capo di imputazione, che deve essere esaminato entro 6 mesi”. Parole che sembrano vuole mettere un po’ di pressione (come se non ce ne fosse già abbastanza) sul prossimo governo italiano.
Orekhov, NDA GmbH e un’altra società, la Opus Energy Trading, sono stati sottoposti a sanzioni dal dipartimento del Tesoro. “Le indicazioni di oggi evidenziano i continui sforzi del governo statunitense per ostacolare la capacità della Russia di condurre la sua guerra di aggressione in Ucraina, anche ritenendo responsabili coloro che sostengono le forze armate russe, interrompendo le sue reti di approvvigionamento illecito di tecnologia e difesa in tutto il mondo”, si legge in un comunicato.
Ecco come funzionava lo schema. Orekov è stato titolare, amministratore delegato e direttore generale di Nord-Deutsche Industrieanlagenbau GmbH (NDA GmbH), una società privata che si occupa del commercio di attrezzature industriali e materie prime con sede ad Amburgo, in Germania. L’altro proprietario è Artem Uss. Kuzurgasheva è stata l’amministratore delegato di una delle società di comodo dello schema e ha lavorato per NDA GmbH sotto Orekhov. Utilizzando NDA GmbH come società di facciata, Orekhov e Kuzurgasheva si procuravano e acquistavano tecnologie militari sensibili e dual-use da produttori statunitensi, tra cui semiconduttori e microprocessori avanzati utilizzati in aerei da combattimento, sistemi missilistici, munizioni intelligenti, radar, satelliti e altre applicazioni militari spaziali. Questi prodotti venivano spediti ai clienti finali russi, tra cui le aziende sanzionate controllate da Telegin e Tulyakov, come Radioavtomatika, Radioexport e Abtronics, che servivano il settore della difesa russo. Alcuni degli stessi componenti elettronici ottenuti attraverso questa schema sono stati trovati in piattaforme di combattimento russe sequestrate sul campo di battaglia in Ucraina.
Nel 2019, Orekhov si era recato negli Stati Uniti per procurarsi parti utilizzate sugli aerei da combattimento Sukhoi di fabbricazione russa e sugli aerei da combattimento stealth F-22 Raptor di fabbricazione americana. Secondo la procura di Brooklyn, Orekhov e Uss hanno inoltre utilizzato la NDA GmbH come copertura per contrabbandare centinaia di milioni di barili di petrolio dal Venezuela ad acquirenti russi e cinesi, tra cui un’azienda russa di alluminio controllata da un oligarca sanzionato e il più grande conglomerato petrolifero, del gas e petrolchimico del mondo con sede a Pechino, nella Repubblica popolare cinese. Serrano Ponce e Soto hanno mediato accordi per milioni di dollari tra PDVSA e NDA GmbH, che sono stati inoltrati attraverso un complesso gruppo di società di comodo e conti bancari per mascherare le transazioni.
In una comunicazione con Serrano Ponce, Orekhov ha ammesso apertamente di agire per conto di un oligarca russo sottoposto a sanzioni, dicendo: “Anche lui [l’oligarca] è sottoposto a sanzioni. Ecco perché [agiamo] da questa società [NDA GmbH]. Come copertura”. Lo schema prevedeva anche documenti di spedizione falsificati e superpetroliere che disattivavano i loro sistemi di navigazione GPS per nascondere l’origine venezuelana del loro petrolio. Il 30 marzo 2022, Orekhov chiede a Uss: “Hai deciso di lasciare la Russia?”. Uss risponde scherzando: “Vuoi diventare un latitante internazionale?”.
Michael J. Driscoll, vicedirettore in carica del New York Field office dell’Fbi, ha spiegato che la rete criminale ha “consapevolmente cercato di nascondere il furto di tecnologia militare statunitense e di trarre profitto dal mercato nero del petrolio”. Secondo Jonathan Carson, agente speciale del dipartimento del Commercio, “schemi criminali complessi come questo richiedono un coordinamento e una collaborazione continui tra le forze dell’ordine federali e i partner internazionali. Sono orgoglioso del nostro team di professionisti delle forze dell’ordine per il loro lavoro di squadra e la loro dedizione nel far rispettare i controlli sulle esportazioni degli Stati Uniti”. “Continueremo ad applicare i controlli sulle esportazioni senza precedenti attuati in risposta alla guerra illegale della Russia contro l’Ucraina”, ha aggiunto promettendo che il suo ufficio continuerà a perseguire chi viola le sanzioni “ovunque si trovi nel mondo”.
Formiche.net ha contattato il ministero della Giustizia italiano per un commento.