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I viaggi di Kishida, così il Giappone si prepara al G7

Di Martina Villa

Volocom, azienda specializzata in monitoraggio e analisi dei media, legge per Formiche.net il viaggio in Occidente del premier giapponese, attraverso la stampa internazionale

Cooperazione nella difesa, sicurezza economica, guerra in Ucraina e infine i rapporti con Cina e Corea del Nord: il 2023 si è aperto con un importante viaggio diplomatico per Fumio Kishida, primo ministro giapponese, che ha incontrato il presidente francese Emmanuel Macron a Parigi, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Roma, il primo ministro britannico Rishi Sunak, quello canadese Justin Trudeau e infine il presidente statunitense Joe Biden.

Ripercorriamo, con l’aiuto del palinsesto di Volocom (più di 60 giornali internazionali e più di 600 testate nazionali) e della sua News Intelligence, le tappe e i trend al centro del viaggio in occidente di Kishida. Il premier nipponico è tornato a casa con un bottino niente male: garanzie dalla Francia per i brevetti fra Nissan e Renault, un partenariato con l’Italia che si porta appresso un gruzzolo da 12 miliardi in un anno (oltre alla nascita di un progetto per la costruzione di un caccia di nuova generazione), un accordo con gli inglesi per contrastare l’aumento dell’assertività militare della Cina in Asia. Quanto agli Usa, lo spettro di una Cina sempre più pericolosa ha saldato i rapporti fra Giappone e Stati Uniti.

Il 9 gennaio Kishida ha discusso con il presidente Macron l’accordo di partnership da rinnovare tra le case automobilistiche Nissan e Renault. Come rivela il quotidiano francese Le Monde, Macron ha rassicurato Kishida sull’accordo tra le parti e ha confermato il sostegno della Francia a questa importante riorganizzazione. Il Giappone ha colto l’occasione di questo tour diplomatico per chiedere alla Francia garanzie riguardo alle diatribe sui brevetti. Ricordiamo infatti che nel 2002 a Nissan fu chiesto di prendere il 15% di Renault e solo in seguito i giapponesi scoprirono che non avrebbero beneficiato dei corrispondenti diritti di voto. Da allora la sfiducia nei confronti del potere politico francese si è fatto sentire tra le fila di Nissan. La visita del premier giapponese ha certamente mostrato la volontà di trovare un accordo soddisfacente per entrambi i paesi e rafforzare la cooperazione. Per avere maggiori dettagli sull’accordo, sarà necessario attendere la fine di gennaio e un annuncio congiunto da Parigi e Yokohama.

Il giorno seguente il primo ministro nipponico ha raggiunto l’Italia per incontrare il premier Meloni. Come ha raccontato Il Foglio “Giappone e Italia hanno deciso di elevare le relazioni a rango di partenariato strategico”, per un bilancio di interscambio stimato in 12 miliardi l’anno, con lo scopo di rafforzare il dialogo ad ogni livello. Già a dicembre 2022 il nuovo governo Meloni ha firmato l’accordo Global Combat Air Program con Giappone e Regno Unito per la costruzione di un caccia di nuova generazione, ancora più potente dell’F35. Come ha dichiarato la presidente Meloni “le nostre posizioni sono fortemente allineate”. Spunta infatti l’ipotesi di un maggiore impegno italiano nell’Indo-Pacifico per una missione di pattugliamento dei mari con gli alleati nella regione, inviando così un segnale alla Cina.

Il quotidiano Avvenire ha raccontato che “Kishida ha annunciato innanzitutto il raddoppio del budget militare (…) Il tutto – non va dimenticato – mentre è ancora vigente una Costituzione che all’articolo 9, oltre alla solenne rinuncia della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, proibisce espressamente l’organizzazione di forze armate: esercito, marina e aviazione militare. Il programma di Kishida – che prevede anche l’acquisizione, per la prima volta, di armi offensive, come droni e missili a lunga gittata – dovrebbe quanto meno presupporre una modifica della Costituzione”. Nella sua giornata romana il premier giapponese ha lasciato anche uno spazio per un faccia a faccia con l’ex premier italiano Mario Draghi ma non sono trapelate notizie su ciò che si sono detti, ha fatto sapere Il Messaggero.

L’11 gennaio Kishida è poi volato nel Regno Unito per firmare con Sunak un accordo di difesa per contrastare l’aumento dell’assertività militare della Cina in Asia. L’accordo reciproco di accesso permetterà a Giappone e Regno Unito di schierare le proprie forze militari nei rispettivi territori. Il Regno Unito è il primo Paese europeo a firmare un accordo di questo genere con il Giappone ma, come riporta The Times, i negoziatori britannici non sono riusciti a convincere i giapponesi a concedere l’immunità totale dalla pena di morte alle truppe in visita.

