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Antiterrorismo e cyber, così Italia e Israele lavorano assieme. Parla il sovrintendente Rosenfeld

A Tel Aviv si è tenuta questa settimana una conferenza che ha coinvolto 45 delegazioni da 34 Paesi. Il responsabile affari internazionale della Polizia nazionale israeliana spiega come funziona la collaborazione tra i due Paesi

In occasione dell’evento Israel HLS&CYBER 2022 si è tenuta a Tel Aviv una conferenza che ha coinvolto le polizie di tutto il mondo. In totale, 45 delegazioni da 34 Paesi. È stata un’occasione “molto proficua”, che “dimostra l’importanza della cooperazione internazionale” in questo settore, spiega a Formiche.net il sovrintendente Micky Rosenfeld, responsabile degli affari internazionali, della politica estera e del coordinamento della Polizia nazionale israeliana.

Qual è lo stato dei rapporti tra Israele e Italia in questo settore?

La cooperazione internazionale tra la Polizia nazionale israeliana e le forze dell’ordine e di sicurezza italiane è fondamentale e cruciale, dal momento che ci sono molti scenari e minacce in comune. Anche se viviamo a diversi chilometri di distanza, le minacce globali in Europa e in Israele sono molto simili e riconoscibili.

Come si articola questa cooperazione?

La polizia nazionale israeliana lavora 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con diverse agenzie di polizia in tutta Europa. Anche, naturalmente, con le forze dell’ordine italiane su varie piattaforme. La prima è direttamente dalla sede della Polizia nazionale israeliana a Gerusalemme. Condividiamo informazioni anche attraverso gli addetti della Polizia nazionale israeliana presenti in Europa. Per esempio, l’addetto di polizia a Parigi copre cinque Paesi, tra cui l’Italia.

Quali sono i temi di cooperazione?

La Polizia nazionale israeliana e la polizia italiana collaborano principalmente su due temi principali. Primo: la prevenzione del terrorismo, ovvero il trasferimento di informazioni sulla possibilità che si verifichino incidenti legati al terrorismo e la formazione in materia di antiterrorismo. Numero due: sicurezza informatica e tecnologia.

Spesso di dice che Israele e Italia sono Paesi economicamente complementari. È così anche per quanto riguarda la sicurezza?

La polizia israeliana e quella italiana sono molto complementari. I canali sono aperti e i legami sono forti. E posso dirvi che nel 2023 continueremo a rafforzare le relazioni tra i nostri Paesi. Proprio nei giorni scorsi, la delegazione italiana è stata qui per la conferenza. Abbiamo toccato diversi argomenti per rafforzare i nostri Paesi e le forze dell’ordine.

Che importanza hanno i lavori condivisi per la cooperazione tra forze di polizia e di sicurezza?

I valori sono la base fondamentale per la comprensione reciproca. Una volta che si hanno gli stessi valori, si possono aprire le linee di comunicazione. E, naturalmente, i valori che abbiamo nella Polizia nazionale israeliana sono gli stessi che esistono nella polizia e nelle forze dell’ordine italiane.

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