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Ucraina, Russia e Bielorussia. Le ragioni dello stop alle assicurazioni cargo

Razoni grano Ucraina

Costi e rischi troppo alti. La mossa potrebbe far aumentare i prezzi e lasciare alcune navi senza coperture. Ma la grande domanda è come ciò potrebbe influire sulle esportazioni di grano del Mar Nero

Le principali compagnie di assicurazioni marittime stanno cancellando le coperture contro i rischi di guerra in Russia, Ucraina e Bielorussia per via dell’uscita di scena dei riassicurazione alla luce delle forti perdite subite. Lo racconta Reuters. Secondo fonti del settore citate dall’agenzie, la novità del 1° gennaio potrebbe far aumentare i prezzi e far sì che alcune imbarcazioni navighino senza assicurazione.

Era una mossa prevedibile e atteso, che riflette la volontà da parte delle compagnie assicurative di conformarsi alle sanzioni e ridurre al minimo i rischio legati al conflitto in Ucraina. “La grande domanda è come ciò potrebbe influire sulle esportazioni di grano del Mar Nero, poiché il rischio di sabotaggio russo dei trasportatori di grano ucraini rimane alto”, ha osservato Samuel Ramani dell’Università di Oxford.

Come raccontato su Formiche.net, lo strumento del price cap presenta alcune criticità che potrebbero consentire ai Paesi terzi di aggirarlo: non può molto contro l’opacità di certi mercati, non intacca gli operatori non occidentali – tra cui la Russia stessa che avrebbe messo in piedi una “flotta fantasma” di oltre cento vecchie petroliere – e non copre le miscele di greggio. Forse intenzionalmente, come sottolinea l’Atlantic Council, secondo cui “non vale comunque la pena di aggirare la posizione delle imprese occidentali (soprattutto europee) sui mercati dei trasporti e delle assicurazioni se la posta è bassa”.

Inoltre, come ricordava qualche settimana fa dal New York Times, circa il 55% delle petroliere che trasportano il petrolio russo fuori dal Paese battono bandiera della Grecia (un Paese dell’Unione europea) mentre i principali assicuratori per questi carichi hanno sede nell’Unione Europea e nel Regno Unito, un Paese del G7. Le compagnie di altri Paesi mondo offrono tali servizi e la Russia li utilizza, ma passare tutte le sue esportazioni a fornitori alternativi sarebbe probabilmente più costoso e meno sicuro per gli acquirenti, aggiungeva il giornale.



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