Emergenza umanitaria in Ucraina e sicurezza dello Stretto di Taiwan: questi i temi principali sul tavolo. La vicesegretaria di Stato sta rafforzando i rapporti con il Quint, il gruppo composto dai quattro Paesi principali dell’Unione europea che con gli Usa coordinano l’azione di G7, Nato, Ocse e Nazioni Unite. Un viaggio in “profondità”: oltre ai ministri degli Esteri ha incontrato i vertici diplomatici e di intelligence
Con gli incontri di ieri, Wendy Sherman, vice-segretaria di Stato americana, ha chiuso un’altra tappa di un viaggio che non è stato raccontato sui giornali italiani ma che ha un significato strategico enorme. Dopo Londra, e prima di Parigi e Berlino, con Roma si costituiscono i cinque lati del “Quint”, il gruppo informale composto dagli Stati Uniti e dai quattro principali Stati europei, un formato in cui coordinare le attività in seno a G7, Nato, Ocse e Nazioni Unite.
Sherman non si è limitata ai colloqui con i ministri degli Esteri, ma è andata “in profondità” nei vertici diplomatici e di intelligence. Da noi, oltre ad Antonio Tajani, ha incontrato Francesco Talò, consigliere diplomatico di Giorgia Meloni, Ettore Sequi, segretario generale della Farnesina, Elisabetta Belloni, direttrice del Dis. Lo stesso è avvenuto negli altri Paesi visitati: oggi ci sono stati, dopo Catherine Colonna, i faccia a faccia con Anne-Marie Descôtes, segretaria generale del ministero degli Esteri francese, e Alice Rufo, direttrice generale per le Relazioni Estere e la Strategia al ministero delle Forze armate.
EMERGENZA UMANITARIA IN UCRAINA
Due i temi chiave pronunciate più volte: Ucraina e stretto di Taiwan (e non è un caso se si è parlato dello stretto e non dell’isola). Sul fronte del conflitto attuale, si è parlato meno dell’offensiva russa e più dell’emergenza per il popolo ucraino. Mosca sta colpendo senza pietà le infrastrutture energetiche del Paese che ha tentato invano di conquistare, e c’è una grandissima preoccupazione sul versante umanitario ora che l’inverno è arrivato e le temperature stanno precipitando. È il momento di mostrare coesione anche nello sforzo per ripristinare le reti elettriche e per preparare in prospettiva la ricostruzione post-bellica.
La conferenza di Parigi del 13 dicembre verterà su questo, non su improbabili negoziati di pace, negati anche dalle parole di Putin di ieri. L’obiettivo è alleviare le sofferenze per la popolazione e aiutarla a superare la stagione fredda.
CINA, STRETTO DI TAIWAN E “RULES-BASED INTERNATIONAL SYSTEM”
Mai come stavolta il quadrante Indo-Pacifico è stato al centro dei colloqui tra vertici Usa ed europei. Tutti con un filo conduttore: il “sistema internazionale basato sulle regole”, in particolare quelle che disciplinano il tratto di mare più delicato, lo stretto tra la Cina e Taiwan, in cui passa l’88% delle più grandi navi container al mondo. Oggi su questo sito abbiamo raccontato storie diverse ma che ruotano tutte intorno a pochi micrometri di silicio, che sono in grado di condizionare le scelte dei più importanti leader globali (politici ed economici).
Xi Jinping ha cambiato le regole sullo zero Covid dopo una lettera dei manager di Foxconn, che produce smartphone e batterie; Joe Biden ha benedetto l’investimento da 40 miliardi di euro in Arizona della taiwanese Tsmc, e lo ha fatto al fianco del capo della società che vale più al mondo (Tim Cook di Apple); l’Olanda ha iniziato a imporre restrizioni all’export del suo gioiello, Asml, che fabbrica macchinari per la produzione di semiconduttori; il Pentagono studia la possibilità di un’invasione cinese dell’isola; Gina Raimondo, che muove i fili della nuova politica industriale americana, punta tutto sulla supremazia tecnologica.
È chiaro dunque che questo sarà il tema del 2023. L’Europa ancora non si dimostra così compatta nei confronti della Cina, e il viaggio di Scholz in Cina ne è un esempio, ma l’amministrazione Biden vuole rafforzare l’alleanza delle democrazie in vista di un periodo in cui il decoupling dalla Cina sulle tecnologie avanzate dovrà accelerare.
LE PECULIARITÀ ITALIANE: MEDITERRANEO E BALCANI
Negli incontri romani si è sottolineata l’importanza del ruolo italiano nel Mediterraneo e nei Balcani. Fonti di Formiche.net raccontano che Sherman ha manifestato la massima stima per la nostra guida della Kfor, la forza internazionale presente in Kosovo dal 1999. Nei giorni del vertice di Tirana e delle tensioni sempre più forti nella regione, l’Italia ha una presenza stabilizzatrice, sia sul piano politico che militare, “fondamentale”. La vicesegretaria ha anche apprezzato la nostra coerenza sulle sanzioni e il modo in cui l’Italia ha fatto fronte all’emergenza energetica, in particolare riducendo la dipendenza dal gas russo dal 40% a meno del 10% delle forniture.
In Vaticano con il card. Parolin ha discusso di sicurezza alimentare in Ucraina, dell’epidemia di colera ad Haiti, diritti umani in Iran, sviluppi in Venezuela e Libano, e delle relazioni tra la Chiesa e la Repubblica popolare cinese.
IL RESTO DEL TOUR E IL LEGAME CON PRAGA
Dopo Parigi e Berlino, Sherman farà anche tappa per Praga. La Repubblica Ceca ha la presidenza di turno dell’Unione europea e sta guidando l’azione comunitaria a sostegno dell’Ucraina e nel sanzionare la Russia per la sua invasione illegale. Non solo: Sherman è stata il braccio destro di MadeleineAlbright, segretaria di Stato con Bill Clinton, una delle figure diplomatiche più importanti della sua generazione. Albright era nata a Praga e con il Paese ha sempre mantenuto un legame molto forte.