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Tra speranze e declino, la Sicilia di Pumilia e Riggio raccontata da Buttafuoco e Mannino

Chi c’era e cosa si è detto al Centro Studi Americani alla presentazione del libro appena edito da Rubbetino “Speranze e declino, la Sicilia negli anni ‘80” – di Calogero Pumilia e Vito Riggio. Presenti l’ex ministro Calogero Mannino e lo scrittore Pietrangelo Buttafuoco, con la moderazione della giornalista Eva Giovannini

La presentazione del libro appena edito da Rubbetino “Speranze e declino, la Sicilia negli anni ‘80” – discussants gli autori Calogero Pumilia e Vito Riggio insieme all’ex ministro Calogero Mannino e allo scrittore Pietrangelo Buttafuoco, con la moderazione della giornalista Eva Giovannini – ha visto ieri sera presso il Centro Studi Americani una folta partecipazione di pubblico.

Partecipazione parzialmente inaspettata visto il tema, la Sicilia politica degli anni ’80, tema apparentemente lontano ma che alla prova di ieri sera si è rivelato di grande attualità. Durante la accesa e appassionata discussione, si sono rintracciate le fila di una lunga storia che nasce negli anni ’70 con l’avvento di una nuova generazione di politici e intellettuali, magistrati e membri delle forze dell’ordine, tutti legati da profonde amicizie o da altrettanto profonde militanze politiche cristiane e democratiche. Una storia drammatica che ha visto i suoi protagonisti ammazzati, indagati e talvolta, come nel caso appunto dell’ex ministro Mannino, perseguitati o, al contrario, assurti a posizioni Speranze e declino, la Sicilia negli anni ‘80” di grande prestigio come l’attuale Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, comunque al netto di una ferita umana profondissima. La storia di una guerra civile durata vent’anni costellata di omicidi e violenze che ha impostato il livello delle negoziazioni politiche e umane su un registro insostenibile.

Una storia che il libro comincia a raccontare su un piano di ricostruzione dei fatti con Pumilia e su un registro memorialistico e scenariale con Riggio. L’inizio, cui si spera possano seguire altri contributi, di una storia come quella della Democrazia Cristiana e dei suoi membri che ha segnato il progresso e la crescita tumultuosa dell’Italia dal dopoguerra fino alla sua dissoluzione a metà degli anni ’90 ma che è stata relegata all’interno di una angustissima narrazione. Da un lato poiché i fatti accaduti sono troppo recenti e non si dà ancora un necessario distacco prospettico ma, dall’altro, perché questa storia è stata consegnata a letture manichee e fallaci, ad una patina di facile vendibilità cinematografica e giornalistica. Soprattutto affidata ad una ricostruzione interamente processuale, basata sugli infiniti processi generati da quegli anni, e che ha escluso un’euristica storica, sociale, antropologica, geopolitica nel ricostruire fatti e accadimenti.

La rievocazione di Buttafuoco di un incanto barocco nelle attese dei comizi dei politici democristiani, Mannino su tutti e della perduta narrazione di quegli anni; la ricostruzione fattuale minuziosa ma inquadrata in un ampio contesto storico di Mannino; le memorie personali di Riggio e al contempo estremamente pratiche, sul solco di una approccio amministrativo e di una antica scuola che ritiene l’azione e i risultati l’unica misura di una politica vera; gli interventi puntuali di Pumilia nel rivendicare una tradizione di buon Governo siciliano e nazionale, del tutto scevro da collusioni e ambiguità. Tutto coordinato da una eccellente Giovannini.

Un inizio di una nuova storia che si spera, con il contributo di molti, riesca a rimettere a fuoco gli ultimi trent’anni e dare un contributo alla crescita morale ed economica della Sicilia e dell’Italia tutta.

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