Quali sono le sfide attuali e prospettive future per la Democrazia Cristiana in Europa? Da qui parte la Conferenza di Lugano del 31 gennaio presso il Palazzo dei Congressi dal titolo “Conoscere il passato. Comprendere il presente. Progettare il futuro”. L’intervento di Giancarlo Chiapello, segreteria nazionale Popolari/Italia Popolare
“Quale contributo può dare alla cultura di oggi il popolarismo” – un’idea che risale ad un secolo fa e che progetta una società democratica intorno ai valori della dignità della persona, della solidarietà e della sussidiarietà? Si tratta di una vera e propria alternativa al “populismo”, e dal secondo dopoguerra in poi erano soprattutto le “democrazie cristiane” in tutta l’Europa a cercare di realizzare con pragmatismo politico questa idea laica e cristiana della democrazia.
A maggior ragione oggi ci chiediamo quali sono le “sfide attuali e prospettive future per la Democrazia Cristiana in Europa?”. Con queste parole inizia il comunicato ufficiale con cui viene presentata la Conferenza di Lugano
del 31 gennaio presso il Palazzo dei Congressi dal titolo “Conoscere il passato. Comprendere il presente. Progettare il futuro” che vedrà intervenire Olaf Wientzek, direttore della Rappresentanza della Fondazione Konrad Adenauer a Ginevra. “Un tema certamente da non trattare semplicemente a livello intellettuale, ma che costituisce l’occasione concreta per l’incontro di persone convinte di questa visione umanistica per la società”.
L’incontro vedrà per la prima volta riunirsi, a livello europeo, le realtà storiche di lingua italiana popolari e democratico-cristiane che coinvolgono le proprie organizzazioni giovanili: il “Partito Democratico Cristiano” della Repubblica di San Marino, i “Popolari /Italia Popolare” per l’Italia, che hanno la propria segreteria nazionale presso l’ultima sezione operativa popolare a Moncalieri (To), nata il 30 aprile 1919, e, come padroni di casa, “Il Centro” del Canton Ticino. “Parteciperanno anche due importanti think tank dell’area popolare in Ticino, ossia l’Osservatorio Democratico di Massagno e il Centro Culturale l’Incontro di Mendrisio. A fungere da tramite per agevolare la formazione di questa rete di partiti e associazioni è la Fondazione Konrad Adenauer con sede a Roma”. Va anche ricordato il lavoro di confronto e connessione portato avanti con grande forza e profondità dal prof. Markus Krienke, direttore della Cattedra Rosmini, presso la Facoltà Teologica di Lugano, che sarà il moderatore.
Si tratta di un appuntamento, non comune, perché non richiama la nostalgia deteriore bensì la profezia dei giovani, la cui densità e valenza internazionale evidenziano la vitalità di una identità, non riducibile a formule politiciste che, di fatto, ne disconoscerebbero radici ed autonomia e la necessità di un confronto di alto livello in un tempo di crisi in cui tendono a smarrirsi i punti di riferimento e le scorciatoie, che vengono proposte al popolo per dare l’illusione di una partecipazione pressoché immediata, mostrano i loro limiti democratici.
Si può pensare che questo storico momento, accreditante perché collega persone ed esperienze coerenti, risponda all’auspicio sui partiti espresso dal prof. Antonio Campati, intervistato sul suo ultimo saggio, “La distanza democratica. Corpi intermedi e rappresentanza politica”: “Per superare la permanente crisi della rappresentanza politica e sociale, dovrebbero operare non solo come legittimi portatori di interessi frazionali, ma allargare l’orizzonte della loro azione. Devono sforzarsi di proporre un pensiero articolato”.
Il popolarismo rappresenta proprio un pensiero capace di comprendere la complessità ma ha bisogno di “respirare” in maniera ampia: la direzione del suo sviluppo politico-culturale deve, necessariamente, aprirsi dal nazionale all’europeo, fino all’internazionalismo, secondo il metodo di Sturzo, De Gasperi, Adenauer, attingendo così, pienamente, alla visione sociale cristiana per contribuire al bene comune in ogni comunità di provenienza.