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Quando la Lega Anseatica dominava il Grande Nord

Ecco come grazie all’intelligence economica un’Alleanza di città ha controllato e governato i commerci sull’Europa Settentrionale e il Baltico per molti secoli

In Europa tra il tardo Medioevo e l’inizio dell’era moderna c’è stata un’alleanza di città chiamata Lega Anseatica (dal latino medievale hanseaticus, derivato dell’alto tedesco medio Hanse «raggruppamento») o Hansa, che per lungo tempo detenne il monopolio dei commerci su gran parte dell’Europa settentrionale e del Baltico e che svolse un ruolo molto importate per la storia del Vecchio Continente. Vediamo come.

LE ORIGINI

Non è possibile stabilire la data di nascita della Lega Anseatica ma convenzionalmente si fa riferimento alla data di fondazione della città di Lubecca nel 1143 come periodo di riferimento; con la ripresa dei commerci nel Basso Medioevo questa città divenne infatti la base per i mercanti della Sassonia e della Vestfalia che commerciavano verso est e verso nord. Questi mercanti a Lubecca iniziarono a formare delle corporazioni, o appunto Hansa, con l’intenzione di avere più forza nella protezione delle vie commerciali contro i pirati che infestavano le principali rotte navali e per ottenere condizioni più vantaggiose nelle città dove compravano e vendevano le loro merci.

LA FONDAZIONE

Successivamente nel 1241 Lubecca e Amburgo stipularono il primo patto di alleanza che, secondo gli storici, è considerato l’atto di fondazione della Hansa. Lubecca, che aveva accesso alle zone di pesca del Mar Baltico e del Mare del Nord, si alleò con Amburgo, che controllava l’accesso alle rotte commerciali del sale di Luneburgo: le due città alleate ottennero così il controllo della maggior parte del commercio del pesce salato, in particolare del Skånemarknaden, il mercato di Scania, il più importante mercato del pesce durante il Medioevo, centro di distribuzione per le merci dell’Europa occidentale dirette alla Scandinavia orientale.

L’UNIONE DI ALTRE CITTA’

L’esempio di queste due città spinse altri centri ad unirsi a quest’embrione di alleanza: altre civitates maritimae come Rostock, Stralsunda, Wismar, e la stessa Luneburgo, si unirono a questa lega fino ad arrivare ad una settantina che ne costituirono il nucleo principale e altre centotrenta erano associate con un vincolo più lasco.

L’ORGANIZZAZIONE

La Lega Anseatica non era affatto un’organizzazione monolitica o uno “stato nello stato” ma piuttosto una confederazione complessa e articolata di città che perseguivano i propri interessi, che consisteva in un programma condiviso di dominio economico nelle regioni del Nord Europa. La Hansa si avvalse di nuovi strumenti come la stesura di ordinativi, il credito, la contabilità. Le città anseatiche si arrogarono diritti di scalo e pretesero la notifica delle merci da parte dei commercianti stranieri. In tal modo le gilde marittime tedesche, le antiche associazioni di mutua assistenza a carattere mercantile, ebbero un’arma potentissima a disposizione come il boicottaggio o l’esclusione dalla Lega stessa di aspiranti concorrenti.

L’HANSETAG

Nel 1356 fu convocato il primo “parlamento” della Hansa, il cosiddetto Hansetag, a cui parteciparono rappresentanti da quasi tutte le cosiddette “Hansestädte”, cioè città anseatiche. Le decisioni dell’Hansetag non erano vincolanti: si discuteva fino a raggiungere delle conclusioni il più possibile prossime all’unanimità, dopodiché ciascun rappresentante rientrava nella sua città e le sottoponeva al consiglio cittadino, il quale a sua volta decideva se approvarle o meno. Le città che non inviavano i loro rappresentati all’Hansetag oppure che non rispettavano le decisioni prese, erano soggette a punizioni o addirittura potevano essere espulse. Si svolse perlopiù a Lubecca, dove si trovano ancora gli archivi della Lega, coi suoi diplomi, i protocolli delle adunanze e le deliberazioni.

