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Pos, App18 e Pnrr. L’albero (di Natale) degli acronimi

Sull’albero di questo Natale 2022 trovano il loro posto d’onore Point of sale, accanto a Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, al Meccanismo Europeo di Stabilità e, giusto in un angolino quello meno esposto alla vista dei nostri ospiti, c’è pure l’App18. L’analisi di Domenico Giordano (Arcadia)

Andando avanti di questo passo, prima o poi alla fine dell’anno per decorare l’albero di Natale invece delle luci e del puntale a cometa potremmo mettere delle palline con tutti gli acronimi che popolano e invadono la nostra quotidianità.

Di tanti, oramai diventati parte insostituibili del nostro parlato, ne ignoriamo totalmente il significato estensivo, mentre di altri acronimi ne approfittiamo per colmare una pigrizia che ci rende sempre più indolenti.

Ecco che sull’albero di questo Natale 2022 trovano il loro posto d’onore Point of sale, accanto a Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, al Meccanismo Europeo di Stabilità e, giusto in un angolino quello meno esposto alla vista dei nostri ospiti, c’è pure l’App18.

La punta dell’albero spetta ovviamente al Pos diventato l’oggetto del desiderio del dibattito politico e parlamentare delle ultime settimane.

Online, l’acronimo Pos ha incassato dal 1° ottobre al 23 dicembre, oltre 107 mila menzioni raccogliendo poco meno del 50% di tutto il parlato dei nostri quattro acronimi natalizi e collocandosi così al primo posto. Il concorrente più temibile rimane ancora Pnrr che di menzioni riesce a collezionarne altre 90 mila, pari al 41,64%, mentre hanno un ruolo ancora marginale le ultime due, cioè “Mes”, e “App18”, con quest’ultima che raggiunge a mala pena le 600 menzioni.

Se gli acronimi Pos e Pnrr nelle menzioni riescono a mantenere un rapporto concorrenziale, tra i due a brillare di più nella sfida dell’engagement, quindi nel riuscire a generare la quota maggior di coinvolgimento, è senz’alcun dubbio il primo: tutto il dibattito digitale sul limite del sopra o sotto i 60 euro per far scattare l’obbligatorietà nei pagamenti si è divorato oltre il 67% dell’engagement totale prodotto dalle quattro chiavi semantiche della ricerca. Un dominio evidente rispetto ai tre altri acronimi che sono presenti, ma con una capacità di polarizzazione molto più contenuta.

Una prima risposta di questa distanza nel coinvolgimento prodotto dalle due keyword la si trova osservando la ripartizione quantitativa dei territori digitali e delle piattaforme social che hanno accolto le discussioni da ottobre a dicembre.

È evidente come il tema specifico del “Pos” rispetto a quello più generalista del “Pnrr” sia stato maggiormente discusso su Facebook e su Twitter, con i due social che hanno agito da boccaporti per consentire al parlato di trovare un ampio terreno di sfogo. È anche interessante, però, sempre restando nell’ambito delle fonti del parlato, vedere come la keyword “App18” sia stata quella che in assoluto sia riuscita a portare la quota più robusta di traffico su Instagram.

In conclusione, quindi, prima di fare il selfie di Natale accanto al nostro albero degli acronimi, è opportuno anche evidenziare un’ulteriore tendenza, diventata da diversi mesi una conferma, sulle fonti che riescono a generare più engagement nel momento in cui chi naviga decide di informarsi. Anche nel caso di “Pos” i canali che hanno coinvolto di più gli utenti sono stati Tiktok in primis, poi Youtube e infine Instagram.


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