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Perché i social network non finiranno

Di Federico Berger

I social network sono morti? In un certo senso forse, ma la risposta necessita sicuramente di diverse precisazioni. La partita della sopravvivenza per i colossi delle Big Tech si gioca su quanto si adatteranno all’evoluzione del panorama mediale e sociale, alla disgregazione dei pubblici delle grandi piattaforme e alla loro riaggregazione all’interno di infrastrutture più flessibili ai cambiamenti in corso

Tra Meta che vede il portafogli dei ricavi assottigliarsi e Twitter nella burrasca Trust and Safety dopo l’acquisizione da parte del vulcanico Elon Musk, non sono solo gli azionisti e gli scommettitori in borsa a interrogarsi sul futuro delle due Big Tech. Alcuni esperti non si sono risparmiati nel commentare quella che ai loro occhi appare come la fine imminente dell’era dei social network, con i giganti del mercato di settore che implodono per la fuga di utenti e, consequenzialmente, dei ricavi pubblicitari. Ma secondo questa interpretazione il collasso di queste piattaforme non è una questione puramente di tipo economico.

A venir meno sarebbe un intero modello di interazione tra utenti dentro questi ambienti. Ad essersi degradato, rispetto al primo decennio del nostro secolo, sembrerebbe essere il concetto stesso di social network inteso come la somma delle reti sociali costituite dagli utenti e sulle quali si imperniano i vari servizi digitali. Secondo questa corrente di studiosi della materia, gli individui in rete sfrutterebbero sempre meno queste piattaforme per strutturare connessioni durature e continue con le persone, preferendo invece servirsene come luoghi ideali per la condivisione di contenuti e l’autorappresentazione di sé. In questo modo, anche nel dibattito pubblico si passa dal paradigma dei social network (imperniati sulla rete di relazioni) a quello dei social media (che ruotano attorno all’aspetto multimediale e di intrattenimento).

Rimane comunque da rispondere alla vera domanda: i social network sono morti? In un certo senso forse, ma la risposta necessita sicuramente di diverse precisazioni. Quella che non sembra essere in declino è la loro funzione di connettori tra persone. Secondo alcune statistiche rilevate a livello globale, nel 2022 il 47% degli utenti utilizza i social per rimanere in contatto con amici e parenti, motivazione in cima alla lista delle preferenze delle persone connesse. Ma tra le altre funzioni favorite spiccano anche la lettura di notizie (34,6%), la ricerca di contenuti (30%) e il setacciare i rumor e gli argomenti di discussione del momento (28,7%). Appare quindi sempre più evidente che, oltre al “chi”, ha un peso specifico notevole anche il “che cosa” si trova su queste piattaforme.

Il nodo cruciale sul futuro dei social network però è un altro: se si continua a guardare a queste infrastrutture digitali come un’unica “piazza digitale del Paese” (idea che Musk continua ad avere in mente per l’uccellino azzurro) il rischio è di finire in un vicolo cieco. Storicamente, i media in generale hanno sempre dimostrato una impressionante capacità di evoluzione e di adattamento al contesto storico e tecnologico. La radio, ad esempio, è passata dall’essere uno dei maggiori media generalisti al presentarsi come un mezzo di comunicazione di nicchia, con percentuali stabili di pubblico e straordinarie possibilità di microtargeting. Dal canto suo, la televisione in bianco e nero degli anni del miracolo economico italiano è uno strumento radicalmente diverso da quello della rottura del monopolio statale, o ancora quello del nuovo millennio con i servizi on demand.

Come i loro omologhi broadcast, anche i social media evolvono e mutano in relazione all’intrecciarsi di innovazione tecnica e usi degli utenti. La ventata di ottimismo che in tutto il mondo aveva investito gli ambienti digitali allo scoppio delle Primavere Arabe del 2011 sembra quasi un lontano ricordo. Anziché accreditarsi come le cinghie di trasmissione ideali per promuovere rivendicazioni sociali e connettere tra loro le persone per uno scopo più alto, questi ambienti sono diventati a più riprese gli acceleratori della polarizzazione delle opinioni, elemento ormai strutturale nel dibattito pubblico contemporaneo. Anziché scendere nella piazza virtuale di una ideale Atene antica digitale per costruire una base comune, i cittadini connessi preferiscono di gran lunga riversarsi nei loro circoli privati preferito. Non c’è da stupirsi quindi se alcuni ricercatori parlano del possibile passaggio dalle echo chambers (letteralmente le singole casse di risonanza delle varie opinioni presenti su un social media) alle echo platforms, intere piattaforme alle quali gli utenti accorrono in gruppo non in base alle connessioni che possono stabilire, ma in relazione a opinioni e contenuti presenti sulla stessa.

Alcuni esempi? Truth, il social media lanciato dall’ex Presidente Donald Trump il 21 febbraio 2022 per opporsi alle narrazioni del mondo liberal e che si autoproclama paladino della libertà di parola, è solo il caso più evidente di questi network designati ad ospitare solo alcune posizioni del dibattito pubblico. Anche la consistente migrazione di iscritti da Twitter ad altri servizi può essere letta in questo senso. In una settimana dall’acquisto dell’uccellino da parte di Musk, il servizio di social networking decentralizzato Mastodon ha guadagnato più di 70.000 nuovi utenti. Organizzata in istanze, ognuna di queste ospitata su un server dedicato e con regole di accesso e ingaggio altamente personalizzabili dall’amministratore, la piattaforma ben rappresenta le esigenze in evoluzione di una buona porzione di pubblico alla ricerca di spazi social su misura, nei quali riconoscersi il più possibile.

La partita della sopravvivenza per i colossi delle Big Tech, quindi, si gioca anche su questo terreno. Molto dipenderà da come adatteranno il proprio modello di sostenibilità di fronte all’evoluzione del panorama mediale e sociale, alla disgregazione dei pubblici delle grandi piattaforme e alla loro riaggregazione all’interno di infrastrutture più flessibili ai cambiamenti in corso.

 

 



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