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Che cosa cercano gli iraniani nell’Amazzonia del Venezuela

Teheran e Caracas hanno firmato sei nuovi accordi di cooperazione nell’area scientifica e tecnologica. Il ministro della Scienza venezuelano ha spiegato che con l’alleanza il regime di Maduro aprirà il Paese a nuovi professionisti dell’Iran. La denuncia dell’estrazione di minerali utili per la fabbricazione di armi

 

L’Iran e il Venezuela hanno firmato sei nuovi accordi per la cooperazione in ambito scientifico e tecnologico. Il ministero della Scienza venezuelano ha informato che l’intesa include collaborazione nella formazione e sviluppo di nanotecnologia, biotecnologia, petrolchimica, probiotici, radiologia, fibra ottica, analisi di dati sociali e disegno di sistemi scientifico-tecnologici.

Gabriela Jiménez, ministro della Scienza del Venezuela, ha spiegato che questi accordi riguardano diversi progetti già avviati, lo scambio tecnico e l’arrivo di personale professionale dall’Iran al Venezuela – e viceversa -.

Ugualmente, ha precisato che l’intesa coinvolge l’Istituto Pasteur dell’Iran e l’Istituto Venezuelano di Ricerca Scientifica del Venezuela, per la creazione di progetti innovatori, specialmente nell’area della produzione locale di vaccini.

L’alleanza tra Teheran e Caracas riguarda anche l’estrazione di minerali preziosi nell’Amazzonia del Venezuela. In un’intervista di EVTV Miami, la giornalista Sebastiana Barraez ha spiegato che gli iraniani non cercano soltanto oro, che offre potere economico. Ma ci sono prodotti come l’uranio e il torio, elementi fondamentali per la produzione di armi nucleari.

“Molta gente della zona sostiene che è questo il vero interesse degli iraniani, da molti anni – ha dichiarato Barraez-. Incluso gente comune che cercava di trasportarla nella frontiera con la Colombia, per portarla fuori dal territorio venezuelano”.

L’interesse dell’Iran nel torio è confermato dall’Operazione Roraima dei militari venezuelani, che vogliono isolare la zona dello stato Bolivar dove si trovano i giacimenti per lasciare “campo libero” agli iraniani. E perché ora? “In questo momento nel mondo c’è una situazione geopolitica che ripensa la bipolarità e gli iraniani giocano un ruolo importante. Avere questo prodotto, associato alla costruzione di armi, bombe ed esplosivi, e che scarseggia nel mondo, è molto interessante per loro”, conclude Barraez.

A gennaio del 2020, il deputato italo-venezuelano, Américo De Grazia, aveva denunciato l’estrazione strategica di questo minerale per la costruzione di missili, come scritto da Formiche.net. Secondo il parlamentare, dal cosiddetto Arco Minero (Zona di Sviluppo Strategico Nazionale del Orinoco), nell’Amazzonia venezuelana, esiste una rete di finanziamento del terrorismo internazionale, che è diventata ‘un’assicurazione di vita’ per la dittatura di Maduro”.

Per Joseph M. Humire, esperto di Sicurezza regionale, l’intesa tra Iran e Venezuela una minaccia a livello globale: “Non sappiamo cosa stanno proiettando, ma sicuramente sarà utilizzato per un programma di armi e missili”.

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