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Perché Berlino frena sui carri armati all’Ucraina. Il commento di Gilli (Ndc)

Nonostante le reticenze tedesche, dopo aver ricevuto i blindati per la fanteria Kiev richiede con insistenza carri armati pesanti per fronteggiare l’invasione. Il motivo? “I main battle tanks e gli infantry fighting vehicles sono complementari” secondo Andrea Gilli, senior researcher del Nato Defense College

Kiev sta facendo pressioni perché i partner europei, in particolare la Germania, autorizzino l’invio in Ucraina di carri armati pesanti. La notizia arriva dopo che la scorsa settimana i principali Paesi del continente, in particolare la Francia, avevano annunciato la decisione di inviare mezzi blindati da combattimento, come l’Amx-10 Rc, registrando il primo episodio in cui gli ucraini ricevono veicoli corazzati di produzione europea.

Il passo successivo potrebbe essere appunto quello di inviare i cosiddetti main battle tanks (Mbt), carri armati da combattimento, ma se Kiev e Varsavia premono, Berlino frena. La scelta sugli Mbt ricadrebbe necessariamente sul Leopard 2 di produzione tedesca, per questo motivo la Germania detiene una sorta di veto non scritto sulla questione.

Kiev aveva richiesto anche i Leclerc francesi, ma Parigi aveva risposto che questi non sono più in produzione, sollevando il problema della manutenzione e dei pezzi di ricambio (e lasciando Berlino da sola ad affrontare la spinosa questione). I più maliziosi fanno notare che i carri Leclerc rimarranno in servizio in Francia fino al 2040.

Il Leopard 2 è considerato uno dei migliori Mbt al mondo. In dotazione alle forze armate di Germania, Spagna, Polonia, Grecia, Danimarca e Finlandia, pesa circa sessanta tonnellate, è dotato di cannone da 120 millimetri ed equipaggiato con i più moderni sistemi di difesa e di corazzatura.

In Spagna era circolata la notizia non ufficiale che il governo di Madrid si sarebbe offerto di consegnare a Kiev quaranta Leopard dalle riserve attuali, ma Berlino aveva troncato sul nascere la questione. La mossa sarebbe stata considerata come il superamento di una linea rossa, benché non scritta. Oltretutto i carri armati spagnoli in questione andrebbero rimodernati visto che risalgono agli anni ’90. Al momento sembra che Londra si stia preparando a inviare i propri Challenger 2 e la mossa abbatterebbe la scusa tedesca attuale di non volere essere l’unico Paese del continente a fornire armamenti pesanti.

Il governo tedesco insiste nel sostenere che la consegna di carri Leopard 2 non sia il salto logico successivo alla consegna dei veicoli da combattimento per fanteria (Ifv) Marder. Tuttavia, gli esperti militari dissentono.

“Il punto centrale è che i main battle tanks e gli infantry fighting vehicles sono complementari”, ha affermato Andrea Gilli, senior researcher del Nato Defense College, in una conversazione con Formiche.net. E ha proseguito: “In generale, i primi hanno più potenza di fuoco e protezione, ma sono meno veloci per quanto riguarda la situation awareness. Gli Ifv, all’opposto, consentono un’alta situation awareness con un minore firepower e fire protection. Gli Ifv proiettano avanti truppe che possano neutralizzare le minacce per i carri; viceversa quando la fanteria è in difficoltà subentra la copertura degli Mbt”.

Il ricercatore ha poi concluso: “Ovviamente si può anche combattere solo con gli uni o gli altri e le condizioni morfologiche, il cambiamento tecnologico e le capacità del nemico influenzano questa scelta in positivo o in negativo”.

Insomma, i Paesi europei si mostrano ancora una volta più pronti all’aiuto economico che non militare all’Ucraina, per questa o quella ragione. La buona notizia è la firma oggi di un accordo di cooperazione tra Nato e Ue. In tutto ciò, le riserve di munizioni ucraine si starebbero esaurendo, un fatto che la Russia non mancherà di sfruttare. L’intelligence militare di Kiev sostiene che Mosca stia preparando una nuova offensiva per i prossimi mesi, con voci di una nuova ondata di coscrizione di massa.



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