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Le politiche pubbliche come fattore di sviluppo. Un ricordo di Giorgio Ruffolo

Di Maurizio Di Palma

Il ricordo di Maurizio Di Palma, Claudio Mazziotta, Massimo Pazienti, Umberto Triulzi, Martino Lo Cascio e gli altri colleghi del Centro Piani e di Ecoter

La morte di Giorgio Ruffolo ci ha riportato indietro nel tempo con i bei ricordi di quanto la sua persona, con la sua intelligenza e con le sue elevate doti di economista, abbia indirizzato la nostra attività di giovani ricercatori sulla tematica dello sviluppo e della programmazione.

Dalla sua lungimirante visione delle potenzialità di crescita legate all’esigenza di riforme nella società e nell’organizzazione dell’Amministrazione pubblica è decollata la programmazione in Italia; il Centro di Studi e Piani Economici creato dall’Eni su proposta di Ruffolo – dove svolgemmo la nostra attività per più di 15 anni con Giorgio allora responsabile delle Relazioni Pubbliche per il Presidente Mattei – ha collaborato nello svolgimento di ricerche per la formulazione del I Piano di sviluppo economico 1964-69, poi approvato per il periodo 1965-70.

Ruffolo aveva intravisto in quegli anni l’esigenza di disporre di analisi e di studi per prevedere le esigenze del Paese in termini infrastrutturali, sociali ed economici per un Paese più avanzato e più equo.

Il Centro Piani – su proposta di Ruffolo con incarico del Ministero del Bilancio e della Programmazione Economica – sviluppò una significativa ricerca, “Il Progetto ‘80”, nel quale con la collaborazione di qualificati economisti e territorialisti si delinearono le prospettive ed i fabbisogni del Paese, ed in particolare del Mezzogiorno d’Italia.

Negli anni successivi Ruffolo dette impulso prima con il Banco di Roma e poi con la Fime (FInanziaria MEridionale per lo sviluppo di nuove iniziative industriali nel Mezzogiorno), a significativi indirizzi, da una parte con iniziative di marketing bancario a livello internazionale e, dall’altra, al finanziamento in termini fortemente innovativi, di imprese nelle regioni meridionali. Il Centro Piani in tale contesto collaborò con il Banco di Roma, con ricerche ed analisi di settore per individuare gli spazi economici e territoriali per il rafforzamento della Banca, realizzando gli obiettivi e i relativi target indicati da Ruffolo.

Negli anni successivi Ruffolo, con una maggior presenza politica nel partito socialista eletto europarlamentare prima, poi deputato e dopo senatore, insieme ad altri economisti della sinistra fondò il Centro Europa Ricerche, al quale partecipammo come Ecoter, che, con la chiusura del Centro Piani, costituimmo per sviluppare attività di ricerca finalizzata all’Europa ed in particolare alla politica comunitaria di coesione da finanziare con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR).

Per noi che abbiamo vissuto questa esperienza largamente positiva, la guida e l’indirizzo di Ruffolo è stato fondamentale.

È stato un economista di valore, un politico tra i migliori e per noi un maestro di vita.

Maurizio Di Palma, Claudio Mazziotta, Massimo Pazienti, Umberto Triulzi, Martino Lo Cascio e gli altri colleghi del Centro Piani e di Ecoter che ci hanno lasciato in questo lungo arco temporale

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