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Zelensky, promesse tedesche e nuovo ordine geopolitico. Primo giorno a Monaco

Al via il primo giorno di lavori della Conferenza di Monaco sulla sicurezza. Guerra in Ucraina al centro dell’attenzione nelle dichiarazioni di Macron, Scholz, Stoltenberg e Zelensky. Le promesse tedesche per la Difesa e per la nuova “responsabilità che la sua posizione geopolitica, la sua dimensione geografica e la sua economia impone”

Venerdì mattina si sono aperti i lavori dell’annuale Conferenza di Monaco sulla sicurezza. Come prevedibile, la guerra in Ucraina è stata al centro di gran parte degli eventi.

Jens Stoltenberg

“Non c’è sicurezza in Europa senza la Nato e l’unico modo per assicurare la sicurezza è che Europa e Usa siano insieme nella Nato”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. “La Nato sarà al fianco degli ucraini fino a che serve, non permetteremo a Putin di vincere il conflitto”, sottolineando che la sicurezza è globale e ciò che avviene in Europa ha implicazioni in Asia e viceversa. “Se Putin dovesse vincere in Ucraina avrebbe un effetto sui calcoli che fanno a Pechino”.

Sul fatto poi che la guerra possa finire solo al tavolo negoziale ha ricordato che i negoziati vengono influenzati da cosa accade sul campo di battaglia e dunque bisogna sostenere Kiev in modo che possa arrivare ai colloqui di pace da una posizione di forza, così che Putin sia costretto ad una pace duratura.

Volodymyr Zelensky

Gli ha fatto eco Zelensky quando è intervenuto in videoconferenza all’apertura dei lavori. Non c’è “alternativa” alla sconfitta della Russia nella guerra in Ucraina. Inoltre, ha aggiunto, non ci sono alternative “all’adesione dell’Ucraina all’Unione europea” e, in ultima analisi, “alla Nato”. Il leader ucraino ha ribadito che non è possibile scendere a “compromessi” sulla liberazione dei territori occupati dalla Russia, poiché le armi russe sono “puntate anche contro l’Europa” e la libertà del continente e su scala globale non può essere un tema sul quale contrattare. Si è detto poi certo che la vittoria sul campo di battaglia sia a portata di mano e ha elencato tutti i risultati messi a segno dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio. “Come Davide contro Golia”, ha chiosato.

Olaf Scholz

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha tenuto a precisare che non è la consegna di armi all’Ucraina quello che sta prolungando la guerra, ma il contrario. “Non sono le nostre spedizioni di armi a prolungare la guerra. Al contrario. Prima Putin capisce che non raggiungerà il suo obiettivo imperialista, maggiori sono le possibilità della conclusione della guerra e di un ritiro delle truppe”. Alla domanda di un giornalista sulla possibile consegna di aerei da combattimento a Kiev, Scholz ha risposto che i caccia “non sono una priorità”, ma ha esortato “chi può mandare carri armati” a farlo “adesso”.

Scholz si è poi detto consapevole della necessità di non arrivare a una guerra fra Nato e Russia. “Continueremo a mantenere l’equilibrio fra il migliore sostegno possibile all’Ucraina e l’evitare una escalation non voluta”.

Il Cancelliere ha poi promesso che la Germania continuerà ad aumentare le risorse destinate alla Difesa “fino al 2% del Pil, in modo permanente” per creare una più forte e competitiva industria tedesca della Difesa. E ha aggiunto: “abbiamo rotto con i decenni precedenti di politica tedesca”, come dimostrato dalla deviazione dall’usanza tradizionale di Berlino di non esportare armi nei teatri di guerra. Secondo Scholz la Germania sta “assumendo la responsabilità che la sua “posizione geopolitica, la sua dimensione geografica e la sua economia impone”.

Emmanuel Macron

Per Emmanuel Macron, quella in Ucraina “non è solo la guerra degli europei, ma riguarda l’intero pianeta”. Il presidente francese ha ricordato che “è stata violata la Carta delle Nazioni Unite e che è stata violata da un membro del Consiglio di sicurezza” e ha poi definito la crisi una guerra “neocoloniale e imperialista”, puntando il dito contro ai tentennamenti di alcuni Stati di fronte al conflitto.

“Chiaramente oggi voglio parlare della guerra in Ucraina, ma non dobbiamo dimenticare che ci sono altri conflitti nel mondo, come quello in Medio oriente”.

Frans Timmermans

In mattinata si è svolto un incontro tra il segretario generale della Nato Stoltenberg, l’inviato speciale della Casa Bianca per il clima John Kerry e gli alti funzionari europei Frans Timmermans e Josep Borrell. “C’è bisogno di un nuovo paradigma geopolitico”, ha twittato il vicepresidente della Commissione europea e commissario europeo per il clima dopo l’incontro. E ha proseguito: “La crisi climatica e il degrado ambientale, con il loro aggravarsi, avranno un impatto negativo sulla nostra sicurezza”.


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