All’aeroporto di Monaco sono scattate le manette per un individuo, ritenuto un collaboratore del capo della signals intelligence del Bnd accusato di alto tradimento
Domenica scorsa, all’aeroporto di Monaco, in Germania, sono scattate le manette per un uomo, identificato come Arthur E. in linea con le leggi tedesche sulla privacy, al suo arrivo dagli Stati Uniti. È accusato di aver passato informazioni di intelligence alla Russia. L’indagine ha visto la stretta collaborazione del Servizio federale di intelligence (Bundesnachrichtendienst, l’agenzia di intelligence esterna) e dell’Fbi.
Secondo l’accusa, Arthur E. sarebbe un complice di Carsten L., il funzionario del Bnd a capo della divisione che si occupa di signals intelligence, arrestato nelle scorse settimane a Berlino con l’accusa di alto tradimento per aver passato alla Russia informazioni secretate anche riguardanti la guerra in Ucraina. Il secondo uomo non sarebbe un dipendente dell’intelligence tedesca ma avrebbe lavorato come corriere del primo, passando ai funzionari delle agenzie di Mosca le informazioni ottenute.
“Voci di corridoio”, ha raccontato il giornalista Michael Weiss, dicono che sarebbe stato il Gchq, l’agenzia britannica di signals intelligence, a rivelare l’esistenza di una talpa ai colleghi tedeschi. Per questo e alla luce della stretta collaborazione tra le intelligence di Regno Unito e Stati Uniti, sarebbe sorprendente scoprire che Arthur E. non fosse sotto sorveglianza. Anche perché, dopo aver saputo della presenza di una talpa nei suoi ranghi, Bruno Kahl, direttore del Bnd, aveva annunciato l’avvio di indagini interne.
Come raccontato su Formiche.net nelle scorse settimane, la vicenda di Carsten L. ha aperto diversi interrogativi che riguardano sia l’affidabilità dei servizi tedeschi agli occhi degli alleati sia gli equilibri tra quelli russi, con l’Svr che potrebbe anche ritrovarsi a sua volta con alcune talpe all’interno o a essere stata colpita da uno o più disertori.
(Foto: Twitter @MUC_Aiport)