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Il QatarGate metta fine alle ingenuità Ue, dice Ntousas (Asd/Gmf)

Vassilis Ntousas, capo delle attività europee dell’Alliance for Securing Democracy presso il German Marshall Fund, spiega che l’Ue “deve essere chiara e concreta” per evitare di alimentare sentimenti anti-establishment. “È necessario prendere provvedimenti sia nei confronti dei corrotti che dei corruttori”

La risposta dell’Unione europea al QatarGate “deve essere chiara e concreta”. A dirlo a Formiche.net è Vassilis Ntousas, capo delle attività europee dell’Alliance for Securing Democracy presso il German Marshall Fund.

Sono i giorni più lunghi della mia carriera”, ha detto Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, definendosi “infuriata e dispiaciuta. A essere sotto attacco sono Europarlamento e democrazia europea. Non copriremo nulla. Avvieremo un’indagine interna per esaminare i fatti e prendere misure”. Paolo Gentiloni, commissario agli Affari economici, ha parlato di “danno di reputazione molto serio. Il Parlamento europeo è sempre stato la punta di diamante dal punto di vista dei diritti. Vicenda vergognosa e intollerabile”. Durissima anche Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea: “Accuse estremamente preoccupanti, molto gravi, è una questione di fiducia delle persone nelle nostre istituzioni, e questa fiducia richiede i più alti standard di indipendenza e integrità. Ho già proposto la creazione di un organismo etico indipendente che copra tutte le istituzioni dell’Unione europea”. Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, già presidente del Parlamento europeo, ha difeso l’assemblea di Strasburgo, “unica istituzione democratica” dell’Unione europea e “non va confusa con alcune mele marce, che devono essere perseguite e punite se hanno commesso reati”. Il QatarGate sarà inevitabilmente tra i temi di discussione al Consiglio europeo di domani.

“Per dirla in parole povere, ciò che è emerso finora nelle notizie è tragico, da un punto di vista politico, etico e istituzionale”, commenta Ntousas. “Anche se dovremmo aspettare che le acque si calmino, è possibile che questa sia solo la punta dell’iceberg e, come minimo, mi aspetto che in futuro emergano molte altre notizie. In ogni caso, è necessario prendere provvedimenti sia nei confronti dei corrotti che dei corruttori”. Ma non è tutto. Ntousas nota ancora che il QatarGate “si sta già rivelando traumatico”: “uno scandalo di questa natura e di questa portata macchia l’immagine dell’Unione europea e delle istituzioni europee, fa il gioco di coloro che accusano l’Unione europea di adottare due pesi e due misure quando si tratta di questioni relative allo Stato di diritto e potrebbe alimentare sentimenti anti-establishment e anti-Ue nelle società”, spiega.

Lo scandalo, continua, “è talmente eclatante e spudorato che può e deve essere assolutamente affrontato con urgenza e determinazione”. Il Parlamento europeo “deve agire rapidamente e concretamente, se vuole davvero porre fine a un modus operandi opaco che consente di sfruttare scappatoie e di far credere ai membri e agli assistenti accreditati di poter agire impunemente”. Ma per farlo, serve “una seria riflessione su come promuovere e salvaguardare una vera trasparenza, il che presuppone una notevole e coerente volontà politica per sostenere le misure necessarie. Non si può fare una frittata se non si rompono le uova”, aggiunge usando un efficace proverbio inglese. “Il danno reale e reputazionale altrimenti può essere enorme”.

Nel suo Discorso sullo stato dell’Unione di metà settembre, la presidente von der Leyen aveva annunciato un pacchetto sul tema “Difesa della democrazia” volto a combattere le ingerenze straniere nei sistemi politici europei.“Sebbene questa vicenda sia una condotta criminale e quindi affrontare fenomeni simili potrebbe non rientrare nel pacchetto ‘Difesa della democrazia’, la Commissione europea ha una formidabile opportunità di inviare un forte segnale che l’era delle ingenuità è finita”, commenta Ntousas. “Gli aspettivi legislativi e non legislativi incluse nel pacchetto non dovrebbero semplicemente partire dalle misure adottate finora attraverso sforzi come il Piano d’azione europeo per la democrazia ma anche ampliarle e approfondirle. I soggetti criminali e le attività malevole, siano questi occulti o meno, possono essere stranieri, ma anche nazionali, ed è necessario rafforzare le tutele per dissuaderli e difendersi da essi, nonché i percorsi attraverso i quali smascherarli”, conclude.

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