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“O anche no”, il calcio è di tutti. Vedere oltre la disabilità

Domenica 19 febbraio alle 10:15 su Rai3 andrà in onda “O anche no”, il programma dedicato all’inclusione e alla disabilità, a cura di Paola Severini. La puntata di questa settimana è interamente dedicata al mondo del calcio e a “Vedere oltre”, con Daniele Cassioli (nella foto in alto), campione paralimpico di sci nautico, cieco dalla nascita che racconterà come guarda una partita di calcio un non vedente

“Il calcio è il sentimento degli italiani, una lingua comune attraverso la quale possono passare contenuti straordinari, valorizzando lo sport che per le persone con disabilità può rappresentare l’occasione per trovare un posto nella società”. Ė da qui che parte Paola Severini per raccontare “O anche no”, programma realizzato con la collaborazione di Rai per la Sostenibilità e Rai Pubblica Utilità, in onda domenica 19 febbraio a partire dalle ore 10:15 su Rai3 e in replica il lunedì notte sulla stessa rete all’1:15.

La puntata di questa settimana è interamente dedicata al mondo del calcio e a “Vedere oltre”, con Daniele Cassioli, campione paralimpico di sci nautico, cieco dalla nascita. La trasmissione parte da un cambio di paradigma, una vera rivoluzione , come ci ricorda Paola Severini, perché tutto è davvero possibile.

Proprio come in occasione delle Atp finals di Torino, dove il pluripremiato atleta paralimpico ha commentato da inviato speciale il tennis, raccontando come guarda una partita un non vedente, questa volta “O anche no” con Cassioli va allo Stadio Olimpico per raccontare la gara Roma-Empoli di Serie A, insieme a uno dei più grandi giornalisti sportivi italiani: Italo Cucci.

L’iniziativa, a cura della As Roma, parte da un servizio ideato per facilitare il trasferimento allo Stadio di tutti i tifosi con disabilità.

In alternanza con il racconto della gara di Daniele Cassioli, Paola Severini intervista il ministro dello Sport Andrea Abodi, il presidente della Figc Gabriele Gravina, l’amministratore delegato della Lega Serie A Luigi De Siervo, e il presidente di Sport e Salute Vito Cozzoli, su temi quali l’accessibilità agli stadi, il ruolo del calcio per un’inclusione a 360 gradi e il diritto allo sport e gli ad di Roma e Empoli, Pietro Berardi e Rebecca Corsi.

La puntata sarà chiusa dal gruppo dei Ladri di Carrozzelle in una interpretazione de La leva calcistica della classe ’68 di Francesco De Gregori, un cameo di Andrea Maestrelli, autore dell’inno dell’Empoli e Stefano Disegni in veste di “tifoso” speciale.

Il calcio come strumento di inclusività quindi, partendo dalle mitiche “squadre special”, di cui dispongono quasi tutti i club della Lega Serie A. Squadre che fanno parte del torneo paralimpico sperimentale del calcio che è nato, ricorda Severini, quasi cinque anni fa.

All’inizio si chiamava “Quarta categoria” ma si è sviluppato in un progetto più importante, tanto che ogni squadra si è dotata di più squadre special. “La concezione è cambiata, prevalentemente, quando il mondo paralimpico ha preso piede”.

Ma, racconta Paola Severini, “la nostra battaglia non è lavorare con i supereroi, ma con tutti, al fine di garantire i diritti reali e la dignità”. Un racconto della disabilità non come un “handicap”, termine oggi in disuso che si utilizzava in relazione alle corse di cavalli, ma focalizzandosi sull’universo di possibilità che si aprono a tutti, anche attraverso lo sport.

“Noi crediamo nel valore pedagogico della Rai”, sottolinea Paola Severini, nella speranza che lo spazio dedicato al tema della disabilità, che ha visto il 3 dicembre scorso, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, una puntata speciale di “O anche no” che ha messo al centro il Diritto alla bellezza, sempre più accessibile e inclusiva per le persone con disabilità.

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