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Troll e bot, la propaganda russa si risveglia con il voto americano

Sono state identificate nuove operazioni di troll e bot dalla Russia per influire nelle elezioni di domani negli Stati Uniti. La campagna per ridurre il sostegno all’Ucraina e l’invito delle autorità americane a combattere la disinformazione

 

Un gruppo di utenti sospetti che erano rimasti in silenzio sui social network, nell’ultimo anno sono riapparsi nelle ultime ore per commentare attivamente la gestione del presidente americano Joe Biden e cercare di influenzare il voto di Midterm dell’8 novembre.

Uno studio di Recorded Future, Graphika e Mandiant hanno identificato nuove operazioni di utenti e profili vincolati all’Agenzia di Ricerca di Internet di San Pietroburgo che avevano interferito nelle elezioni presidenziali del 2016 e del 2020 negli Stati Uniti. Si tratta dunque di un nuovo sforzo per riaccendere lo scontento degli elettori più conservatori e colpire la fiducia nel sistema elettorale americano. I movimenti si sono registrati nelle piattaforme Gab, Parler, Getter e altri spazi che si vantano di non avere moderazione in nome della libertà di espressione.

Molti dei profili identificati dai ricercatori sono stati usati dalla “Newsroom for American and European Based Citizens”, che era stata collegata da Meta (compagnia di Facebook e Instagram) con l’Agenzia di Ricerca di Internet che gestisce le campagne di informazione russa. Dopo la denuncia, la “Newsroom for American and European Based Citizens” era stata inattiva fino ad agosto.

Uno degli argomenti principali strumentalizzati dai profili della propaganda russa è il sostegno militare ed economico dell’amministrazione all’Ucraina nel conflitto con la Russia. Questo, di conseguenza, intensifica i problemi politici e culturali che dividono la società americana, come si legge sul quotidiano The New York Times.

La recente campagna russa è stata indirizzata principalmente contro i seggi più combattuti: Ohio, Arizona e Pennsylvania. La campagna “dimostra non solo la vulnerabilità che continua ad avere il sistema politico americano alla manipolazione straniera, ma anche come i fornitori di disinformazione si sono evoluti e hanno adattato gli sforzi alle principali piattaforme dei social network per eliminare e dare importanza ai contenuti falsi e ingannevoli”. I ricercatori hanno individuato altre campagne dalla Cina e Iran, ma senza fornire dati specifici.

L’operazione russa per influire le Midterm di domani è più discreta rispetto a quella del 2016, quando utenti sospetti sono stati capaci di raggiungere milioni di elettori americani su Facebook e altri social. Il rischio però non è minore. Brian Liston, analista di Recorded Future, ha spiegato al New York Times che queste campagne specifiche possono influire in modo efficace sugli elettori perché operano in piattaforme frequentate da conservatori, che molto probabilmente accettano più facilmente queste affermazioni cospirative.

A ottobre, la Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (Cisa) degli Stati Uniti ha avvertito “sulla minaccia della disinformazione diffusa dai media della dark web, quotidiani online, applicazione di messaggeria, siti web falsi, email, messaggi di testo e persone false in rete”. Tra le affermazioni di questi canali ci sarebbe la convinzione che i dati e i risultati del voto americano potrebbero essere hackerati o compromessi. Per questo le autorità americane hanno invitato i cittadini ad evitare di dare like, commentare o condividere pubblicazioni da fonti sospette. Ad oggi è questa l’unica arma efficace contro la guerra della disinformazione.

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