La prossima settimana si terrà alla Farnesina la Nato Cyber Defence Pledge Conference 2022, organizzata da Italia e Stati Uniti. Sarà l’occasione per fare il punto sulle sfide nel quinto dominio dopo l’invasione russa dell’Ucraina e per rilanciare l’impegno tra alleati
Giovedì prossimo, il 10 novembre, gli alleati della Nato si ritroveranno a Roma per la Nato Cyber Defence Pledge Conference 2022, appuntamento organizzato alla Farnesina dall’Italia in collaborazione con gli Stati Uniti. Dopo quello in Estonia dell’anno scorso, Roma ospiterà il quarto appuntamento annuale legato al Cyber Defence Pledge con cui nel 2016 gli Stati membri si sono impegnati a proteggere le proprie reti e infrastrutture nazionali potenziando la propria resilienza nazionale per il beneficio collettivo dell’Alleanza.
L’iniziativa dell’evento spettava agli Stati Uniti che hanno accettato la collaborazione con l’Italia. Si tratta di un segnale molto positivo per il nostro Paese, un apprezzamento per il lavoro svolto nell’ultimo periodo con una serie di provvedimenti tra cui la nascita dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale diretta dal professor Roberto Baldoni (che nei giorni scorsi scorsi era a Washington per partecipare al secondo vertice internazionale della Counter Ransomware Initiative).
La riunione sarà l’occasione per fare il punto sullo stato di attuazione del Cyber Defence Pledge anche alla luce della guerra d’invasione della Russia in Ucraina che rappresenta, per utilizzare le parole di Lindy Cameron, a capo del britannico National Cyber Security Centre, “il cambiamento più radicale nel panorama della sicurezza informatica negli ultimi 12 mesi”. Il conflitto ha fatto emergere tre elementi, ha spiegato l’avvocato Stefano Mele, partner e responsabile della cybersecurity dello Studio Gianni&Origoni, a Formiche.net: ha dimostrato quanto siamo interconnessi e dunque vulnerabili, sottolineato l’importanza della cooperazione tra governo e grandi aziende nazionali, fatto prendere coscienza del ruolo delle infrastrutture fisiche di Internet come i cavi sottomarini.
L’appuntamento romano sarà però anche l’occasione di fare il punto sullo strumento Cyber Defence Pledge, per decidere cosa farne in futuro, come farlo evolvere in qualcosa di più efficace. Si tratta, dunque, di uno snodo cruciale per l’Alleanza in una fase di importanti sviluppi internazionali.
Giovedì prossimo sarà a Roma anche Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, che dovrebbe incontrare Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, e Guido Crosetto, ministro della Difesa (Antonio Tajani, ministro degli Esteri, accompagnerà Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica, in visita di Stato nei Paesi Bassi). Nel corso del colloquio telefonico della scorsa settimana con Stoltenberg, Meloni ha ribadito che la Nato “è indispensabile per difendere la sicurezza e i valori comuni che caratterizzano l’identità occidentale”, si legge in una nota di Palazzo Chigi. Inoltre, “ha riaffermato il pieno sostegno all’Ucraina contro l’aggressione russa e l’importanza, nell’ottica di un approccio globale, di rafforzare l’impegno della Nato nel contrasto alle minacce di diversa natura provenienti da tutte le direzioni strategiche, incluse le sfide del Sud”.