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L’alert degli 007 olandesi sulle minacce russe nel Mare del Nord

I servizi di intelligence di Mosca stanno “mappando di nascosto” le infrastrutture energetiche nella regione “intraprendendo attività che indicano spionaggio e azioni preparatorie per interruzioni e sabotaggi”

I servizi di intelligence russi stanno “mappando di nascosto” le infrastrutture energetiche del Mare del Nord, e stanno “intraprendendo attività che indicano spionaggio e azioni preparatorie per interruzioni e sabotaggi”. È quanto si legge nel rapporto di 32 pagine pubblicato, prima dell’anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, dalle due principali agenzie di intelligence dei Paesi Bassi, il Servizio generale di intelligence e sicurezza (Aivd) e il Servizio militare di intelligence e sicurezza (Mivd).

I russi starebbero impiegando navi spia, droni, satelliti e uomini per tracciare le infrastrutture energetiche nel Mare del Nord, in una zona compresa tra Francia, Belgio, Paesi Bassi, Germania, Danimarca, Norvegia e Regno Unito in cui transitano petrolio, gas naturale, impianti eolici e a moto ondoso, che approvvigionano gran parte dell’Europa settentrionale. Le attività, però, sembrano rivolti anche ad altre infrastrutture vitali, come i cavi elettrici e di comunicazione sottomarini e persino le strutture per l’acqua potabile, si legge.

La sicurezza di queste infrastrutture è stata rafforzata dopo un sospetto attacco di sabotaggio ai gasdotti Nord Stream a settembre. Norvegia, Danimarca e Regno Unito, in particolare, hanno intensificato gli sforzi per mettere in sicurezza le loro infrastrutture offshore di petrolio e gas e i loro oleodotti. I report di S&P Global Commodity Insights mostrano che dall’inizio della guerra si sono verificati quasi 70 incidenti di sicurezza e attacchi alle infrastrutture energetiche e di materie prime nella zona del conflitto.

Il rapporto si focalizza anche sui rapporti bilaterali. Il governo olandese sta lavorando per approvvigionarsi di più Gnl da regioni considerate “stabili”, cercando di ridurre la sua dipendenza dal gas russo, che prima della guerra rappresentava il 25% delle importazioni. Prima della pubblicazione del rapporto, il governo olandese ha annunciato l’espulsione di un numero imprecisato (si ritiene almeno dieci) di diplomatici russi accusando Mosca di portare avanti “costantemente” sforzi per alimentare le sue sedi diplomatiche con funzionari di intelligence sotto la copertura diplomatica. Inoltre, è stata annunciata la chiusura del consolato olandese nella seconda città della Russia, San Pietroburgo, e quella della missione commerciale russa nella città portuale di Amsterdam.

Secondo il rapporto la Russia costituirà una minaccia a lungo termine per i Paesi Bassi, indipendentemente dall’esito della guerra in Ucraina. “La Russia – risentita, diffidente, frustrata e, nella sua stessa percezione, circondata da Stati ostili – è ancora probabile che si trovi invischiata in una lotta permanente con l’Occidente”, si legge. “Questo radicato senso di minaccia, unito alla capacità militare e all’arsenale nucleare della Russia, rende quest’ultima un importante fattore di influenza a lungo termine sulla sicurezza dell’Europa”.

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