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Cos’è Zepeto, il più grande metaverso d’Asia

La piattaforma di metaverso più grande d’Asia si prepara a competere con i grandi campioni globali. Una user base giovanissima e femminile e l’essere un social network ne fanno una piattaforma da tenere d’occhio per comprendere come potremmo anche in Europa entrare nei metaversi in via di sviluppo

La piattaforma di metaverso Zepeto ha raggiunto i 340 milioni di utenti dal lancio nel 2018, ed è ora sulla strada della competizione globale con le Big Tech occidentali. La piattaforma, di proprietà del gruppo Naver, si concentra sul fashion in chiave K-pop, attraendo investimenti da parte di aziende dell’intrattenimento coreane per un valore di un miliardo di dollari.

Ricky Kang, il responsabile di Naver Z, la sussidiaria del gruppo che gestisce Zepeto, ha affermato che la piattaforma ha stabilito una forte presenza nell’Asia Pacifico che vorrà ampliare, ma sono interessati a espandersi anche negli Stati Uniti e in Europa Occidentale, oltre a sviluppare la lingua turca e araba come sforzo per il Medio Oriente.

Il social network possiede un feed molto simile a quello di TikTok o di Instagram, ma i protagonisti dei contenuti sono degli avatar. Dunque, monetizza sulle infinite possibilità di customizzazione di oggettistica, estetica e applicazioni per il proprio avatar-utente. Questo grazie a partnership sviluppate con brand di vario genere, come Gucci, Bulgari, Adidas, Nike o Hyundai, che hanno scelto di investire nelle possibilità del metaverso.

Quali sono, oltre ai dati finanziari, le ragioni che fanno di Zepeto una piattaforma così interessante?

Innanzitutto la sua base di utenti estremamente giovane (e femminile, a differenza delle piattaforme competitor). Sui 340 milioni di iscritti, 15-20 milioni sono attivi ogni mese, concentrati in Corea del Sud, Giappone e Cina, il 70% dei quali sono donne tra i tredici e i ventun anni. Inutile dirlo, è la più grande piattaforma di metaverso in Asia.

In secondo luogo, Zepeto è una piattaforma social. Il metaverso è prevalentemente utilizzato, in Occidente, da piattaforme di gaming che ne fanno l’elemento di interesse per gli utenti che possono interagire su mondi virtuali, come ad esempio su Fortnite o Minecraft. La peculiarità quindi risiede nel fatto che la user base è quella di un social network, che utilizza gli avatar per interazioni sociali e solo in futuro potrà integrarsi con altri metaversi di gaming, come affermato da Kang.

Insomma, questa piattaforma potrebbe definire il modo in cui ci relazioneremo con la tecnologia. Certo, la strada da fare è ancora lunga. Ad esempio, Roblox, piattaforma di online gaming statunitense vale cinquanta miliardi e può contare su duecento milioni di utenti attivi al mese.

Ulteriore critica è che le basi utenti estremamente giovani tendono a mantenere l’interesse per periodi relativamente brevi. Kang ha commentato la cosa: “Man mano che i nostri utenti crescono, vogliamo assicurarci di crescere con loro. Questo vale per tutte le principali piattaforme social, come Snapchat o TikTok, che hanno sempre iniziato con gli adolescenti e poi sono diventate app per un pubblico generico”.

Altro elemento a cui Zepeto dovrà fare attenzione è la tutela dei minori. Gli adolescenti si identificano con i propri avatar e internet è naturalmente un mondo aperto, in cui bisogna fare attenzione. A questo proposito arrivano le prime rassicurazioni dalla piattaforma, che si è recentemente unita a Tech Coalition, un’alleanza internazionale di aziende unite nel combattere gli abusi sessuali e lo sfruttamento dei minori online.


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