IL KONTOR

L’elemento fondamentale della lega Anseatica era il Kontor, cioè una stazione commerciale che fungeva sia da magazzino che da struttura principale nel paese estero; questi erano quattro: Londra, Bruges, Bergen e Novgorod e intorno a questi, a loro volta, si raggruppavano altre reti commerciali locali e regionali di varo ambito. Dai kontor vennero istituite connessioni con i vari produttori e i rivenditori regionali: a Bergen, ad esempio, con i produttori di merluzzo secco nella Norvegia settentrionale; in Inghilterra con i fornitori di lana delle contee nord-orientali e sud-orientali. Bruges era il centro di una rete commerciale le cui connessioni si estendevano ai centri di estrazione di sale della Francia e del Portogallo e fino al Mediterraneo.

TRAFFICI COMMERCIALI TRA TERRA E MARE

Fulcro dell’alleanza era rappresentato dai traffici commerciali, molto intensi e vari che erano allo stesso tempo sia terrestri che marittimi. Sebbene l’attività marinara, che si estendeva, come si è detto, dalle coste occidentali della Francia, dalla Gran Bretagna e dall’Islanda fino al golfo di Finlandia, fosse di gran lunga preponderante, aveva una notevole importanza anche il traffico terrestre, che gli anseatici esercitavano in tutti i paesi tedeschi e slavi del bassopiano germanico ed anche in paesi stranieri, in Russia e Polonia specialmente, dov’essi avevano le loro fattorie. In tutti i centri, infatti, sia terrestri sia marittimi, in cui gli Anseatici esercitarono in forma permanente una intensa attività commerciale, essi disposero di edifici propri, entro i quali godevano di privilegi assai più larghi di quelli che Genova e Venezia concedevano, nei loro fondaci, ai Tedeschi del sud.

LE VIE COMMERCIALI

Fra il Trecento e il Quattrocento l’Europa era attraversata da una solida rete di linee commerciali, che dal nucleo più fitto delle terre centro-occidentali si inoltravano in Inghilterra e in Scandinavia, raggiungevano la Russia, le coste settentrionali dell’Africa, le aree dell’Oriente, istituendo un sistema di traffici correnti in ogni direzione. I poli di questo intreccio di vie terrestri e fluviali erano due, uno a sud rappresentato dalle Repubbliche Marinare di Genova e Venezia che dominano i commerci nel Mediterraneo e nel Levante, e a nord la Lega Anseatica, le cui navi giungono fino ai lidi lontani dell’Islanda, della Groenlandia, della Norvegia settentrionale controllando il Baltico, la costa tedesca fino al Canale della Manica.

LA SFERA D’INFUENZA

La Lega Anseatica esercitava quindi il controllo su una vera e propria sfera d’influenza grazie alla sua flotta che gli storici stimano essere stata una delle più grandi d’Europa, davanti a quella olandese e inglese, eguagliando senza dubbio quelle degli spagnoli e dei francesi. Grazie alle navi appartenenti ai mercanti dell’Hansa, un’infinità di prodotti di diversa provenienza raggiungeva tutte le città dell’alleanza, originando enormi profitti commerciali. Nelle città anseatiche questa ricchezza favorì inoltre lo sviluppo di fiorenti attività artigianali. Inoltre, i cantieri navali di Lubecca e Danzica godevano di un’ottima reputazione ed erano vicino a grandi foreste per cui non avevano problemi di approvvigionamenti.

L’INTELLIGENCE ECONOMICA

Ma oltre alla flotta e l’organizzazione stessa della Lega, il vero elemento che la contraddistinse fu l’utilizzo dell’intelligence economica nello sviluppo delle sue attività. Il perno del sistema anseatico era il controllo dell’economia che derivava dalla capacità della Lega di ottenere dei privilegi commerciali dai signori del tempo, inclusi potenti sovrani come il re d’Inghilterra e il re di Danimarca. Questi privilegi erano però basati sulla capacità della Lega di fornire eccellenti prodotti nel luogo e nel tempo in cui erano richiesti; i prodotti erano in parte made in Hanse, ma in misura maggiore il risultato del commercio marittimo e terrestre su lunga distanza.

LA LOGISITCA

Altro pilastro fondamentale del successo della Lega anseatica era rappresentato dalla superiorità logistica dimostrata da innovazioni tecnologiche e organizzative come la cocca, un tipo di nave capiente da trasporto particolarmente adatta a merci di grandi volumi, la botte di dimensioni standardizzate, l’equivalente del container contemporaneo, il trasporto intermodale, grazie al quale la stessa merce viaggiava per mare, per terra e su fiumi navigabili

I BLOCCHI ECONOMICI

Per la difese e l’allargamento di questi privilegi gli anseatici esercitarono una esperta capacità negoziale e diplomatica, ma in casi estremi si spingevano sino alla guerra e ai blocchi navali, come quelli imposti a Bruges o alla Norvegia per costringere le autorità cittadine ad applicare privilegi commerciali ai suoi membri. E questa fu la vera arma della Lega, la capacità di saper bilanciare l’uso della forza e della diplomazia; purtroppo, però l’ascesa dell’Olanda mise in crisi questo sistema.

