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Agente Bronx per Londra, Eva per il Reich. La storia di Elvira, che ingannò i nazisti

Di Maria Gabriella Pasqualini

Era una degli inglesi infiltrati nell’intelligence tedesca e riuscì a disseminare false informazioni sulla finta Operazione Ironside. L’articolo di Maria Gabriella Pasqualini, studiosa e docente dei servizi di sicurezza

Bronx è uno degli agenti inglesi infiltrati nell’intelligence tedesca. Riuscì a disseminare false informazioni circa l’Operazione Ironside, un attacco sulla costa francese dell’Atlantico inventato per distogliere l’attenzione nazista dalla Normandia dove avvenne lo sbarco. Interessanti i movimenti dell’intelligence inglese per conseguire l’obiettivo, guidando Elvira Conception Chaudoir, stipendiata da Londra e dai tedeschi ignari del suo doppio ruolo, scoprendo in dettaglio la preparazione della storia di copertura dell’agente e le risposte alle possibili domande su informazioni militari che i nazisti potevano porre.

Elvira, agente Bronx per gli inglesi ma Eva per l’Abwehr, è nota per Ironside. Il suo dossier, conservato negli archivi nazionali inglesi, rivela alcuni dettagli di una missione portata a termine con professionalità anche da chi preparò la sua storia di copertura e le informazioni false da disseminare.

Agli occhi dell’MI6 britannico aveva qualità interessanti per i tedeschi: rappresentava una tipica società metropolitana, considerata forse un po’ pigra ma intelligente, con una sorella sposata a un industriale italiano di alto livello. Parlava perfettamente inglese, francese, spagnolo.

Nel settembre 1939 era giunta a Londra dove frequentava assiduamente Lord Carnarvon, il Duca di Marlbourough. Era membro dell’American Club di Londra. Donna in vista con le giuste amicizie.

Reclutata da MI6 agli inizi del conflitto, era stata mandata a Vichy dove il padre, diplomatico peruviano, era accreditato presso il governo di Pétain. Per questa sua collocazione sociale la giovane donna fu contattata dall’Abwehr.

Nel luglio 1942, in visita di copertura ai suoi genitori, ebbe una missione segreta che non ottenne i risultati sperati ma il viaggio fu proficuo comunque. Un amico francese, collaborazionista del governo di Vichy, le presentò un tedesco, agente segreto che lavorava per Göring, il dottor Biel, esperto economico impegnato nella Francia di Pétain.

Biel voleva incrementare agli occhi di Berlino la sua operosità reclutando altri agenti e vide in Elvira, conosciuta come figlia di un diplomatico peruviano con parentela in Italia, un soggetto interessante.

Era risaputo che l’ambiente cosmopolita, al quale Elvira apparteneva, notoriamente anteponeva interessi personali a quelli della propria nazione. I tedeschi valutarono questa possibilità e gli inglesi scommisero su questa valutazione.

In un primo momento Elvira negò di poter dare informazioni militari; al massimo qualche informazione su progetti industriali. La sua ritrosia ne accrebbe il valore anche venale e Berlino decise di accogliere le richieste del Biel, ma anche quando ebbero l’opportunità di non usarla più, dopo la totale occupazione della Francia, le diedero comunque un nuovo indirizzo di copertura a Lisbona, convinti che aveva un carattere mercenario: in effetti, il SIS inglese ne aveva coordinato la corrispondenza con i tedeschi affinché Bronx – Eva desse questa impressione.

Elvira aveva subito riferito agli inglesi della proposta tedesca. Il SIS, non convinto della sua lealtà, la mise sotto stretto controllo e si convinse che le si poteva accordare fiducia e che forse anche dopo la guerra avrebbe potuto essere un valido agente controspionaggio in una vinta Germania.

Gli inglesi dissero a Elvira di chiedere un pagamento mensile ai tedeschi, circa 100 sterline. Se avesse ottenuto questa somma era chiaro che i tedeschi la ritenevano affidabile anche per eventuali importanti informazioni industriali, considerato l’ambiente che essa frequentava per le parentele italiane.

Sua copertura ufficiale: lavorare presso la BBC, nel Servizio Notizie da Oltremare, dall’ottobre 1942. Nacque così Bronx.

Bisognava anche gestire un intreccio di falsi indirizzi di copertura con quelli, sempre di copertura dati da Biel. Interessanti le lettere dell’agente Chaudoir-Bronx ai tedeschi nel periodo 3 novembre 1942 – 24 novembre 1944 con false e vere notizie disseminate, il cui sommario negli archivi inglesi fu redatto dal SIS con cura maniacale. Era difficile non tradirsi.

Elvira-Eva frequentava nei fine settimana Lord Carvarvon, Lady Carlisle e nelle chiacchiere salottiere riferiva che non si vedevano possibilità per una pace di compromesso, che gli anglo-americani avrebbero invaso l’Europa in molti posti contemporaneamente, che la situazione in Africa non era ritenuta molto buona. Riferì tra l’altro nel maggio 1943 che Londra aveva preso precauzioni contro i bombardamenti anche con distribuzione maschere antigas perché temeva una prossima invasione tedesca. Riferì circa la costruzione di carri armati e armamenti in genere. A mano a mano aumentava le informazioni industriali e politiche, alcune delle quali vere e facilmente controllabili, secondo una attenta regia del SIS.

Contemporaneamente chiedeva che le fosse inviato il mensile promesso, in grave ritardo e perché i suoi debiti erano ora rilevanti per la vita sociale che conduceva. Più volte Eva chiese denaro, sempre per accreditare la sua anima mercenaria: in realtà Eva-Bronk veniva pagata anche dagli inglesi ai quali però passava, per accordo precedente, la metà di quello che riceveva da Berlino.

Il SIS comprese che i tedeschi consideravano Eva un agente di valore quando ricevette un codice criptografico di alto livello. Gli inglesi controllavano che i messaggi di Eva fossero ricevuti dai corrispondenti tedeschi.

Il 15 maggio 1944 Bronx aveva mandato il telegramma fondamentale: riguardava Ironside indicando che un attacco alleato avrebbe sicuramente avuto luogo nella baia di Biscaglia, con molti dettagli, che peraltro furono forniti anche da altri agenti infiltrati inglesi. I tedeschi vi credettero e può essere ragionevolmente accreditato a questo telegramma almeno il movimento di una Divisione Panzer verso quell’area.

Altri falsi indizi forniti su eventuali sbarchi o bombardamenti dimostrarono che i tedeschi temevano fortemente la possibilità di un’invasione in Norvegia o in Svezia così come un atterraggio di aerei nella parte occidentale di Berlino.

L’operatività di Bronx continuò nel 1945, perché il doppio gioco di Eva non era stato scoperto.

Alla fine della guerra i tedeschi sembrarono essere ancora molto interessati a Eva che il 17 maggio 1945 ricevette all’indirizzo dell’ambasciata del Perù a Lisbona una cartolina lì imbucata. Nel testo si leggeva che Henry si era recato in Spagna dove sarebbe rimasto qualche mese. Il SIS ritenette che Henry fosse l’agente Biel e che forse poteva essere interessante inviare Bronx in Spagna interpretando il messaggio nel senso che i tedeschi volessero usarla ancora come agente controspionaggio in uno Stay Behind nazista post conflitto, considerato che prima della caduta di Berlino, erano state inviate da Lisbona 197 sterline, anche se forse questo poteva essere l’ultimo pagamento per l’agente Eva, quasi un bonus finale.

Probabilmente l’agente Bronx terminò il suo servizio in quel periodo. I documenti inglesi per ora non raccontano altro!

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