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Il nuovo strumento Ue anti sussidi (e Cina) spiegato da Ghiretti (Merics)

Approvato oggi, a pochi giorni dall’incontro Michel-Xi, il regolamento sulle sovvenzioni estere. “Le imprese di Stato cinesi sono evidentemente uno dei, se non il principale, target. Non perché siano cinesi ma perché sono tra i principali agenti di distorsioni di mercato”, dice l’esperta citando l’esempio di Cosco

Oggi, a pochi giorni dall’annunciato viaggio del presidente del Consiglio europeo Charles Michel a Pechino per incontrare il leader cinese Xi Jinping, il Consiglio dell’Unione europea ha approvato in via definitiva il regolamento sulle sovvenzioni estere. Il regolamento, si legge in una nota, affronta le distorsioni create dalle sovvenzioni concesse da Paesi terzi a imprese che operano nel mercato unico dell’Unione europea. Esso stabilisce le norme procedurali per indagare su tali sovvenzioni nel contesto di concentrazioni di grande portata e di offerte in procedure di appalto pubblico di elevata entità. In tal modo, il regolamento mira a ripristinare una concorrenza leale tra tutte le imprese che operano nel mercato interno, sia europee che non europee.

“L’Unione europea è la più grande economia del mondo”, ha dichiarato Jozef Síkela, ministro dell’Industria e del commercio della Repubblica Ceca, presidente di turno del Consiglio dell’Unione europea. “Il nostro mercato unico è un elemento essenziale della prosperità economica per tutti i cittadini. Le nuove misure consentiranno all’Unione europea di indagare sulle pratiche sleali sostenute da alcuni Paesi terzi e prevenirle. Ciò consentirà all’Unione europea di garantire una concorrenza leale e condizioni di parità per tutte le imprese”.

Il regolamento propone alla Commissione tre strumenti per indagare sui contributi finanziari concessi da un’autorità pubblica di un paese terzo: due strumenti di autorizzazione preventiva, volti a garantire parità di condizioni per le fusioni più importanti e le offerte nelle procedure di appalto pubblico su larga scala; uno strumento generale di indagine di mercato per esaminare tutte le altre situazioni di mercato nonché le fusioni e le procedure di appalto pubblico di valore inferiore.

Le imprese dovranno notificare alla Commissione le fusioni e le acquisizioni se una delle parti interessate ha un fatturato nell’Unione europea pari ad almeno 500 milioni di euro e vi è un contributo finanziario estero pari ad almeno 50 milioni di euro. Per le gare nelle procedure di appalto pubblico, la soglia per gli appalti è fissata ad almeno 250 milioni di euro. Se un’impresa non rispetta le norme in materia di notifica, la Commissione potrà infliggere ammende ed esaminare l’operazione come se fosse stata notificata. In linea generale (e fatte salve eventuali eccezioni), la Commissione avrà la facoltà di indagare sulle sovvenzioni estere che sono state concesse fino a cinque anni prima dell’entrata in vigore del regolamento, qualora tali sovvenzioni producano distorsioni del mercato interno dopo l’entrata in vigore dello stesso.

Inoltre, come nel caso delle norme in materia di aiuti di Stato, ove stabilisca l’esistenza di una sovvenzione estera e di una distorsione della concorrenza, la Commissione effettuerà una valutazione comparata che le consentirà di valutare gli effetti positivi e negativi della sovvenzione estera. Se gli effetti negativi superano gli effetti positivi, la Commissione avrà facoltà di imporre misure di riparazione, compresi rimedi strutturali e non strutturali e il rimborso della sovvenzione estera, o di accettare impegni da parte delle imprese interessate al fine di porre rimedio alla distorsione causata dalla sovvenzione estera.

“È un’importante aggiunta agli strumenti che l’Unione europea sta adottando per ribilanciare le distorsioni del mercato europeo da parte di attori terzi”, commenta Francesca Ghiretti, analista del centro studi tedesco Merics, a Formiche.net. “Le imprese di Stato cinesi sono evidentemente uno dei, se non il principale, target. Non perché siano cinesi ma perché sono tra i principali agenti di distorsioni di mercato”, prosegue.

L’esperta osserva due elementi “interessanti” del pacchetto: l’azione retroattiva dello strumento e i poteri in mano alla Commissione europea. “Il fatto che la Commissione possa non solo investigare casi già presenti in Europa, ma anche imporre misure per ribilanciare eventuali distorsioni è un’importante passo in avanti nel processo di europeanizzazione delle politiche”, spiega. “Il motivo per cui è così importante è che in molti casi, come per esempio nei casi delle acquisizioni di Cosco, l’impatto distorsivo che potrebbe avere sul mercato è cumulativo di tutti gli investimenti fatti in Europa, ma al momenti guardiamo principalmente ai rischi dei singoli investimenti o nei singoli Paesi invece che a quelli cumulativi nell’Unione europea”.

In seguito all’approvazione della posizione del Parlamento europeo da parte del Consiglio in data odierna, l’atto legislativo è adottato. Dopo la firma da parte della presidente del Parlamento europeo e del presidente del Consiglio, il regolamento sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea ed entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione.


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