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Così sono evaporati i miliardi (e i miliardari) del Covid

Zoom, Carvana, Moderna, Sea e non solo. Le azioni di molte compagnie hanno aumentato il loro valore in tempi record durante la pandemia, arricchendo il patrimonio di molti. Ma sono ugualmente crollate con il ritorno alla normalità. Il resoconto di Bloomberg

Dall’inizio della pandemia Covid-19, il mondo è molto cambiato. Dal lavoro alla scuola, passando per il turismo e anche le operazioni in Borsa. I titoli di molte compagnie sono aumentati di valore in tempo record, ma con la stessa velocità sono scesi una volta finiti i lockdown.

Un gruppo di miliardari, la cui ricchezza si è moltiplicata grazie alle limitazioni anti-Covid, hanno visto precipitare velocemente il loro patrimonio. C’è per esempio Mark Zuckerberg, amministratore delegato di Meta, che ha perso 70 miliardi di dollari, circa il 50% del patrimonio netto, come riporta il sito Fortune. Jeff Bezos, presidente e fondatore di Amazon, ha visto sfumare 46 miliardi di dollari mentre le perdite di Bill Gates, fondatore di Microsoft, sono state di 27 miliardi di dollari.

Ma tra i 131 membri del Bloomberg Billionaires Index, le salite e discese più eclatanti sono state altre. Prima di tutto la parabola di Moderna Inc. Il lancio del loro vaccino anti-Covid ha spinto il patrimonio netto dello scienziato Stephane Bancel a 15 miliardi di dollari, grazie all’aumento dell’azione della compagnia a circa il 2400%.  Poi è arrivata la variante Omicron con la sua capacità di schivare i vaccini. Al 30 settembre, il patrimonio di Bancel è di 3,7 miliardi di dollari (-75%).

Eric Yuan è presidente e amministratore delegato di Zoom, l’applicazione diventata famosa per il lavoro da casa durante il lockdown. Yuan aveva fondato Zoom nel 2011, ispirato dalla necessità di viaggiare per 10 ore per vedere la sua ragazza quando era studente. Prima di potere trasferirsi dalla Cina, gli è stato negato il visto negli Stati Uniti ben otto volte. Con la pandemia e l’utilizzo delle videoconferenze in tutto il mondo, la fortuna di Yuan è salita a quasi 29 miliardi di dollari. Le riaperture hanno fatto crollare il titolo e al 30 settembre conta con un patrimonio di 4,6% (-84%).

Per poco tempo, Forrest Li, presidente e amministratore delegato di Sea Ltd, è stata la persona più ricca di Singapore. I titoli della società di sviluppo di piattaforme di acquisto online e di giochi, tra cui il famoso Free Fire, sono schizzati in Borsa con migliaia di persone confinate in casa che si sono dedicate a giocare in rete e comprare sugli e-commerce. Il picco del patrimonio di Lì è stato di circa 21,9 miliardi di dollari, ma con la fine dei lockdown è crollato a 3,8 miliardi di dollari (-83%).

Infine, c’è Carvana, la piattaforma di e-commerce per le auto usate. Come spiega Bloomberg, “le forti scommesse sulla sua strategia di crescita a tutti i costi hanno fatto salire il titolo di 25 volte dalla sua quotazione, prima che si instaurassero nervosismo e calo del sentimento dei consumatori”. Ernie Garcia, cofondatore di Carvana, aveva quasi 21,8 miliardi di dollari durante il picco del Covid, ma ora la sua fortuna è di circa 4 miliardi di dollari (-82%).

Per Kim Forrest, fondatrice della società di investimento Bokeh Capital Partners, l’esuberanza intorno alle aziende si sono beneficiati dai lockdown sembra una replica delle cosiddette follie della bolla tecnologica di 20 anni fa, quando il denaro scorreva verso quasi tutto con dot-com nel suo nome: “Stavano riempiendo una nicchia che aveva un disperato bisogno di essere risolta, ma non era un fenomeno a lungo termine. Gli investitori cercano crescita e non c’è più crescita con il lavoro da casa”.



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