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1 italiano su 4 ancora considera la Russia alleata o partner. I numeri Ecfr

Solo il 39% ritiene che la Russia sia un “avversario” e il 15% un “rivale”. La percentuale di chi considera la Russia un “alleato” che condivide interessi o un “partner necessario” con cui cooperare strategicamente è del 23%

Secondo un nuovo studio dello European Council on Foreign Relations, l’invasione russa dell’Ucraina ha fatto emergere atteggiamenti globali diametralmente opposti sulla guerra, l’idea di democrazia e la composizione del futuro ordine internazionale. Il policy brief “United West, divided from the rest: Global public opinion one year into Russia’s war on Ukraine” a cura di Timothy Garton Ash, Ivan Krastev e Mark Leonard, si basa sui dati dei sondaggi Datapraxis, YouGov e Gallup International Association svolti in dieci Paesi europei e in Cina, India, Turchia, Russia e Stati Uniti. Lo studio rivela come, a un anno dall’invasione russa dell’Ucraina, gli Stati Uniti e gli alleati europei abbiano riacquistato il proprio ruolo preminente sulla scena globale, ma che il divario tra la loro prospettiva e quella del “resto” del mondo si sia ampliato. I dati raccolti mostrano inoltre che in Occidente si assiste a un irrigidimento nei confronti della Russia: un gran numero di europei (una media del 55% nei nove Paesi dell’Unione europea dove si è svolto il sondaggio), infatti, si dichiara favorevole alle sanzioni contro Mosca, accettando eventuali conseguenze negative per l’economia interna del loro Paese, mentre solo il 24% è favorevole all’uso di forniture energetiche provenienti dalla Russia.

L’OCCIDENTE

Inoltre, è emerso come molti in Occidente vedano la guerra in Ucraina come una lotta per la democrazia e la sicurezza del proprio Paese; pertanto, vorrebbero che l’aggressione attuata dalla Russia venisse punita e che l’Ucraina uscisse vincente dal conflitto, senza subire ripercussioni relativamente al proprio territorio o alla propria sovranità. Ecfr sottolinea poi come i cittadini all’interno dell’alleanza occidentale abbiano un’opinione estremamente negativa della Russia, definendo Mosca “aggressiva” e “inaffidabile”. Nel Regno Unito, il 57% e il 49% degli intervistati sostiene questa opinione, così come la maggioranza negli Stati Uniti e nell’Unione europea-9. Nei Paesi occidentali intervistati un’ampia maggioranza (77% nel Regno Unito, 71% negli Stati Uniti e 65% nell’Unione europea-9) vede la Russia come un “avversario” o un “rivale” del proprio Paese.

L’ITALIA

In Italia, invece, solo il 39% ritiene che la Russia sia un “avversario” e il 15% un “rivale”. La percentuale di chi considera la Russia un “alleato” che condivide interessi o un “partner necessario” con cui cooperare strategicamente sale tra gli italiani questa percentuale sale al 23% (solo il 14% negli Stati Uniti, il 15% nell’Unione europea-9 e l’8% nel Regno Unito). Negli Stati Uniti, molti credono che il sostegno americano all’Ucraina sia guidato dalla necessità di difenderne la democrazia, mentre gli europei vedono il proprio sostegno come una lotta per la sicurezza globale. Il 36% degli americani condivide l’affermazione di Joe Biden secondo cui il motivo principale del sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina è preservarne la democrazia. Solo un cittadino su cinque nel Regno Unito e uno su sei nei nove Stati membri dell’Unione europea sono della stessa opinione. Per quanto riguarda gli italiani, solo il 10% è d’accordo. Solo il 9% in Italia ritiene che la ragione principale per cui l’Europa sostiene l’Ucraina sia difenderne l’“integrità territoriale”.

IL RESTO DEL MONDO

Tuttavia, questa posizione non è condivisa altrove. I dati raccolti da ECFR mostrano infatti che molti cittadini in Cina (76%), India (77%) e Turchia (73%) non solo ritengono che la “forza” della Russia non sia messa in discussione, ma vedono Mosca come un “alleato” strategico e un “partner” del proprio Paese (rispettivamente il 79%, 79% e 69%) e credono anche che l’Ucraina dovrebbe prendere in considerazione la resa del territorio per accelerare la fine del conflitto. Questa divergenza di opinioni tra l’“Occidente” e il “resto” del mondo suggerisce che il dominio degli Stati Uniti sull’ordine internazionale sta diminuendo e che le potenze in competizione, identificabili come democrazie e autocrazie, avranno maggiore voce in capitolo nei prossimi anni. L’emergere di questi poteri trova una conferma nel ruolo della Turchia come mediatore tra Kyiv e Mosca sull’accordo di esportazione di grano nel Mar Nero, e negli intensi rapporti economici tra India e Russia, posizionate accanto ad Australia, Giappone e Stati Uniti nel Quad.

I COMMENTI

“Il paradosso della guerra in Ucraina è che l’Occidente è tanto unito quanto ininfluente nel mondo”, ha dichiarato Mark Leonard, direttore di Ecfr. Lo studio rivela che mentre la maggior parte degli europei e degli americani vive nel mondo pre-Guerra Fredda, caratterizzato dal confronto tra democrazia e autoritarismo, molti al di fuori dell’Occidente vivono in un mondo postcoloniale incentrato sull’idea della sovranità nazionale”, ha aggiunto Ivan Krastev, presidente del Center for Liberal Strategies. “I risultati sono estremamente deludenti: l’occidente transatlantico, incentrato su Europa e Stati Uniti, è oggi più unito, ma non è riuscito a convincere le restanti potenze principali come Cina, India e Turchia”, ha dichiarato Timothy Garton Ash, professore di studi europei presso l’Università di Oxford e senior fellow presso la Hoover Institution alla Stanford University. “La lezione per l’Europa e l’Occidente è chiara: abbiamo urgentemente bisogno di una nuova narrativa che risulti convincente per Paesi come l’India, la più grande democrazia del mondo”, ha aggiunto.

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