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Meloni in Ucraina ed è già attesa negli Usa da Biden

Contatto telefonico tra i due leader. L’assistenza, economica, umanitaria e nella sicurezza all’Ucraina al centro del colloquio. “Non vedo l’ora di accoglierla a Washington”, dice il presidente americano

Dopo la visita a sorpresa a Kyiv, Joe Biden, presidente statunitense, ha chiamato Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, appena rientrato in Polonia.

Non c’è stata l’occasione di un incontro a Varsavia ma durante il colloquio telefonico i due leader “hanno discusso del loro stretto coordinamento in corso sul sostegno all’Ucraina, compresa l’assistenza in materia di sicurezza, economica e umanitaria”, si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi. Nei giorni scorsi si è parlato dell’ipotesi di invio di caccia all’Ucraina da parte dell’Italia: “Quanto ai jet, dipende quali”, ha spiegato Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri, al Messaggero. “Gli F-35 sono fuori discussione, si può avviare un discorso sui caccia bombardieri Amx. Ascolteremo le richieste ucraine”, ha aggiunto.

Stessi temi citati nel comunicato della Casa Bianca, in cui si sottolinea anche che il contatto che è avvenuto dopo la visita di Biden a Kyiv e prima di quella di Meloni: i due leader, si legge, “hanno discusso del loro stretto coordinamento in corso sul sostegno all’Ucraina, compresa l’assistenza di sicurezza, economica e umanitaria”. La nota americana conclude spiegando che Biden “non vede l’ora di dare il benvenuto” a Meloni a Washington “quando i loro programmi (di lavoro, ndr) saranno allineati”. La telefonata è anche il frutto dell’impegno delle diplomazie dei due Paesi a mantenere contatti frequenti.

Meloni è attesa anche a Pechino, invitata dal leader cinese Xi Jinping in occasione del bilaterale tenutosi a novembre a margine del G20 di Bali, in Indonesia. Nei giorni scorsi, Wang Yi, capo della diplomazia del Partito comunista cinese, è stato a Roma con due obiettivi, cioè preparare la visita di Stato e assicurare il rinnovo del memorandum d’intesa della Via della Seta, che secondo Enrico Fardella, professore associato all’Università di Napoli L’Orientale e direttore di ChinaMed, sono correlati. Infatti, una visita di Meloni “a fine anno significherebbe garantire un rinnovo del memorandum d’intesa”, ha commentato l’esperto a Formiche.net. “Al contrario, se un viaggio avvenisse prima dell’estate, il presidente del Consiglio potrebbe da garantirsi un certo margine. L’eventuale rinnovo non dovrebbe avvenire in pompa magna come la sua prima firma. Allo stesso modo il suo eventuale annullamento, se non collegato a eventi eclatanti, rischierebbe di compromettere ulteriormente i rapporti bilaterali con Pechino riducendo i margini di azione della nostra diplomazia per un eventuale recupero dei rapporti in un’ipotetica fase di disgelo con Washington”, ha aggiunto. La soluzione più pratica? Sembra essere quella di un silenzio assenso: “Potrebbe forse consentire di massimizzare i vantaggi mantenendo il memorandum d’intesa come lettera morta se necessario o riesumandolo a seconda delle eventuali convenienze”, ha concluso il professore.


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