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Dopo il sì a Cosco, Scholz dice no a Pechino sui chip

Il governo tedesco bloccherà l’acquisizione della fabbrica di semiconduttori di Elmos. Il cancelliere ha dato ascolto all’intelligence, a differenza di quanto fatto sul porto di Amburgo, la città di cui è stato sindaco

Il governo tedesco probabilmente bloccherà l’acquisizione cinese della fabbrica di chip di Elmos. L’ha dichiarato lunedì l’azienda di Dortmund.

Il ministero dell’Economia aveva esaminato la vendita al concorrente Silex, un’azienda svedese che è una filiale del gruppo cinese Sai Microelectronics. L’accordo “molto probabilmente sarà vietato” in un “nuovo sviluppo”, ha detto Elmos lunedì. Fino a lunedì, il ministero “aveva indicato alle parti che molto probabilmente la transazione sarebbe stata approvata”. Elmos ha detto che avrebbe esaminato ulteriori passi “dopo aver ricevuto la valutazione finale”.

Elmos è una delle più piccole aziende tedesche di semiconduttori, che produce principalmente chip per l’industria automobilistica. Silex intendeva rilevare lo stabilimento per 85 milioni di euro. Il governo tedesco aveva sostenuto che la tecnologia utilizzata da Elmos fosse ormai obsoleta, dunque non c’erano timori per una fuga di know-how critico verso la Cina. Le autorità di sicurezza tedesche, invece, avevano affermato di essere preoccupate non solo per le conoscenze in uscita, ma anche per il fatto che la Cina stia sistematicamente aumentando le proprie capacità di produzione di chip. Nelle scorse settimane, Bruno Kahl, numero uno dell’intelligence esterna tedesca, aveva messo in guardia il governo e il parlamento sul fatto che Cina stia deliberatamente acquistando industrie strategiche per esercitare pressioni su altri Paesi.

L’Europa – e la Germania in particolare – è alle prese con le sue dipendenze dalle autocrazie per le infrastrutture e le materie critiche. Quella dall’energia russa è stata messa a nudo dalla guerra di Vladimir Putin contro l’Ucraina. E proprio queste riflessioni hanno accompagnato la visita di Olaf Scholz in Cina – primo leader occidentale a incontrare Xi Jinping dopo il Congresso del Partito comunista cinese che l’ha confermato per la terza, storica volta come segretario – giunta dopo che lo stesso cancelliere tedesco aveva dato il via libera all’acquisizione da parte del gigante cinese delle spedizioni Cosco delle quote di un terminale nel porto di Amburgo (città di cui Scholz è stato sindaco). Il capo del governo di Berlino non soltanto ha ignorato gli avvertimenti dell’Unione europea, ma anche quelli di sei dei suoi stessi ministri federali, tra cui il vicecancelliere Robert Habeck.

(Foto da www.bundesregierung.de/)


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