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Oltre le Smart City. Da Orvieto a Seul, le città approdano nel Metaverso

Di Caterina Somma

Tutte le novità presentate in occasione della Fiera TTG di Rimini. “Orvieto nel Metaverso”, questo il nome del progetto che consente all’utente di visitare virtualmente il Comune umbro, attraverso un’esperienza totalmente immersiva

Il Metaverso. Se ne sente tanto parlare, ma ancora è difficile trovare una definizione che sola racchiuda la potenza e l’innovazione di questo nuovo mondo in cui, si dice, ci accingiamo a vivere. Una possibile evoluzione degli ecosistemi digitali attualmente esistenti, dove le persone potranno lavorare, fare la spesa o comprare opere d’arte, intessere relazioni. Ad oggi, il Metaverso “esiste” tramite qualche primo esperimento, ma è candidato a diventare realtà nel prossimo futuro, grazie all’evoluzione dei sistemi virtuali e all’apporto di alcune aziende che offrono soluzioni digitali su misura.

Quale scenario, più di questo, può definirsi avanguardistico. Un mondo che riguarda tutti, come simpatica novità, che interessa molto il settore dell’economia e delle imprese. È per questa ragione che Engineering, l’azienda leader nella digitalizzazione dei processi per aziende e Pa, esplora gli scenari di trasformazione digitale orientati al Metaverso, proprio grazie alle competenze maturate nel campo della tecnologia e alle conoscenze approfondite dei processi aziendali nei settori di riferimento.

Novità presentate in occasione della Fiera TTG di Rimini. “Orvieto nel Metaverso”: questo il nome del progetto che consente all’utente di visitare virtualmente il Comune umbro, attraverso un’esperienza totalmente immersiva, di fruire di servizi pubblici, di beni culturali, e tanto altro, guidato dall’avatar Anna, la mascotte della città. Al termine della visita, il viaggiatore può richiedere la Carta d’identità del Comune di Orvieto in tecnologia NFT e diventare cittadino virtuale del Comune umbro.

Un’occasione, questa, per riflettere sul fatto che il Metaverso potrebbe essere la naturale evoluzione delle Smart City, come dimostrato dall’amministrazione di Seul, che ha dato il via allo sviluppo di un Metaverso che rappresenti la propria città. Due gli obiettivi principali, uno legato alla fruizione dei servizi pubblici, che verrebbe così migliorata e agevolata per i cittadini, l’atro, invece, studiato per i turisti, affinché possano conoscere anche i luoghi più inediti della città. Stesso dicasi per il Principato di Monaco. Oggi, grazie alle competenze innovativa di Engineering, Orvieto è tra le prime città italiane ad approdare nel Metaverso.

Con l’aiuto di questi sistemi, ma anche con un po’ di immaginazione, potremo quindi proiettarci in altre realtà virtuali, in mondi paralleli, quello che fino a poco tempo fa pensavamo possibile solo nei film di fantascienza. Durante la pandemia, costretti a casa, avremmo sicuramente apprezzato la possibilità di uscire di casa, viaggiare, e compiere comunque le nostre attività quotidiane, anche se virtualmente. Iniziamo a pensare tutto questo come la normalità. Anche se, come chiarisce Engineering, l’esperienza di Orvieto nel Metaverso non vuole sostituirsi a una visita reale, bensì essere un’occasione per allargare la platea dei turisti, che apprezzando quanto vedono attraverso gli oculus sono invogliati a fare un viaggio reale nella città.

Ma alcuni interrogativi, a questo punto, sorgono spontanei: che fine faranno le nostre esperienze dirette, sensoriali? Prenderemo ancora gli aerei per raggiungere una meta lontanissima? Siamo destinati a vivere in un nuovo mondo accessibile con cuffie e occhiali adatti a questa realtà aumentata, attraverso dispositivi digitali? È presto per dare risposte. Se questi sono i presupposti del futuro virtuale, possiamo solo immaginare l’impatto che l’evoluzione di queste tecnologie potrà avere sulle nostre vite, soprattutto in alcuni settori, come l’istruzione o l’assistenza sanitaria. Quel che è certo, per adesso, è che la tecnologia può migliorare di gran lunga le infrastrutture delle nostre città, renderle sostenibili e in grado di garantirci una qualità di vita molto più elevata di quella attuale. Non virtualmente, ma “dati” alla mano.

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