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Un nuovo coronavirus preoccupa gli esperti. E arriva dalla Russia

Un gruppo di ricercatori ha individuato un nuovo virus collegato direttamente alla SARS-CoV-2. Le due varianti identificate sono state chiamate Khosta-1 e Khosta-2 e ci sono solidi motivi per cui gli esperti sono in allerta. Mentre negli Usa c’è il boom delle infezioni sinciziali nei bambini

Da quando è cominciata la pandemia per il Covid-19 scienziati di tutto il mondo sono impegnati nella ricerca (anche preventiva) di nuovi virus, specialmente quelli potenzialmente trasmessi dai pipistrelli Rhinolophus.

Uno di questi gruppi di virologi, al sud della Russia, ha trovato un nuovo virus collegato direttamente alla SARS-CoV-2. Hanno chiamato alle due varianti identificate finora Khosta-1 e Khosta-2.

Negli ultimi due decadi sono apparsi tre coronavirus con origini ancestrali dai pipistrelli, uno di questi la Sars dei focolai del 2002. Secondo la pubblicazione The Conversation, quest’ultimo virus, Khosta-1, preoccupa molto gli esperti. Alcuni ricercatori americani hanno confermato che il virus Khosta-2, come la SARS-CoV-2, ha preferenza per il ricettore ACE2 e possono usare la proteina S per identificare le cellule umane.

I ricercatori della Scuola di Salute Globale Paul G. Allen dell’Università Statale di Washington sostengono che Khosta-2 è un coronavirus della stessa famiglia del Covid-19. Michael Letko, virologo che ha condotto lo studio, pubblicato su PLoS Pathogens, spiega che il nuovo coronavirus è resistente ai vaccini e potrebbe scatenare una nuova emergenza sanitaria per la sua capacità di diffusione.

Un’altra malattia che inquieta al settore medico negli Stati Uniti è un virus sinciziale che sta colpendo i bambini. Le autorità hanno avvertito che i ricoveri negli ospedali del Texas sono arrivati a livelli allarmanti, è occupato il 90% dei posti letti disponibili.

Il Texas Children’s Hospital ha condiviso con i media locali i dati di diffusione di questo virus respiratorio (500 al giorno in tutto il territorio americano). Molti dei piccoli sono finiti in terapia intensiva, collegati a respiratori artificiali. Tra i sintomi iniziali c’è la febbre alta e l’eccesso di sonno.

Questa situazione potrebbe scatenare una nuova minaccia per il settore sanitario: un’epidemia tripla, con diversi contagi di  Covid, influenza e virus sinciziale respiratorio.

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