Sunak e il primo ministro giapponese firmeranno infatti quello che il governo inglese ha dichiarato essere l’accordo di difesa più significativo tra le due nazioni in più di un secolo. Ciò renderà il Regno Unito il primo Paese europeo ad avere un accordo di accesso reciproco con il Giappone, definendo uno dei trattati di difesa più importanti tra Londra e Tokyo dal 1902. Sunak ha dichiarato inoltre che l’accordo cementerà l’impegno del Regno Unito nei confronti dell’Indo-Pacifico e rafforzerà la sicurezza economica.

Venerdì 13 gennaio il capo di governo giapponese ha visitato infine la Casa Bianca, in quello che il Wall Street Journal ha descritto come “l’evento diplomatico più importante dell’anno”. Gli Stati Uniti e il Giappone hanno annunciato nuove iniziative per rafforzare la loro alleanza militare in risposta alle preoccupazioni per le azioni della Cina. Questi includono l’acquisto da parte del Giappone di centinaia di missili cruise Tomahawk americani, per dare al Giappone la capacità di contrattacco per colpire obiettivi in Cina continentale e in Corea del Nord in caso di aggressione. Il Washington Post ha presentato il viaggio del premier nipponico in America come un atto strategico titolando un suo articolo con “Il giapponese Kishida spera che la visita alla Casa Bianca gli dia la necessaria spinta politica”.

Il primo ministro giapponese, infatti, sta attraversando un periodo difficile in patria: quattro ministri hanno presentato le dimissioni e i suoi consensi stanno precipitando. Tuttavia, il sentiment nei confronti di Kishida all’estero sta migliorando e a Washington è stato acclamato per i suoi sforzi tesi a rafforzare l’alleanza tra Giappone e Stati Uniti. Questo incontro è stato il primo tra i due leader da quando Kishida ha annunciato, a dicembre 2022, le riforme storiche alla strategia di sicurezza nazionale del suo Paese, spostando il Giappone dalla tradizionale posizione pacifista verso una più stretta cooperazione con i tentativi di Biden di limitare la Cina. Il governo giapponese ha promesso infatti di raddoppiare la spesa per la difesa del suo Paese al 2% del suo PIL entro il 2027.

Come ha raccontato il New York Times, “oltre alle questioni militari, Biden, Kishida e i loro collaboratori hanno discusso degli stretti legami economici tra le due nazioni e delle sfide nel mantenere catene di approvvigionamento globali sicure. Le questioni di sicurezza legate al commercio includono il commercio di tecnologia con la Cina, la seconda economia più grande del mondo, e le sanzioni contro la Russia per la sua guerra contro l’Ucraina”. Biden e Kishida hanno rilasciato una dichiarazione, riportata dal Daily Telegraph, dicendo: “Dichiariamo inequivocabilmente che qualsiasi uso di un’arma nucleare da parte della Russia in Ucraina sarebbe un atto di ostilità contro l’umanità e ingiustificabile in alcun modo”. Da qui, la reazione dell’ex presidente russo, Dimitry Medvedev, che ha affermato che questa dichiarazione dimostra “paranoia” nei confronti della Russia e “ha tradito la memoria di centinaia di migliaia di giapponesi che sono stati bruciati nel fuoco nucleare di Hiroshima e Nagasaki” con un chiaro riferimento alle bombe atomiche che gli Usa hanno sganciato sul Giappone alla fine della Seconda guerra mondiale.

Come ha riportato il Los Angeles Times, “parte della missione di Kishida nel visitare questi Paesi all’inizio dell’anno è cercare di convincere i paesi del G7 ad espandere la loro attenzione sulla sfida cinese e su ciò che è necessario per affrontarla”. Il Paese del Sol Levante, tra il 19 e il 21 maggio 2023, ospiterà infatti ad Hiroshima il vertice delle potenze industriali del G7. È un Giappone ansioso, che cerca di reagire alla crisi sociale ed economica (il deficit pubblico sfora il 300% del Pil, quasi il doppio di quello italiano) e cerca di trovare spazio nei nuovi scenari internazionali lanciando dei messaggi, soprattutto a Cina e Russia. Il tour del premier Kishida ha mostrato l’importanza delle relazioni economiche e commerciali tra Giappone e i paesi visitati e l’impegno dei leader per lavorare insieme al rafforzamento di queste relazioni, contrapposte al fronte rappresentato da Russia, Cina e Corea del Nord.

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