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La reazione russa alla decisione tedesca sui Leopard

La reazione russa all’annuncio tedesco sui carri armati Leopard insiste sul fatto che la Nato è parte del conflitto ucraino, come ha sostenuto il segretario del consiglio di sicurezza russo Patrushev. I tempi di consegna dei carri, la fretta polacca, il sostegno svedese e l’assenza di commenti del presidente Putin

Mercoledì il governo tedesco ha annunciato la decisione di inviare all’Ucraina i propri carri armati Leopard 2 in un cambio di marcia che rompe uno dei grandi tabù sulla consegna di armi a Kiev. Berlino ha annunciato questa mattina che l’addestramento del personale ucraino comincerà entro la fine di gennaio, mentre i carri dovrebbero arrivare entro la fine di marzo, inizio aprile. Come ha spiegato a Formiche.net lo storico militare Gregory Alegi passerà del tempo tra l’arrivo dei Leopard e il loro effettivo dispiegamento in battaglia.

I leader di Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Francia e Italia hanno tenuto una riunione telefonica dopo l’annuncio riaffermando “il sostegno incrollabile all’Ucraina, che manterremo per tutto il tempo necessario”. Per quanto riguarda la Polonia, Varsavia ha fatto sapere che la fornitura dei propri carri armati è questione di alcune settimane e che proseguirà lo sforzo di creare una coalizione internazionale per fare arrivare in Ucraina il maggior numero possibile di unità. Si stima che ne esistano circa duemila sul suolo europeo. La Svezia invece ha affermato di voler contribuire alle consegne con aiuti di logistica e addestramento.

Mosca non ha mancato di commentare. Il segretario del consiglio di sicurezza russo, Nikolaj Patrushev, ha dichiarato che Usa e Nato sono diventati parti del conflitto in Ucraina e “intendono continuare a fare sforzi per protrarre questo conflitto militare”. “Anche con la conclusione della fase calda del conflitto in Ucraina, il mondo anglosassone non fermerà la sua guerra per procura contro la Russia e i suoi alleati”, ha concluso Patrushev. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha detto in un messaggio su Telegram che la decisione tedesca è una prova della “guerra premeditata contro la Russia”.

È curioso, invece, che il presidente Vladimir Putin si sia astenuto dal fare osservazioni. Subito dopo l’annuncio dei Leopard, il capo del Cremlino ha risposto alle domande degli studenti presso la Lomonosov University di Mosca durante un open day dell’università. L’argomento Ucraina è stato toccato poche volte e solamente in maniera indiretta quando alcuni ragazzi e ragazze hanno raccontato al presidente di aver servito in battaglia o di avere badato alla famiglia mentre la madre era infermiera al fronte.

L’unico commento inerente alla situazione attuale è arrivato quando Putin ha detto che la Germania si trova ancora oggi sotto l’occupazione militare statunitense e che “molto di ciò che sta accadendo ora ha radici profonde. La sovranità sarà restituita all’Europa, ma sembra che ci vorrà del tempo”. Ha poi concluso il discorso sostenendo che l’Occidente stia usando la guerra in Ucraina  come modo di eliminare la cultura russa e ha scherzato sostenendo che i russi continuano ad apprezzare Bach e Beethoven.

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