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Ecco il nuovo nome del vaiolo delle scimmie

L’Oms ha ribattezzato la malattia “mpox” mentre uno studio ha confermato il contagio per via aerea. Al moneto, ci sono più di 80.000 casi in 100 Paesi

Novità sul vaiolo delle scimmie. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha deciso di cambiare il nome della malattia “per evitare un linguaggio razzista e stigmatizzante”. In un comunicato, l’organizzazione ha annunciato che adesso si chiamerà “mpox” (dall’inglese “monkeypox” e per un anno si useranno i due nomi finché non sarà eliminato del tutto il termine “vaiolo delle scimmie”.

Da quando sono stati individuati i primi casi a maggio del 2022 nel Regno Unito, l’Oms ha registrato ad oggi 81.000 casi in tutto il mondo. Tra i 100 Paesi dove attualmente ci sono pazienti contagiati, il più colpito sono gli Stati Uniti, con 29.000 infezioni. In Europa, fino all’8 novembre, c’erano 25.400 casi confermati dall’European Centre for Disease Prevention and Control. Prima di maggio del 2022 non c’erano casi fuori dall’Africa.

Rodentpox-70, Human mediumpox, Bonopox e Movid-22 sono alcuni dei 99 nuovi nomi proposti dall’Oms. La scelta per mpox è dovuta alla facile pronuncia e non essere vincolato ad un posto o animale.

E ci sono cambiamenti anche nel modo in cui la malattia si trasmette. Uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet Microbe ha confermato che il vaiolo delle scimmie si trasmette via aerea e non solo con contatto diretto delle lesioni, come si credeva fino ad ora.

Un gruppo di ricercatori spagnoli ha trovato per la prima volta grandi quantità del virus nell’aria di due centri sanitari a Madrid (uno dei luoghi con più casi positivi al mondo) e nella saliva dei pazienti contagiati. Gli esperti hanno trovato tracce del virus anche nelle mascherine dei pazienti durante le visite. Le tracce di mpox nell’aria sono state identificate grazie ai filtri di nuova tecnologia sviluppati dalla CSIC e l’impresa Bioinicia.

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