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Cosa (non) sappiamo sull’agente russo arrestato in Germania

La storia di Carsten L., a capo della divisione signals intelligence del Bnd, ha diversi interrogativi aperti che riguardano l’affidabilità dei servizi tedeschi ma anche gli equilibri tra quelli russi

Le informazioni dell’intelligence britannica sulla situazione in Ucraina potrebbe essere finite nelle mani della Russia grazie a Carsten L., il funzionario del Servizio federale di intelligence (Bundesnachrichtendienst, Bnd, l’agenzia di intelligence esterna) a capo della divisione che si occupa di signals intelligence, arrestato nelle scorse settimane a Berlino con l’accusa di alto tradimento. A lanciare l’allarme è Erich Schmidt-Eenboom, uno dei maggiori esperti dei servizi segreti tedeschi.

Al quotidiano britannico Telegraph il giornalista ha spiegato che il caso avrà probabilmente “profonde implicazioni” per la futura cooperazione tra l’intelligence tedesca e quelle occidentali, in particolare con la National Security Agency degli Stati Uniti. I britannici “sono molto contrariati”, ha aggiunto, e starebbero perfino valutando se continuare a condividere le loro informazioni più sensibili con le controparti in Germania, un Paese che in questi mesi di guerra in Ucraina ha tentato di prendere posizione man mano sempre più netta contro una Russia con la quale i rapporti erano (e sono ancora?) profondi.

Come già evidenziato su Formiche.net nelle scorse settimane, il Bnd è uno degli attori centrali nella signals intelligence sul suolo europeo e uno dei più stretti alleati degli Stati Uniti (la controparte è la potente National Security Agency) al di fuori del perimetro dell’alleanza Five Eyes che unisce Australia, Canada, Nuova Zelanda Regno Unito e Stati Uniti. Per questo, la credibilità futura dell’intelligence tedesca agli occhi degli alleati (già minacciata dall’ampio ricorso tedesco alle infrastrutture 5G “made in China”) dipenderà anche dalle risposte ad alcuni interrogativi sulla vicenda.

Le indagini sono ancora in corso. Le autorità tedesche mantengono il più stretto riserbo. Ancora non è chiaro come l’uomo sia diventato un agente russo (alcuni media parlano di ricatto, altri di ideologia ipotizzando la sua vicinanza ad Alternativa per la Germania dopo il ritrovamento di alcuni opuscoli del partito di estrema destra nell’armadietto della squadra di calcio di cui era allenatore in Baviera). Né quali informazioni potrebbe aver passato alla Russia. Non si può escludere l’ipotesi che gli siano state date (almeno una volta scoperto) informazioni non aderenti alla realtà per mettere Mosca sulle strade sbagliate.

Allo stesso modo, sarà interessante sapere – se mai ci si arriverà – come la talpa è stata scoperta. Ha raccontato il giornale Spiegel che la sua rovina sarebbe stata “la scoperta, da parte di un altro servizio di intelligence occidentale, di una serie di dati nell’apparato russo chiaramente attribuibili al Bnd”. Tra questi, dati sulla sorveglianza delle telecomunicazioni “che potrebbero essere stati semplicemente fotografati da uno schermo”. Se così fosse, allora l’agenzia di spionaggio russa Svr potrebbe anche ritrovarsi a sua volta con alcune talpe all’interno o essere stata colpita da uno o più disertori. Ciò potrebbe avere un altro effetto interno: quello di aumentare il peso del controspionaggio, cioè dell’Fsb.


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