Nell’ultimo trimestre dell’anno il mercato globale della sicurezza informatica è cresciuto del 15,9% a 17,8 miliardi di dollari rispetto al 2021
A livello globale c’è un settore che nel 2022 non ha risentito dell’incertezza economica e del rallentamento degli investimenti delle piccole e medie imprese. Anzi: ha registrato un incremento considerevole e, di fatto, ha avuto la sua consacrazione. Parliamo della cybersecurity. Secondo un report della società di ricerca Canalys, nell’ultimo trimestre dell’anno appena concluso il mercato globale della sicurezza informatica è cresciuto del 15,9% a 17,8 miliardi di dollari rispetto al 2021.
In vetta alla classifica delle aziende del comparto che nel 2022 hanno ottenuto i risultati più significativi ci sono le californiane Palo Alto Networks, Cisco e Fortinet. Palo Alto Networks, con sede a Santa Clara, è stato il fornitore numero uno del trimestre, con una crescita del 24,9% e un aumento della sua quota di mercato all’8,4% rispetto al 7,8% del terzo trimestre del 2021. Cisco, che ha il suo quartier generale a San Jose, è stato il secondo attore di sicurezza informatica, con un incremento del 16,7% e una quota di mercato stabile del 6,9%. Fortinet, che ha gli uffici centrali a Sunnyvale, si è piazzata al terzo posto, raggiungendo una crescita del 29,9% per una quota di mercato del 6,7% rispetto al 6% di un anno fa.
La sicurezza degli endpoint (i dispositivi fisici che si connettono e scambiano informazioni con una rete di computer) è stata la categoria in più rapida ascesa, con un aumento del 18,7% su base annua a 2,7 miliardi di dollari. La sicurezza di rete, invece, è stata la categoria più ampia, con un valore di 5,1 miliardi di dollari e una crescita del 14,8%. “Molti fornitori di sicurezza informatica si sono spostati verso modelli di business basati su abbonamenti, il che li ha aiutati a proteggersi dall’impatto immediato del rallentamento economico”, ha spiegato Matthew Ball, chief analyst di Canalys. “Il passaggio a piattaforme basate su abbonamento e la maggiore attenzione all’upselling degli account esistenti sosterranno la crescita dei ricavi per i fornitori di sicurezza informatica nei prossimi 12 mesi”.
Per il 2023 le previsioni non sembrano promettere nulla di buono. Gli esperti di cybersecurity concordano su un incremento generale degli attacchi informartici nel mondo, complice il turbamento degli equilibri geopolitici legati al conflitto in Ucraina e la crisi finanziaria ed energetica, con gli hacker che potrebbero prendere di mira governi, aziende e infrastrutture critiche. I dati del 2022, però, dimostrano che i possibili bersagli si stanno attrezzando per prevenire e scongiurare le offensive digitali. L’Unione europea, per esempio, si è dotata di una direttiva aggiornata in materia di cybersecurity, la Nis 2. Anche l’Italia, insieme agli altri Paesi dell’Ue (oltre a Stati Uniti, Giappone, India, Australia e Regno Unito) ha aderito all’International counter ransomware initiative, partecipando ai lavori dell’ultimo vertice internazionale dello scorso novembre a Washington. L’obiettivo dei vari partner è sviluppare risposte comuni agli attacchi ransomware attraverso misure congiunte, condivisione delle informazioni e nuove piattaforme per il contrasto delle incursioni in rete.