LA RIVALITA’ CON L’OLANDA

Inizialmente la competizione con l’Olanda si sviluppò nel settore tessile nel quale gli olandesi minacciarono direttamente l’attività economica del porto di Bruges. All’assemblea di Stralsund del 1442, con l’obiettivo di spezzare la catena olandese, la Lega decretò che nelle città anseatiche si potessero vendere solo tessuti di Bruges. Tre anni dopo, Lubecca bandì i tessuti bataviani, dal nome della capitale dell’isola di Giava, e costrinse tutte le navi dirette nei Paesi Bassi a sbarcare i loro beni non deperibili a Bruges.

LA GUERRA COMMERCIALE

La rivalità con l’Hansa diventò quindi diretta e gli olandesi reagirono scatenando una vera guerra commerciale alla Lega puntando su notevoli capacità innovative nella produzione e distribuzione dei beni che gli anseatici non erano più in grado di creare. Gli olandesi iniziarono a comprare la lana inglese e a trasformarla a Leiden, Amsterdam, Haarlem, Rotterdam con l’aiuto di tessitori fiamminghi per poi riversare i prodotti finiti in tutte le città anseatiche. Le aringhe pescate dalle navi olandesi non vennero più trasportate a terra, ma lavorate già a bordo su grandi navi costruite per questo scopo; grazie a un costo più basso l’aringa olandese inondò la valle del Reno e soppiantò la produzione anseatica. Infine, la birra olandese grazie a una politica di vendita molto aggressiva conquistò ampie quote di mercato a scapito della Lega

LA CADUTA

Verso la fine del XVI secolo iniziò il declino della Lega. La causa principale fu l’ascesa degli Stati nazionali che limitò l’autonomia delle città anseatiche, ma anche la scoperta dell’America e il conseguente spostamento delle rotte commerciali nell’Atlantico. La schiacciante concorrenza olandese sui mari e la depressione agricola sul continente erosero il potere delle città anseatiche. La Lega implose e fu incapace di gestire le lotte intestine e i cambiamenti sociopolitici del periodo. Nel 1598 chiuse definitivamente il fondaco anseatico a Londra e il crollo definitivo si ebbe con la guerra dei Trent’anni, che sancì il predominio svedese nel Baltico. All’ultima Hansetag della Lega, nel 1669, si presentarono solo tre città: Lubecca, Amburgo e Brema.

LA LEGA DI OGGI

Nel 1980 è stata fondata la Nuova Lega Anseatica (nome ufficiale: Städtebund Die Hanse), come “comunità di città attraverso i confini” in cui sono riunite 190 città di 16 paesi dell’Europa settentrionale con lo scopo di rafforzare gli scambi culturali e i rapporti economici, commerciali e del turismo. L’autonomia politica di molte città anseatiche, che all’epoca erano sottoposte solo all’autorità dell’imperatore e a nessun’altra autorità regionale, continua ancora oggi con le due città di Amburgo e Brema che sono anche delle regioni federali e hanno una rappresentanza al Bundesrat. Questo lo si nota anche nelle targhe automobilistiche di alcune città anseatiche: HH = Hansestadt Hamburg, HB = Hansestadt Bremen, HL = Hansestadt Lübeck, HRO = Hansestadt Rostock, HGW = Hansestadt Greifswald, HWI = Hansestadt Wismar e HST = Hansestadt Stralsund

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BIBLOGRAFIA

Pacetti Valentina, Picchierri Angelo, Le reti organizzative, Editori Laterza, 2021

Justyna Wubs-Mrozewicz e Stuart Jenks, L’Hanse nell’Europa medievale e moderna, Academia

Laidi Ali, Histoire mondiale de la guerre économique, Perrin, 2016

Spinello Anna, Tra l’inferno e il mare: breve storia economica e sociale, Fernandel, 2003

Beerbühl Margrit Schulte, Networks of the Hanseatic League, European History Online

 

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