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A Mantovano le deleghe a sicurezza e antidroga. Il Dpcm firmato Meloni

Dopo l’intervento normativo sulla legge dell’intelligence sono stati pubblicati i decreti di attribuzione delle funzioni al sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Ecco cosa prevedono

È stato publicato in Gazzetta Ufficiale il decreto con cui due settimane fa Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ha attributo la delega per la sicurezza della Repubblica ad Alfredo Mantovano, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Il decreto, datato 12 novembre 2022, prevede la delega al sottosegretario delle funzioni che non sono attribuite in via esclusiva al presidente del Consiglio in materia di sicurezza e quelle in materia di cybersicurezza e segue un intervento normativo sulla legge 124 del 2007, quella che ha riformato il comparto intelligence ormai 15 anni fa, contenuto nel decreto legge sul riordino dei ministeri. Come spiegato la scorsa settimana su Formiche.net, la legge prevedeva che l’Autorità delegata non potesse esercitare altre funzioni di governo. È stata necessaria dunque una deroga, stabilendo l’eccezione per chi svolge funzioni di sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri. Meloni ha dunque scelto la stessa strada intrapresa da Silvio Berlusconi nel 2008 per consentire all’allora sottosegretario Gianni Letta di svolgere anche le funzioni di Autorità delegata.

Affidando al sottosegretario Mantovano le deleghe alla sicurezza e alla cybersicurezza, Meloni ha confermato l’impostazione ereditata dal governo Draghi che ha realizzato la nuova architettura cyber dando vita all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale basandosi sull’assunto secondo cui cyber-resilienza e cyber-intelligence, pur separate, devono stare sotto un’unica regia.

Un altro decreto firmato dal presidente Meloni sempre il 12 novembre scorso prevede la delega di altre funzioni al sottosegretario Mantovano: la gestione amministrativa del Consiglio di Stato e dei Tribunali amministrativi regionali, della Corte dei conti, dell’Avvocatura dello Stato, nonché degli altri organi ed enti che fanno capo alla Presidenza del Consiglio dei ministri; le politiche antidroga, con incarico di rappresentazione anche presso gli organismi internazionale dell’Unione europea competenti; altre materie che riguardando i lavori di Palazzo Chigi, tra cui la nomina di esperti e consulenti, la costituzione di organi di studio, commissioni, comitati e gruppi di lavoro, nonché la designazione di rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei ministri “in organismi analoghi operanti presso altre amministrazioni o istituzioni anche europee e internazionali”.



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