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La Cina resiste ai vaccini (occidentali). E in Europa…

Avril Haines, capo dell’intelligence degli Stati Uniti, ha dichiarato che, sebbene il virus abbia causato un forte impatto sociale ed economico in Cina, Xi “non è disposto a prendere un vaccino migliore dall’Occidente, e al suo posto si affida al vaccino cinese, che non è efficace contro Omicron”. Mentre l’Ema avverte di una nuova ondata, per cui la Francia si sta già preparando

Il presidente cinese Xi Jinping non è disposto ad accettare i vaccini occidentali per risolvere il rebus della (mancata) immunizzazione della popolazione, sebbene lo scontento espresso nelle proteste per gli effetti della politica zero Covid.

A confermalo è stato Avril Haines, capo dell’intelligence degli Stati Uniti. In un intervento al Forum annuale di Difesa Nazionale Reagan in California, Haines ha dichiarato che, sebbene il virus abbia causato un forte impatto sociale ed economico in Cina, Xi “non è disposto a prendere un vaccino migliore dall’Occidente, e al suo posto si affida al vaccino cinese, che non è efficace contro Omicron”.

“Vedere le proteste e la risposta delle autorità sta fermando la narrativa che a loro piace presentare, che è molto più efficace nel governo – ha aggiunto Haines -. Non è, ancora, qualcosa che vediamo come una minaccia per la stabilità in questo momento, o un possibile cambiamento del regime. Ma come si svilupperà sarà importante per la posizione di Xi”.

Haines crede “abbastanza inverosimile che la Cina dia il semaforo verde ai vaccini occidentali in questo momento. È una questione di orgoglio nazionale, e dovrebbero ingerire troppo se scelgono di prendere quella strada”.

In Cina, il numero di casi di Covid sta raggiungendo i massimi storici. Alcune città stanno prendendo misure per allentare le quarantene e l’obbligo dei test, in seguito alle manifestazioni delle ultime settimane.

La Cina non ha ancora approvato nessun vaccino straniero contro il Covid e continua ad insistere sui farmaci di produzione nazionale, che secondo le ricerche non sono efficaci come gli mRna occidentali. Per questo, eliminare le misure di prevenzione e contenimento del virus potrebbe causare molti rischi.

Intanto, l’Europa non può dire di avere scampato l’incubo della pandemia. L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha avvertito sul possibile arrivo di una nuova ondata di Covid quest’inverno.

Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e Prodotti terapeutici Covid-19 dell’Ema, ha riconosciuto che nelle ultime settimane l’Europa non ha registrato un aumento dei contagi grazie all’immunità prodotta dai vaccini e dalla guarigione. Tuttavia, questo potrebbe cambiare velocemente mentre si abbassano le temperature. Ciò è dovuto all’accelerata evoluzione del virus del Covid e l’arrivo di nuove varianti di Omicron, come la BQ.1.1, che sfugge agli anticorpi monoclonali.

L’esperto ha insistito sulla necessità di insistere sulla campagna di vaccinazione, giacché l’indice di persone con più di 60 anni o fragili che hanno fatto la dose di rinforzo è del 29%: “Il rischio che il Covid-19 sia grave aumenta in maniera esponenziale per gli over 60. Quanto più si è anziani, maggiore è il rischio, e i vaccini possono salvare la vita”.

Ma il rischio non riguarda soltanto i vulnerabili. La Francia, per esempio, non esclude il ritorno alla mascherina obbligatoria per frenare la diffusione del virus. François Braun, ministro della Salute francese, ha dichiarato in un Bfmtv, che se “i contagi continueranno ad aumentare non esiterò se sarà necessario a imporre l’obbligo della mascherina, anche in ogni situazione”. E ha spiegato che non è favorevole alla coercizione, ma resta fiducioso della coscienza dei francesi: “Lancio un appello solenne alla vaccinazione”.

La Francia è alle porte della nona ondata del Covid. Secondo i dati di Santé Publique France, alla fine della scorsa settimana si sono registrati 48.629 nuovi contagi mentre la settimana precedenti i casi erano 33.177; l’aumento, dunque, è stato del 46%.

Pascal Crépey, virologo dell’Ecole des hautes études de santé publiquem ha detto all’agenzia France Presse che il famoso tasso di riproduzione del Covid, “è superiore a 1 da diversi giorni, questo significa che l’incidenza del numero di casi aumenta: siamo all’inizio di una curva più o meno esponenziale”.

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