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Armi all’Ucraina, il centrodestra è compatto. Parla Mulè (FI)

Il vicepresidente della Camera assicura: “La compattezza dell’Ue è stata fondamentale per la resistenza ucraina e non può finire ora”. Segreto sulle forniture? “Toglierlo darebbe un vantaggio a chi ci vuole male”. “La difesa comune europea si raggiunge anche rispettando l’impegno del 2% del Pil in spese militari”

La maggioranza di governo si presenterà compatta al dibattito sulle mozioni relative all’impegno a sostegno dell’Ucraina previsto alla Camera domani (voto mercoledì). Ad annunciarlo a Formiche.net è Giorgio Mulè, esponente di Forza Italia e vicepresidente della Camera. “Presenteremo una mozione unitaria per continuare a sostenere l’Ucraina, anche militarmente, dall’invasione russa”, spiega. E sottolinea che “su questo tema il centrodestra non ha mai fatto sorprese e neanche velatamente è stato contaminato dall’ipocrisia che ormai ammanta il Movimento 5 stelle e parte della sinistra italiana”.

L’Alleanza Verdi e Sinistra chiede lo stop all’invio delle armi. Il Movimento 5 Stelle spinge per una strategia che guardi più alla diplomazia che alle armi. Il Partito democratico e il Terzo Polo hanno presentato mozioni per continuare sulla linea del governo presieduto da Mario Draghi.

“Come ci ha ricordato pochi giorni fa il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è una guerra segnata da atroci crudeltà, con la Russia che tiene milioni di persone al buio e al freddo di inverno”, continua Mulè. “La compattezza dell’Unione europea, come sottolineato ancora dal presidente Mattarella, è stata fondamentale per la resistenza ucraina. E non può finire ora”, scandisce.

Il deputato azzurro conferma poi l’orizzonte indicato da Guido Crosetto, ministro della Difesa, per l’estensione della legge quadro che ha consentito all’Italia di dare aiuto all’Ucraina, con forniture sia civili sia militari, a tutto il 2023. “La prima cosa da fare è sostenere e incoraggiare tutte le possibilità diplomatiche per un negoziato che parte dall’idea di una pace giusta. Ma allo stesso tempo dobbiamo dare al governo il mandato di prorogare al 2023 l’autorizzazione all’invio delle forniture militari”, spiega. “Lavoreremo a un atto parlamentare di indirizzo da approvare entro la fine dell’anno”.

A dimostrazione della compattezza del centrodestra, ieri, intervistato da Formiche.net, Giulio Terzi di Sant’Agata, senatore di Fratelli d’Italia, aveva ribadito lo stesso impegno dicendo: “Davanti a un’aggressione sempre più grave, ritengo che la vittima debba avere mezzi per difendersi”.

“L’aggressione russa ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa e ha portato alla reazione dell’Unione europea e della Nato”, continua Mulè. “È importante continuare a seguire la strada della Bussola strategica, adottata a marzo dal Consiglio europeo. La difesa comune europea si raggiunge anche rispettando l’impegno del 2% del prodotto interno lordo in spese militari. L’esclusione di queste dal computo del vincolo di bilancio può essere di incoraggiamento”, prosegue.

Quanto al segreto posto sull’invio delle armi, Mulè, sottosegretario alla Difesa nel governo Draghi, non ha dubbi: “Togliere il segreto darebbe un vantaggio in termini strategici a chi ci vuole male, rivelando, oltre alle forniture militari inviate all’Ucraina, anche ciò di cui ci priviamo nei nostri magazzini”, conclude.


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