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Così il Giappone è diventato un partner strategico per l’Italia

Per Meloni e Kishida un incontro e un pranzo di lavoro più lunghi di quanto previsto, a sottolineare il clima “molto produttivo”. I due leader hanno annunciato il rafforzamento delle relazioni bilaterali e un meccanismo di consultazioni Esteri-Difesa che dovrebbe riunirsi per la prima volta nel corso di quest’anno. Soltanto un mese fa, con il britannico Sunak, la firma sull’intesa per il nuovo jet, che può trasformarsi in un volano per la cooperazione industriale

Quella di oggi è una giornata storica per i rapporti tra Italia e Giappone. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha accolto il primo ministro Fumio Kishida a Palazzo Chigi. Un lungo e cordiale colloquio poi un pranzo di lavoro. In mezzo alcune veloci dichiarazioni alla stampa con un annuncio importante: i due Paesi hanno deciso di “elevare le nostre relazioni al rango di partenariato strategico, un passo significativo che implica un rafforzamento dei nostri contatti a ogni livello e l’apertura di nuove prospettive per i nostri cittadini e le nostre aziende”, ha spiegato Meloni. Presto verrà avviato un meccanismo di consultazione bilaterale Esteri-Difesa che dovrebbe riunirsi per la prima volta nel corso di quest’anno.

Il Giappone, ha dichiarato ancora il presidente del Consiglio alla stampa, è “una nazione amica” e un “partner di importanza centrale e strategica per gli interessi dell’Italia”. “È importante che i nostri Paesi, legati da fiducia reciproca e comunanza di intenti, portino avanzati una stabile collaborazione in commercio, investimenti, ricerca e sviluppo”, ha detto Kishida alla seconda tappa del suo tour diplomatico in Europa e in America per prepare il terreno per il G7 di maggio a Hiroshima.

È stato il primo bilaterale tra i due leader, che avevano appuntamento a novembre a margine del G20 di Bali, in Indonesia. Appuntamento poi saltato a causa degli sviluppi della guerra in Ucraina (i missili caduti in Polonia). L’incontro e il pranzo di lavoro sono durati più del previsto, a dimostrazione di un clima “molto produttivo”. Così l’ha definito una fonte diplomatica giapponese prima di ripartire, destinazione Regno Unito, con il quale il Giappone ha recentemente firmato un accordo reciproco per facilitare l’accesso di personale militare tra i due Paesi.

Dall’incontro è emersa “una forte convergenza di vedute sui punti principali della presidenza giapponese del G7”, ha spiegato Meloni sottolineando che nel 2024 sarà l’Italia ad assumere la guida del club. A livello di G7, ha detto Kishida, “occorre mostrare salda determinazione nel condannare la minaccia atomica e difendere un ordine internazionale libero e aperto. In particolare essere coesi di fronte all’aggressione russa e proseguire e rafforzare sia le severe sanzioni contro la Russia, sia il deciso sostegno all’Ucraina”.

La guerra ha avuto un forte impatto sulle opinioni pubbliche occidentali ma anche sui governi. Lo stesso si può dire dall’assertività della Cina. E la comunanza di veduta rappresenta un fattore importante per il rafforzamento delle relazioni tra l’Italia e il Giappone. Così come tra l’Euro-Atlantico e l’Indo-Pacifico le cui sicurezze sono “inscindibili”, come ha dichiarato Kishida dopo aver apprezzato l’interesse italiano per l’Indo-Pacifico e il sostegno di Meloni ai nuovi documenti sulla sicurezza nazionale pubblicati il mese scorso.

L’intesa sottoscritta un mese fa dai governi di Italia, Regno Unito e Giappone per la realizzazione di un aereo da combattimento di sesta generazione (Global combat air programme) può rappresentare un volano per i rapporti tra Roma e Tokyo. Il programma “avrà importanti ricadute sui settori produttivi, anche in ambito civile, e in ambito di ricerca scientifica”, ha dichiarato Meloni. “Mi aspetto”, ha spiegato Kishida, “che questa collaborazione stimoli la cooperazione tra le industrie dei rispettivi Paesi, inneschi più ampi effetti nella società e nell’economia e getti le fondamenta di una cooperazione bilaterale di medio e lungo periodo nell’ambito della sicurezza”. Tra i settori d’interesse per la cooperazione bilaterale il primo ministro giapponese ha citato la diplomazia, gli investimenti, le ferrovie e il cinema.

Nel commercio i rapporti sono solidi, merito anche dell’accordo di partenariato economico tra Giappone e Unione europea in vigore dal 1° febbraio 2019 (si tratta del più grande accordo bilaterale di libero scambio dell’Unione europea). L’interscambio tra l’Italia e il Giappone, rispettivamente ottava e terza economia del mondo, vale oltre 12 miliardi. È in crescita e ha margini importanti su settori ancora poco esplorati: l’energia (ecologico e solare, oltre all’idrogeno) e infrastrutture. Il passo che si può compiere ora riguarda le industrie e ha nel Gcap (programma per l’integrazione tra l’anglo-italiano Tempest è il giapponese F-X) un potenziale catalizzatore. La collaborazione accademica tra i due Paesi è forte ma ci sono importanti opportunità per sviluppare le collaborazioni industriali in settori cruciali come spazio e aerospazio. Ora serve la giusta spinta politica e diplomaticamente sia da parte del Giappone sia da parte dell’Italia, i cui sforzi asiatici si sono negli ultimi eccessivamente concentrati sulla Cina, con una firma sul memorandum d’intesa sulla Via della Seta che ha dato pochi dei frutti sperati nel commercio ma ha portato diverse preoccupazioni in materia di sicurezza.

Le ministeriali del G7 possono essere l’occasione giusta per approfondire i rapporti e le consultazioni.  Nell’agenda G7 non rientra il settore Difesa. Ma le diplomazie sono già al lavoro per una visita in Giappone di Guido Crosetto, ministro della Difesa. Potrebbe essere parte di un più ampio viaggio asiatico con tappa anche in Indonesia per incontrare l’omologo Prabowo Subianto, dal quale era giunto, in occasione del bilaterale di dicembre a Roma, “l’apprezzamento per l’impegno dell’Italia nell’attuale quadro geostrategico e per le sue eccellenze tecnologiche”.


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