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Leonardo, Fincantieri e il sindacato in Difesa del settore

Di Guglielmo Gambardella

Il mondo rappresentato dal sindacato metalmeccanico è in attesa di conoscere gli interventi previsti dal governo in finanziaria a sostegno di questo strategico settore. L’intervento di Guglielmo Gambardella, segretario nazionale Uilm, coordinatore nazionale per il settore Aerospazio, Difesa e Sicurezza

Con l’approssimarsi dell’approvazione della legge di bilancio sarà facile assistere al riaccendersi delle strumentalizzazioni degli interventi riguardanti il sostegno della Difesa e conseguentemente le speculazioni sulla nostra industria di settore. E non importa che la campagna elettorale sia virtualmente chiusa: ci aspettiamo che alcune forze politiche continueranno a criminalizzare ingiustificatamente le industrie della Difesa e Sicurezza e seguiteranno ad arrecare un danno al Paese, alle lavoratrici ed ai lavoratori che ogni giorno sono impegnati in un settore così importante e delicato.

Non spetta a chi scrive ricordare l’importanza dell’industria della Difesa e Sicurezza soprattutto in questa difficile fase storica caratterizzata da eventi tragici quale la criminale invasione russa dell’Ucraina, i nuovi segnali di sofferenza nei Balcani, la fragile stabilità nei paesi del nord Africa e la conseguente necessità di controllo dei mari, dei cieli e dei territori utilizzando tutti i sistemi disponibili, non ultimi quelli dallo spazio.

È bene anche ricordare l’importanza che hanno avuto l’utilizzo dei mezzi “multiruolo” prodotti da Leonardo in dotazione alle nostre Forze Armate, nella fase più acuta della pandemia Covid-19, a partire degli elicotteri per il servizio medico di emergenza, degli ATR 42 per il trasporto di medicinali, vaccini e mascherine per la Protezione Civile; ma anche le motovedette costruite da Fincantieri per il soccorso in mare ed i sistemi satellitari come la costellazione Cosmo SkyMed per l’osservazione della terra a tutela del territorio e dell’ambiente. Tutte queste attività ed altre ancora, dovranno essere mantenute e implementate anche in futuro.

Sono solo alcuni esempi di sistemi realizzati grazie alla tecnologia più avanzata espressa dalla nostra industria del settore che vede in prima fila non solo i due campioni nazionali Leonardo e Fincantieri ma un’intera filiera composta di piccole e media aziende per un’occupazione complessiva di oltre 50 mila tecnici (200 mila se si considera l’occupazione indiretta) ed un volume di affari di oltre 16 miliardi di euro (dati 2019 fonte Prometia). Eccellenze della nostra industria manufatturiera impegnate sull’alta tecnologia con applicazioni definita “duali” ovvero utilizzabili sia in ambito civile che militare.

Un mondo industriale in cui sono impegnati decine di migliaia di tecnici con elevate competenze e di grande professionalità che sviluppano capacità tecnologiche per produrre questi sistemi ma attenti anche al rispetto della sostenibilità ambientale. La sensibilizzazione su quest’ultimo aspetto acquista sempre maggiore importanza fra gli obiettivi aziendali. A conferma di tale affermazione è da citare il recente caso di Fincantieri in cui Direzione aziendale e Uilm-Uil, con Fim-Cisl e Fiom-Cgil, hanno adottato l’introduzione dell’indicatore della “sostenibilità” nello schema del premio di risultato nell’accordo di rinnovo del contratto integrativo aziendale per il pieno coinvolgimento di tutti gli addetti del gruppo cantieristico navale.

La stessa Leonardo, che ha già adottato da tempo un avanzato sistema ambientale per la riduzione dei rifiuti/emissioni/consumi/prelievi idrici, ha annunciato la realizzazione di un Lab, dopo undici già realizzati, dedicato alla innovazione tecnologica dei processi per lo sviluppo di soluzioni abilitatrici di sostenibilità. Iniziative a cui si aggiungono, nella stessa direzione, l’accordo per la formazione con il Fondo Nuove Competenze, sottoscritto tra Leonardo e Sindacati lo scorso 30 novembre, per il rafforzamento delle competenze “digitali e green” ed al quale seguirà, nei prossimi giorni, anche l’accordo in Fincantieri.

Questa tecnologia sviluppata viene trasferita anche in altri ambiti che non sono direttamente collegati al settore, anche quelli apparentemente più lontani. Emblematico l’esempio della Lavazza che con la nostra astronauta Samantha Cristoforetti ha sperimentato la preparazione del caffè in assenza gravità sulla Stazione Spaziale Internazionale di cui ben il 60% dei suoi moduli sono stati prodotti negli stabilimenti italiani di Thales Alenia Space.
Ma l’industria della Difesa e Sicurezza rappresenta anche un ambiente dove si sviluppano i più avanzati modelli di Relazioni industriali ai quali si riferiscono numerosissime altre aziende. Anche le più apparentemente distanti. Sistemi di relazioni sindacali che consentono alle organizzazioni sindacali di confrontarsi con le aziende per assicurare ai lavoratori i migliori trattamenti economici e normativi aggiuntivi a quelli previsti dal Ccnl.

Noi della Uilm siamo molto attenti al destino di queste migliaia di lavoratori impegnati nell’industria dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza. E quindi, in questo momento, questo mondo rappresentato dal sindacato metalmeccanico è in attesa di conoscere gli interventi previsti dal governo in finanziaria a sostegno di questo strategico settore.

Il nostro auspicio è quello che si presti la massima attenzione a questo tema. Non è più il momento della demagogia e del populismo. Tutte le scelte devono essere effettuate nell’interesse esclusivo del Paese, dei cittadini che al tempo stesso sono anche le lavoratrici e i lavoratori dell’industria dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza.

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