Da diverso tempo Bucarest spinge per un rafforzamento del fronte sud orientale dell’Alleanza. Ospitare un meeting di alto profilo le consente di migliorare il proprio status e raccontare al grande pubblico il proprio ruolo di Paese in prima linea nel sostenere l’Ucraina. Il commento di Ovidiu Pufu, Capo Affari Politici dell’Ambasciata di Romania in Italia
I ministri degli Esteri dei Paesi Nato si riuniscono oggi a Bucarest per discutere della guerra e del futuro supporto all’Ucraina. “Sicuramente questo summit ha un valore storico: è la prima volta che viene organizzato un incontro di questo livello in un Paese del fronte orientale”, ha detto a Formiche.net Ovidiu Pufu, Capo Affari Politici dell’Ambasciata di Romania in Italia. Il diplomatico ha poi proseguito: “La Romania è il Paese con il confine con l’Ucraina più esteso. Inoltre confina anche con la Repubblica di Moldavia, anch’essa colpita dalla guerra, anche se indirettamente”.
Secondo i dati dell’Unhcr, aggiornati ad agosto 2022, la Romania ha accolto circa un milione e mezzo di rifugiati ucraini, seconda solo alla Polonia. Tuttavia le stime sono al ribasso perché non contano che i seicentomila profughi che sono arrivati in Moldavia si sono poi spostati ulteriormente verso ovest, per l’appunto in Romania.
Inoltre Bucarest ha giocato un ruolo anche nell’implementazione degli accordi sul grano. Sempre Pufu: “Il transito dei cereali ucraini dopo la distruzione di molte strutture è stato possibile anche grazie al fatto che la Romania ha messo a disposizione il porto di Costanza e altri minori”.
La Romania ospita il European Cybersecurity Competence Center, il centro europeo che si occupa di rafforzare le capacità dell’Unione nel dominio cibernetico e migliorare la competitività industriale e di ricerca del settore. “La minaccia cyber” – ha proseguito il diplomatico rumeno – “non si ferma ai confini di un singolo Paese, ma è per sua natura transnazionale. Gli attacchi che la Romania ha subito negli ultimi anni hanno riguardato praticamente ogni settore, da quello bancario all’energia. In ottica Nato, questo tipo di minaccia rende difficile l’eventuale attivazione di un articolo 5, a causa della natura stessa della minaccia. Per questo la Romania è molto interessata alla difesa cibernetica europea”.
Vedremo cosa uscirà dalla ministeriale. Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, aveva ieri affermato che il suo Paese non potrà vincere questa guerra se i partner occidentali non investiranno nella maggiore produzione di armamenti. Aveva poi proseguito sostenendo che quanto serve all’Ucraina oggi sono sistemi di difesa aerea e carri armati.
Intanto il Segretario Generale della Nato, Jens Stoltenberg, giunto a Bucarest, ha affermato che l’Alleanza non abbandonerà l’Ucraina e che un giorno questa ne diventerà membro. A questo proposito, a Bucarest sono presenti anche rappresentati di Bosnia-Erzegovina, Georgia e Moldova, che discuteranno con gli omologhi del crescente coinvolgimento di questi Paesi con l’Alleanza.