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Politica zero Covid, la Cina verso la transizione?

Il Partito Comunista Cinese potrebbe approvare in questi giorni il piano per allentare le misure di contenimento del virus, come risposta allo scontento della popolazione espresso in questi giorni. L’anticipazione di Bloomberg

Primi segnali di allentamento delle misure anti-Covid in Cina. Nella città di Guangzhou, i residenti sono tornati al lavoro ieri per la prima volta dopo diverse settimane di lockdown, mentre a Chongqing, le persone non sono più state costrette a sottoporsi regolarmente ai test Covid. A Pechino, un alto funzionario sanitario ha minimizzato la gravità delle attuali varianti di Omicron, in una dichiarazione alquanto rara per un rappresentante del governo cinese.

Così hanno ripreso forza le speculazioni su una possibile marcia indietro da parte del governo cinese alla rigida politica dello zero Covid. La decisione sarebbe una pronta risposta alle proteste degli ultimi giorni in diverse città, che hanno sfidato i controlli di Pechino, e diventerebbe ufficiale dopo la riunione del Partito Comunista Cinese della prossima settimana.

Come ricorda l’agenzia Bloomberg, i 24 membri del Politburo, massimo organo decisionale del Pcc, si riuniscono di solito i primi giorni di dicembre di ogni anno per decidere le strategie a seguire – soprattutto in materia economica – l’anno successivo. Questa volta, “i massimi leader cinesi probabilmente segnaleranno un approccio più pragmatico nei confronti dei controlli Covid”.

Le linee guida decise sono successivamente concretizzate alla Conferenza del lavoro economico centrale, che spesso segue entro una settimana dalla riunione del Politburo. Questo sarà il secondo vertice del Politburo – e il primo sull’economia – da quanto Xi Jinping è stato rinnovato con un terzo mandato.

Secondo gli esperti, la Cina ha un disperato bisogno di più stimoli monetari e fiscali per sostenere la ripresa economica nel 2023. Per questo motivo, tra i principali argomenti di dibattito nell’agenda del vertice del Politburo c’è il probabile adeguamento di un linguaggio verso un approccio più mirato alla lotta contro i contagi di Covid, in linea con i recenti passi per ridurre l’impatto delle limitazioni sull’attività economica e sulla quotidianità della popolazione.

“I funzionari hanno iniziato a preparare la popolazione per ulteriori focolai e una potenziale uscita da Covid Zero – si legge su Bloomberg -. La città di Pechino, ad esempio, consentirà ad alcune persone infette di isolarsi a casa […] e l’hub manifatturiero Guangzhou ha sostituito i blocchi in alcuni distretti con restrizioni più mirate”. Tutte concessioni nonostante il numero di casi positivi di Covid-19 stia notevolmente aumentando in questi giorni.

È uno degli obiettivi del Politburo, confermato in dichiarazioni precedenti, coordinare “in modo efficiente il controllo del Covid e lo sviluppo economico”. Sun Chunlan, vicepremier impegnato nella gestione della pandemia, ha affermato per la seconda volta in due giorni che la Cina sta entrando in una nuova fase nella sua campagna contro il virus: “Dopo tre anni di lotta contro il Covid, il nostro sistema medico e di controllo delle malattie ha raccolto la sfida”.

Per il quotidiano The New York Times non è è chiaro fino a che punto il Pcc sarà disposto a spingersi per revocare le restrizioni o se il cambiamento è guidato da Xi Jinping, che è stato il principale esecutore della politica “zero Covid”. Una scelta, eseguita dal Partito, o un’eventuale inversione di marcia nella strategia di zero contagi, potrebbe minare l’autorità del presidente cinese.

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