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Elettronica si riconferma un “Great place to work”

Anche quest’anno Elettronica è stata premiata con il riconoscimento di Great place to work. L’azienda si è distinta per la qualità del suo clima aziendale e della sua cultura organizzativa. Tutti i dettagli

Elettronica, azienda italiana che si occupa di sistemi per il settore della Difesa, ha ottenuto per il sesto anno consecutivo la certificazione Great place to work, confermandosi così tra le migliori società italiane in cui lavorare che contano più di 500 dipendenti. L’indagine è stata condotta dall’omonimo istituto italiano e ha visto premiare il deciso orientamento all’innovazione tecnologica del business e le capacità manageriali, oltre alla cultura organizzativa del gruppo.

L’indagine

La cultura aziendale di Elt è stata analizzata da due diversi punti di vista, da un lato l’ambiente di lavoro e dall’altro le politiche di gestione del personale. Sono infatti diverse le ricerche che negli anni hanno dimostrato la stretta correlazione esistente tra qualità della cultura organizzativa e i risultati ottenuti in termini di business. Mosso da questo assunto, Great place to work è un sistema di istituti nazionali che fornisce servizi di consulenza alle imprese in più di 40 Paesi nel mondo. La società di ricerca ha l’obiettivo di stimolare processi che migliorino la qualità e la cultura aziendale a partire dall’ascolto delle opinioni dei dipendenti.

Le parole di Domitilla Benigni

“Le nostre persone rappresentano il futuro e il presente di Elettronica e questi risultati ci dimostrano che stiamo lavorando nella direzione giusta. Ottenere per il sesto anno consecutivo il riconoscimento Great place to work mostra quanto il people care sia un fattore-chiave dell’impegno ESG dell’azienda e contribuisca ad accrescere il nostro entusiasmo e ci spinga a continuare il percorso di miglioramento”. Così la ceo di Elettronica, Domitilla Benigni, ha commentato il riconoscimento ottenuto. E per parlare di futuro è intervenuto anche il vice presidente People communication & asset management di Elettronica, Massimo De Bari, che ha evidenziato quanto sia cresciuto il personale: “Lo scorso anno abbiamo assunto 140 nuovi dipendenti e prevediamo l’ulteriore ingresso di circa 200 persone entro la fine del 2023”, a riconferma dell’attrattività dell’azienda.

L’attenzione al dipendente

All’indagine ha partecipato circa l’83% di tutti i dipendenti, e di questi ben 8 su 10 si sono detti fedeli ai valori aziendali. Un dato rilevante riguarda i risultati tra i più giovani: circa l’87% dei dipendenti fino a 25 anni e il 100% di quelli che appartengono alla cosiddetta Generazione Z considera l’azienda un eccellente posto di lavoro. L’attenzione alla persona e al work-life balance rappresenta un aspetto a cui Elettronica dà ampio risalto, anche attraverso il piano welfare “Enjoy life time”, un’iniziativa che negli ultimi anni ha permesso di mettere a disposizione dei dipendenti varie tipologie di benefit. Anche i neoassunti confermano la grande attenzione riservata ai propri dipendenti dall’azienda. L’88% testimonia infatti che, quando una persona viene assunta, viene fatta sentire da subito la benvenuta, anche grazie ad appositi percorsi di on-boarding e di valorizzazione delle competenze. Questi strumenti si affiancano inoltre al “Learning management system”, un modulo digitale per la coordinazione del processo formativo aziendale, che va dalla pianificazione fino alla valutazione dei risultati.

La flessibilità dello smart working

I giudizi positivi riguardano anche la dimensione della conciliazione vita-lavoro, favorita da Elettronica attraverso una nuova policy aziendale, che prevede una maggiore flessibilità oraria, e la possibilità di adottare lo smart working come nuova modalità di lavoro flessibile. L’obiettivo perseguito con questa politica è quello di conciliare le esigenze lavoro-vita privata, migliorando al contempo la produttività e la focalizzazione sui risultati. Gli effetti positivi dello smart working non si fermano però qui: il 72% dei dipendenti ritiene che il lavoro da remoto abbia contribuito a una maggiore responsabilizzazione delle persone verso gli obiettivi. In ultimo, il 74% del personale sostiene che tale modalità non incida negativamente sulle possibilità di fare gruppo.



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