Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Macron e la missione (quasi impossibile) di riformare le pensioni

Il presidente francese dovrà affrontare mesi di protesta, a cominciare dallo sciopero programmato il 19 gennaio. Opposizione e sindacato contestano il piano di riforma delle pensioni

Rimandare l’età pensionabile a 64 anni e versare i contributi per almeno 43 anni. Queste alcune delle misure proposte dal governo di Emmanuel Macron per la riforma del sistema delle pensioni in Francia.

Dopo mesi di polemiche e proteste in piazza, l’esecutivo ha annunciato i dettagli definitivi del piano, come presentato dal primo ministro Elisabeth Borne. Macron aveva già fatto marcia indietro nel primo tentativo di riforma per l’inizio della pandemia nel 2020 e ora si trova con la resistenza dell’opposizione e i sindacati.

L’età legale per accedere alle pensioni potrebbe passare da 62 a 64 anni, con l’entrata in vigore a partire dall’1 settembre del 2023 fino al 2030. Le persone con qualche tipo di disabilità potranno ritirarsi prima, a partire dai 55 anni, mentre quelle con invalidità dai 62 anni. La misura sarà applicata a tutti i lavoratori attivi. Sarà anche aumentata, in caso di approvazione da parte del Parlamento, a 100 euro al mese la pensione minima.

L’obiettivo è di raggiungere un maggior equilibrio nei conti all’invecchiamento della popolazione. La pensione dei futuri pensionati non potrà essere inferiore all’85% del salario minimo.

L’opposizione non ha risparmiato critiche. Jean-Luc Mélenchon, presidente del partito La France Insoumise, ha detto che la riforma proposta da Macron e Borne è “una grave retrocessione sociale”, mentre Marine Le Pen, leader di Rassemblement National ha scritto su Twitter che “i francesi possono contare sulla determinazione del partito per bloccare questa riforma ingiusta”.

I sindacati hanno annunciato uno sciopero il 19 gennaio contro la riforma. Laurent Berger, leader della Confederazione Francese di Lavoratori, ha definito la proposta “brutale”, sostenendo che nulla la giustifica. Il loro impegno, nei prossimi giorni, sarà quello di bloccarla e fare in modo che il governo la riscriva.

×

Iscriviti alla newsletter