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Cosa manca per la fabbrica di chip Intel nel Nord Italia

Un piano da 11 miliardi e 5.000 posti di lavoro indotto compreso. Il Piemonte insidia il Veneto. Il cambio di governo ha causato un’impasse e i tempi si stanno dilatando. Tutti i dettagli ricostruiti dal Sole 24 Ore

Il cambio di governo ha causato un’impasse per l’operazione da 11 miliardi che riguarda l’investimento in Italia di Intel per un impianto dedicato alla fase di back-end (microassemblaggio) del processo di fabbricazione dei chip. “Riprenderemo a lavorare con il nuovo governo italiano”, ha spiegato un portavoce del colosso americano al Sole 24 Ore.

Il quotidiano economico fa il punto sull’operazione. Un piano da 7 miliardi di investimenti e 4 di gestione. In esame fondi pubblici tra 2,5 e 3 miliardi. Posti di lavoro: 1.500 diretti e 3.500 nell’indotto. In corsa il Veneto, che gioca la carta dei collegamenti logistici con la Germania, e il Piemonte, che scommette sulla vicinanza alla grande industria.

Ma mancano i Dpcm sulle risorse statali e sulle dichiarazioni di pubblicità utile delle aree d’insediamento. A ciò si aggiunge, come detto, l’impasse. “Primi contatti sarebbero stati riallacciati, anche se il percorso resta abbastanza complesso, ha ancora tempi tecnici da considerare e ci sarebbero ancora valutazioni in corso da parte di Intel sul profilo industriale dell’operazione da effettuare in Italia in termini di organizzazione con il maxi-investimento da 17 miliardi programmato in Germania”, racconta Il Sole 24 Ore.

Lo Stato è pronto a partecipare con proprie risorse, ha assicurato Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, che ha ereditato il dossier da Vittorio Colao, ministro per l’Innovazione tecnologica del governo Draghi. Le risorse, però, variano in funzione dell’apporto che arriverà dalla Regione prescelta e sugli stanziamenti pubblici occorre comunque almeno un nuovo provvedimento.

Con il governo Draghi si era ipotizzato  l’inizio di dicembre per la conclusione del negoziato. Ma, aggiunge ancora Il Sole 24 Ore, “il traguardo finale, se tutti i punti aperti saranno risolti, potrebbe slittare ancora di alcuni mesi”.



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