L’Europa non aspetterà più l’Oms, con il nuovo pacchetto legislativo “Unione della salute” il Vecchio continente sarà libero di dichiarare lo stato di emergenza in tempo utile. A spiegare la nuova misura, approvata ieri da Bruxelles, è stata Sandra Gallina che guida la Dg Sante della Commissione europea
Il Covid-19 ha acceso nelle istituzioni di Bruxelles un’ampia riflessione sulla necessità di rafforzare la risposta dell’Ue di fronte alle sfide della salute globale, mettendo in luce le carenze di un’Unione con quasi nessuna competenza in materia di sanità.
È in questo quadro, che si inserisce il pacchetto legislativo “Unione della salute”, lanciato nel dicembre 2020 e approvato ieri in via definitiva dal Consiglio, con l’obiettivo di rafforzare i meccanismi di governance sanitaria messi in campo nel contesto della pandemia.
A parlarne è stata Sandra Gallina che guida la Dg Sante della Commissione europea in occasione dall’evento “Pandemia, strategia farmaceutica e transizione ecologica: le sfide dell’Unione della salute e la guerra in Ucraina”, promosso da Eunews e Gea Agency.
La pandemia ha evidenziato un malfunzionamento nella condivisione e nel reperimento dei dati; un disallineamento delle misure adottate dai Paesi membri; una profusione comunicativa contraddittoria e non univoca e una mancanza di capacity. “Non aspetteremo più l’Oms”, ha assicurato Sandra Gallina, “con il nuovo pacchetto legislativo l’Unione sarà libera di dichiarare lo stato di emergenza in tempo utile”. Tra le novità più importanti c’è anche il rafforzamento dell’Health Security Commitee, il quale sarà diviso in una parte tecnica ed una politica, al fine di facilitare le decisioni e il piano strategico di preparazione, che darà la possibilità ai piani nazionali di ricevere i fondi necessari “in particolar modo per i Paesi in via di sviluppo, che costituiscono l’anello più debole della catena”.
Il pacchetto comprende anche il rafforzamento dell’Ema, soprattutto nella parte che riguarda la rapidità delle autorizzazioni e, la revisione del mandato dell’Ecdc per ciò che concerne il miglioramento del meccanismo di ricezione dei dati da parte degli Stati membri.
Continuano gli sforzi per quanto riguarda invece la revisione della legislazione farmaceutica europea, “un cantiere ancora a lavoro”, ha affermato Sandra Gallina, “presenteremo possibilmente a dicembre la nuova strategia farmaceutica”, ha continuato, “le priorità saranno: il rafforzamento del Snn dei Paesi in via di sviluppo, una copertura sanitaria universale e l’equità intesa come accesso alle cure e hai farmaci”.
L’ulteriore passo in avanti verso un’Unione europea della salute forte e un’Ue più sicura, meglio preparata e più resiliente è rappresentato dall’Europe’s Beating Cancer Plan che punta alla prevenzione, un tema ritenuto centrale. Il piano europeo di lotta contro il cancro disporrà di 4 miliardi di euro di finanziamenti, compresi 1,25 miliardi provenienti dal futuro programma EU4Health.
Per realizzare il sogno di un’Unione della salute bisognerà armarsi di “una formazione stabile per il personale europeo della salute, che includa anche le capacità digitali e consacrare una parte ragguardevole di fondi per la ricerca”, ha concluso la direttrice.