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Mangiamo con la cultura. L’Aperithink con Federico Mollicone

Il primo Aperithink del 2023 con Federico Mollicone, presidente della Commissione cultura, scienza e istruzione della Camera dei deputati e responsabile Cultura e Innovazione di Fratelli d’Italia. Una conversazione sulla riscoperta dell’identità culturale italiana, gli investimenti nel settore e le iniziative del governo sul tema nei suoi primi cento giorni di attività

Ritorna Aperithink, il format di incontri ideato da Formiche e Neopharmed Gentili per discutere di  attualità e politica. Ospite dell’iniziativa Federico Mollicone, presidente della Commissione cultura, scienza e istruzione della Camera dei deputati che ha conversato con Flavia Giacobbe, direttore della rivista Formiche, sulle iniziative culturali messe in campo dal governo nei cento giorni dal suo insediamento e le prospettive di partenariato pubblico privato nel settore.  

Parlare di cultura in un Paese come l’Italia è facile perché la nostra vita è intrisa di arte e storia, ma sappiamo bene che la cultura è anche molto altro e va pensata in maniera strategica, andando a colmare le lacune che riguardano il nostro Paese. Su questo il Pnrr potrebbe offrire una occasione importante per gli investimenti, visto che una parte dei miliardi del piano sono riservati proprio a questo settore.

Come incentivo, Fratelli d’Italia ha fatto riferimento a una “detraibilità dei consumi culturali”, sul modello della detraibilità delle medicine. “Una proposta particolarmente originale – l’ha definita Mollicone – alla quale è seguita la proposta di zone economiche speciali della creatività, fatte non solo su base geografica ma tematica, per andare a costruire e favorire aree caratterizzate dalla creatività”.  

La cultura può, insieme ad altri settori della vita sociale, avere un ruolo importante, sia come leva di sviluppo economico, sia come insieme di servizi. Per essere maggiormente attrattivi, ha sottolineato il presidente, “bisogna favorire la leva della sussidiarietà e in questo senso, un cavallo di battaglia che abbiamo sostenuto fin da quando eravamo all’opposizione, è stato sempre quello dell’estensione orizzontale dell’art bonus, così da farlo funzionare come leva fiscale”.  

In questo modo, la leva fiscale potrebbe sviluppare la detrazione al consumo culturale: “L’estensione dell’art bonus e tutte le altre leve fiscali permetterebbero di creare un vero modello sussidiario, sull’esempio del modello americano o anglosassone, dove gli investimenti in cultura sono da questo punto di vista favoriti”.  

Oltre all’aumento delle leve fiscali, secondo Mollicone, è necessario favorire la visione sussidiaria della cultura, e in generale nelle altre reti di innovazione, per incrementare gli investimenti. “Il privato ha una forte motivazione a investire perché nel proprio contesto ci siano cultura e innovazione anche come modello di crescita. E la sussidiarietà può servire alla società e allo Stato per offrire quei servizi culturali e di innovazione che non si riuscirebbero a realizzare con le risorse pubbliche”.  

L’esecutivo ha da poco creato un Fondo per la cultura di cento milioni di euro e una parte di questi sarà a sostegno del cinema, che forse più di altri settori culturali ha sofferto nell’ultimo periodo. “Nei primi cento giorni di governo, per quanto riguarda la cultura, siamo intervenuti con dei cambiamenti radicali e le nostre linee di indirizzo agiscono sugli assi legati a detrazioni, valorizzazione della cultura italiana, sussidiarietà e investimenti in digitalizzazione e innovazione”, ha affermato il responsabile Cultura e Innovazione di FdI.  

L’impegno fondamentale ruota attorno a una rinascita della cultura e del territorio italiano, attraverso i suoi beni culturali, musei, parchi archeologici. Un accenno anche alle polemiche degli ultimi tempi su Dante: “A noi non interessa una cultura di destra, ma affermare, difendere, promuovere e riscoprire la cultura nazionale, italiana a trecentosessanta gradi”.  

“Non vogliamo sostituire un’egemonia culturale come ha teorizzato e realizzato la sinistra storica e politica da Gramsci in poi, teorizzando una vera e propria strategia culturale, ma vogliamo affermare e riscoprire una cultura italiana in cui tutti si possano riconoscere”, ha concluso Mollicone.  

Una cultura fatta di grandi artisti, un insieme di rappresentanti dell’identità e della storia italiana, da riscoprire.  

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