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Il mezzo sì tedesco alla consegna di Leopard (ma solo da Varsavia)

Il ministro degli Esteri tedesco apre all’ipotesi che Varsavia consegni i propri Leopard 2 a Kiev, ma usa il condizionale. Una spaccatura nel governo di Scholz? L’impasse dei carri armati e l’irritazione ucraina

Il ministro degli Esteri tedesco, Annalena Baerbock, ha detto che la Germania non si opporrà alla consegna di carri armati pesanti Leopard 2 da parte della Polonia all’Ucraina. La notizia si inserisce nella diatriba sulla fornitura di main battle tanks a Kiev, con Berlino che si è mostrata particolarmente restia nelle ultime settimane a dare il via libera a Varsavia perché invii i propri carri di produzione tedesca.

Diversi osservatori si aspettavano che il vertice Nato a Ramstein venerdì scorso avrebbe portato a uno sblocco dell’impasse. Al contrario, il governo del cancelliere Olaf Scholz ha mantenuto il punto ricordando che la Repubblica Federale non desidera essere il primo Paese Nato a fornire armamenti di questo genere all’Ucraina. Scholz avrebbe riferito al capo del Pentagono Lloyd Austin che Berlino darà l’ok all’invio dei Leopard 2 se gli Stati Uniti invieranno i propri M1 Abrams. Sulla reticenza tedesca ha scritto su queste colonne Edward Lucas.

Poi l’intervento di Baerbock. Le affermazioni della ministra, giunte a margine del forum di Davos, potrebbero mostrare l’esistenza di un fronte interno al governo tedesco critico rispetto alla linea del Cancelliere. Tuttavia Baerbock ha detto che la Germania non si opporrà alla richiesta qualora questa dovesse arrivare, sottolineando dunque l’eventualità della cosa.

Subito è arrivato il commento del vice ministro degli Esteri ucraino, Andrij Melnyk, che ha ricordato tramite un tweet che l’Ucraina richiede la fornitura di carri armati Leopard dal 3 marzo 2022, una settimana dopo lo scoppio del conflitto. A riprova, ha pubblicato una comunicazione protocollata dell’ambasciata ucraina in Germania con una lista di richieste esplicite. Melnyk si chiede ironicamente se non sia il momento di accelerare il processo.

Domani, a riprova dell’importanza di questo dossier per l’Alleanza atlantica, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg incontrerà il neo-ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, a soli tre giorni dall’incontro presso la base americana di Ramstein, in Germania.

 



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