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Berlino aggiornerà la strategia di sicurezza nazionale. Il commercio non basta più

Berlino punta a coinvolgere maggiormente la popolazione per sensibilizzarla sui temi della sicurezza a tutto tondo. Una mossa che segnala che la Germania, potenza mercantilista per eccellenza, non sottovaluta affatto l’importanza della strategia nell’attuale contesto geopolitico

Il ministro degli Interni tedesco Nancy Faeser ha affermato che la Germania dovrebbe rivedere la propria strategia di sicurezza nazionale, concentrandosi su attacchi informatici, infrastrutture critiche e disinformazione. Oltre a, nelle parole del ministro, sviluppare iniziative per “coinvolgere attivamente tutti i cittadini”. A questo proposito è stata istituita, a partire dal 2023, la Giornata della Protezione Civile, per sensibilizzare la popolazione sui temi della sicurezza.

La notizia, di per sé piuttosto in linea con le esigenze dei Paesi del campo atlantico in generale, è particolarmente interessante perché la Germania, intesa come comunità dei cittadini, non affronta nel discorso pubblico questioni di sicurezza estera dalla sconfitta del nazismo. E in questo senso, l’invasione russa dell’Ucraina ha dato una spinta enorme a Berlino perché adottasse una vera e propria strategia di sicurezza nazionale.

Durante l’intervento di martedì è stato delineato un massiccio rinnovamento di questa strategia, elaborato di concerto tra ministeri degli Interni, della Difesa e degli Esteri. I tre princìpi guida saranno la protezione dello stato di diritto e della democrazia, il rafforzamento della resilienza dello Stato, e la diffusione di una cultura della sicurezza tra la popolazione.

Secondo il ministro, la Germania da troppo tempo si culla nell’illusione che la propria potenza commerciale sia elemento sufficiente per galleggiare nel mondo di oggi. A suo dire, parte del problema risiede anche nell’architettura stessa delle strutture preposte alla sicurezza nel Paese, eccessivamente frammentate e divise tra i vari Lander. “Le sfide che dobbiamo affrontare nel campo della sicurezza sono spesso radicate nell’architettura del nostro sistema federale o derivano dalla divisione delle responsabilità tra i dipartimenti. Sono convinta che se vogliamo una maggiore resilienza, dobbiamo affrontare questo problema”.

Una delle misure intraprese dal suo dicastero è appunto quella di espandere a livello federale l’Ufficio Federale per la Sicurezza Informatica (Bsi), che si occuperà anche di contrasto alla disinformazione. “Il governo federale ha urgentemente bisogno di poteri di difesa dalle minacce che possano prevenire, fermare o almeno mitigare i cyberattacchi”, ha aggiunto il ministro.

Ulteriore strumento che andrà a favorire l’accentramento di competenze a livello federale è l’istituzione di una squadra interministeriale che si occupi di coordinamento durante una crisi, cancellando quindi il principio di autonomia ministeriale.

Insomma, anche Berlino, potenza mercantilista per eccellenza, affila i coltelli per poter continuare a contare nel mondo di oggi, caratterizzato da tensioni geopolitiche che impongono a qualunque attore di pensare in maniera strategica.

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