Domani è previsto un incontro con 12 Paesi membri dell’Unione europea in cui la Francia spera di trovare sostenitori per nuove politiche energetiche, centrate sul nucleare. Ma i reattori francesi non sono al massimo della capacità. E sulle rinnovabili…
La Francia continua a puntare sul nucleare. In mezzo alla crisi energetica globale, il governo di Parigi spera in nuovi alleati europei che possano sostenere politiche centrate sull’energia nucleare. Per sondare e costruire le alleanze, domani è previsto una riunione con 12 Paesi membri dell’Unione europea, da quanto si legge sull’agenzia di notizie Reuters.
L’incontro avverrà in un momento di alta tensione tra la Francia e i Paesi che credono nel nucleare come fonte di energia a basse emissioni di carbonio, contro Germania e Spagna, che sono contrari a mettere sullo stesso piano queste fonti di energia con le nuove fonti rinnovabili.
La riunione per cercare alleati alla linea nucleare è stata organizzata da Agnes Pannier-Runacher, ministra dell’Energia francese, in occasione del vertice di ministri dell’Energia dei Paesi dell’Unione europea a Stoccolma. L’obiettivo dell’incontro sarà analizzare il contributo dell’energia nucleare rispetto alle misure per combattere il cambiamento climatico e sostenere la sicurezza energetica.
Pannier-Runacher ha precisato che spera di “formare un’alleanza pro-nucleare con altri Paesi prima dei negoziati dell’Ue”, secondo Reuters. Tra i Paesi che probabilmente parteciperanno all’incontro di domani ci sono Romania, Bulgaria, Slovenia, Repubblica Ceca, Svezia, Italia, Slovacchia, Polonia, Ungheria, Croazia, Paesi Bassi e Finlandia, oltre ai rappresentanti della Commissione europea.
Francia, Svezia e Ungheria utilizzano già l’energia nucleare, come ricorda Reuters, mentre altri Paesi, tra cui la Polonia, vogliono costruire i loro primi reattori: “L’Austria e il Lussemburgo si oppongono alla fonte di energia, citando preoccupazioni per i rifiuti radioattivi e la sicurezza, mentre altri, inclusa la Germania, stanno gradualmente eliminando i loro reattori”.
Le posizioni, dunque, sono divisive, e questa situazione ha già ritardato i negoziati sui nuovi obiettivi dell’Ue in materia di energie rinnovabili, dopo la spinta della Francia affinché l’idrogeno a propulsione nucleare fosse contato per gli obiettivi. Secondo alcuni Paesi, tra cui Danimarca, Germania e Austria, questo potrebbe minare gli sforzi per espandere le fonti rinnovabili come l’eolico e il solare.
L’interesse per una rete di sostegno sarebbe motivato anche dal fatto che l’energia nucleare in Francia inizia a vacillare. I francesi hanno la più grande flotta di reattori nucleari d’Europa, per cui la loro capacità di riprendersi dalle interruzioni prolungate e la manutenzione è fondamentale per le forniture energetiche della regione. Ma ci sono segnali che questo potrebbe non essere così facile, anche se la produzione atomica francese tende al rialzo dopo il crollo nel 2022 al livello più basso dal 1988 (dati di Bloomberg).
I reattori nucleari francesi ora funzionano a circa il 70% della capacità, secondo il monitoraggio dell’operatore di rete RTE. “È più o meno lo stesso livello di un anno fa – scrive Bloomberg -. Tuttavia, la sua produzione nucleare è storicamente bassa, se confrontata con la media del periodo 2018-2022”. La Francia è storicamente un esportatore di elettricità per i suoi vicini. “Se tali problemi con la sua produzione di energia atomica continuano – aggiunge l’agenzia – dovrà fare più affidamento su altre fonti di energia”.
Questi problemi giungono in un momento di incertezza sul futuro dell’energia nucleare. La Germania prevede di chiudere i suoi ultimi reattori rimasti ad aprile, dopo averne prolungato l’uso per aiutare il Paese a superare la crisi energetica di questo inverno. Il Belgio ha recentemente chiuso definitivamente due dei suoi sette reattori.
Inoltre, la Francia vive la peggiore siccità invernale della storia, il che comporta ulteriori problemi per i produttori di energia idroelettrica. La produzione idroelettrica francese è precipitata nel 2022 al livello più basso dal 1976.