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Ucraina, l’Italia non si gira dall’altra parte. Le parole di Meloni e Crosetto

Per raggiungere “l’obiettivo di assistere il popolo ucraino” è necessario “anche l’aiuto militare”, ha detto il presidente del Consiglio. Quando il governo deciderà un eventuale sesto pacchetto di aiuti militari seguirà la stessa procedura adottata dall’esecutivo Draghi relazionando il Copasir, ha spiegato il ministro della Difesa

“Non c’era alcuna alternativa a sostenere l’Ucraina, lo Stato invaso: non potevamo girarci dall’altra parte”. Con queste parole pronunciate in Senato, Guido Crosetto, ministro della Difesa, ha incassato applausi dai banchi del centrodestra ma anche del Partito democratico e di Azione-Italia Viva. “Non voglio nascondere al Parlamento che quello che abbiamo fatto e stiamo facendo, pur non comportando oneri diretti e immediati nel lungo periodo, potrebbe incidere sulle nostre capacità”, ha aggiunto. Per “perseguire l’obiettivo di assistere il popolo ucraino” è necessario “anche l’aiuto militare”, ha detto invece Giorgia Meloni, presidente del Consiglio. “Perché, lo ripeto, al di là della facile propaganda, le condizioni possibili per far cessare le ostilità sono due: che uno si arrenda (ma se fosse l’Ucraina non sarebbe pace, ma invasione), oppure che tra le forze in campo ci sia un sostanziale equilibrio, uno stallo”, che costringerebbe “chi ha mosso l’invasione a desistere e venire a più miti consigli”.

LE PAROLE DI MELONI

“Siamo fieri della grande solidarietà dimostrata dall’Italia nei confronti del popolo ucraino in questo periodo drammatico”. Lo ha dichiarato Meloni nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo. “Lo spazio di manovra per il cessate il fuoco appare oggi assai limitato ma l’Italia appoggerà in ogni caso gli sforzi in proposto”, ha aggiunto. “L’Unione europea deve assumere su questo fronte un ruolo più incisivo a beneficio dell’intero continente”. E l’Italia, “stato fondatore sia dell’Alleanza Atlantica sia dell’Europa, farà la sua parte: l’Europa deve essere unita contro l’aggressione russa, non abbiamo cambiato idea, le nostre convinzioni non cambiano se siamo al governo o all’opposizione”, ha proseguito.

LE SANZIONI

“Le sanzioni sono dolorose per il nostro tessuto produttivo ma sono efficaci: stanno avendo un effetto sulla Russia. I costi per Mosca devono essere superiori a quelli sopportati dall’Europa. Per questo vigileremo sugli effetti di queste misure, soprattutto per quanto riguarda l’energia”, ha dichiarato Meloni. “Difendere l’interesse nazionale significa anche non scaricare sugli italiani i costi delle giuste sanzioni alla Russia”, ha aggiunto.

GLI AIUTI MILITARI

Sugli aiuti militari all’Ucraina, “il governo Meloni ha attuato gli impegni assunti precedentemente dalle istituzioni italiane”, ha spiegato nel corso delle comunicazioni tenute oggi al Senato. Il ministro ha attaccato le polemiche sulla presunta posizione “guerrafondaia” dell’esecutivo. “I governi agiscono con atti formali, non di soppiatto”, ha rilevato Crosetto, ribadendo come si sia data “attuazione alle scelte precedenti” dell’esecutivo Draghi. “Finora l’attuale governo non ha fatto alcuna scelta” se non proseguire l’impegno di sostegno all’Ucraina e di contrasto all’invasione russa, ha evidenziato il ministro. L’obiettivo della pace può essere perseguito “senza fornire assistenza a un Paese sottoposto a un’aggressione ingiustificata?”, ha chiesto Crosetto, ricordando la risposta negativa già data dall’Italia e dagli alleati. “Abbiamo scelto una strada, quella di rispettare le decisioni prese” nel quadro europeo e delle alleanze internazionali, ha detto il ministro.

LAVORARE PER LA PACE

“Nel Parlamento italiano tutti siamo a favore della pace e ripudiamo la guerra, nessuno escluso”, ha continuato. “Chi la guerra l’ha vista da vicino”, gli uomini e le donne delle forze armate, “la odiano e la disprezzano più di chiunque altro”, ha sottolineato ricordando i caduti e i feriti nelle operazioni militari e di pace in tutto il mondo. E le motivazioni dell’intervento nell’ex Jugoslavia negli anni Novanta e l’impegno che tuttora permane nella regione dei Balcani, un tema attuale anche in questi giorni. “Lo facciamo con competenza, serietà, credibilità e determinazione”, ha aggiunto. Il ministero della Difesa “nasce per preservare la pace, sempre e ovunque”, ha proseguito.

IL SEGRETO SUL SESTO PACCHETTO

“Nel precedente governo è stato secretato il contenuto dei decreti sugli aiuti militari e la natura classificata di quei decreti ha imposto di passare attraverso il Copasir. Quando il governo deciderà un eventuale sesto pacchetto di aiuti militari, sulla base di esigenze manifestate, seguirà la stessa procedura e si relazionerà con il Copasir sui contenuti dell’eventuale cessione”, ha dichiarato il ministro.

IL SOSTEGNO IRANIANO

“Preoccupa il sostegno militare dell’Iran alla Russia”, ha spiegato Crosetto sottolineando che “in questo contesto si inserisce la cosiddetta opzione nucleare da parte russa”. Il ministro ha poi evidenziato come “la Russia punta a sfruttare la sofferenza della popolazione ucraina per indurla alla resa e suscitare timori nei Paesi occidentali per la gestione della crisi. Gli obiettivi di Mosca sono verosimilmente mutati e si punta ora al controllo della regione del Donbass e al consolidamento delle posizioni difensive”.

L’ARCHITETTURA DI SICUREZZA INTERNAZIONALE

“Sono convinto” che “quando il conflitto sarà terminato, la comunità internazionale dovrà ripensare completamente l’architettura di sicurezza e delle relazioni internazionali”, ha aggiunto ancora il ministro. “Le Nazioni Unite così come l’abbiamo modellate dopo il secondo conflitto mondiale, sono ormai da un decennio ostaggio del sistema dei veti incrociati che ne limitano il compito principale, quello di prevenire la degenerazione in guerra dei tanti conflitti del mondo”.



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