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Nuovo budget per il Pentagono. Ecco cosa prevede per ciascuna Forza armata

Di Marco Battaglia e Giulia Missarelli

Dagli elicotteri dell’Esercito, fino ai satelliti della Space force, passando per sottomarini d’avanguardia e il caccia di sesta generazione. Ecco per ciascuna delle Forze armate degli Stati Uniti cosa prevede il budget richiesto dalla Casa Bianca da destinare alle spese del Pentagono

Il Pentagono ha presentato il suo piano di spesa, dettagliando la richiesta di budget per la Difesa proposta dalla Casa Bianca al Congresso. L’amministrazione Biden ha infatti chiesto 842 miliardi di dollari per il dipartimento della Difesa, un aumento del 3,2% (circa 25 miliardi) rispetto agli 817 stanziati per l’anno in corso, da destinare soprattutto ai nuovi sistemi unmanned, caccia, missili ipersonici e sottomarini. “La richiesta di bilancio del presidente – ha spiegato il segretario alla Difesa, Lloyd Austin – fornisce le risorse necessarie per affrontare la sfida della Repubblica popolare cinese, le minacce avanzate e persistenti, accelerare l’innovazione e la modernizzazione e garantire la resilienza operativa in un clima in continuo cambiamento”.

Army

Partendo dalle forze di terra, lo US Army ha richiesto 185 miliardi e mezzo di dollari per il proprio budget, ritenuti necessari per mantenere una forza di 452mila militari, lo sviluppo di nuovi sistemi d’arma e aumentare la propria presenza nel quadrante indo-pacifico. La previsione per l’Esercito è in realtà poco più alta di quella prevista per l’anno in corso, aggiustata soprattutto per far fronte alla inflazione prevista sul Pil statunitense. In particolare, a essere finanziati sono i programmi di acquisizione, ricerca e sviluppo delle piattaforme di prossima generazione. Circa 944 milioni di dollari saranno destinati alla ricerca sulle armi ipersoniche a lungo raggio, con ulteriori 157 milioni per la fase di procurement, 550 milioni andranno ai missili a medio raggio e 657 per i missili di precisione PrSM. Importante anche il programma del Future vertical lift, con la forza armata che ha assegnato 458 milioni alla gara del Future attack reconnaissance aircraft (Fara), l’elicottero d’assalto di prossima generazione che dovrà sostituire l’AH-64D Apache, a cui Sikorsky partecipa con il proprio modello RaiderX.

Navy

Con la nuova richiesta di bilancio il dipartimento della Marina richiede circa 255 miliardi di dollari, 202 destinati alla US Navy e 53 al corpo dei Marines. Nel 2024 la Marina ha deciso di dare priorità all’acquisto di nove navi da combattimento, il secondo sottomarino classe Columbia, due classe Virginia, due cacciatorpediniere classe Arleigh Burke, due fregate classe Constellation (prodotte insieme all’italiana Fincantieri), una nave rifornimento classe John Lewis e un nuovo tender per sottomarini. Per quanto riguarda le piattaforme navali, la Us Navy prevede lo sviluppo di una nuova arma ipersonica e l’acquisto di ulteriori 88 velivoli, tra cui gli F-35. I fondi finanzieranno anche quattro programmi di munizioni con missili standard, d’attacco, antinave a lungo raggio e aria-aria. Per quanto riguarda lo sviluppo dei programmi del futuro, la Marina investirà sul caccia di nuova generazione F/A-XX, sul sottomarino SSN(X) e sul cacciatorpediniere di nuova generazione.

Marines

Meno fondi, invece, per le unità dei Marines, con il dipartimento che ha deciso di non richiedere alcuna nave per la guerra anfibia, una decisione attesa ma destinata ad essere controversa, con il Congresso che ha recentemente ricevuto uno studio congiunto Marina-Marines in cui si delineavano le necessità di navi di classe L per la flotta. In particolare i vertici del Corpo dei Marines hanno sottolineato l’esigenza di avere almeno 31 navi anfibie. Invece, il budget ha previsto una pausa nell’acquisto di nuove unità per consentire alla Marina di valutare sia il numero di navi sia le capacità necessarie di tali vascelli. Di fronte a questa decisione, i Marines mettono in guardia dal rischio che un numero esiguo di questo tipo di unità mette l’intera capacità anfibia degli Stati Uniti in pericolo.

Air force

Per l’Aeronautica, invece, sono previsti 185,1 miliardi di dollari, una richiesta che andrà soprattutto verso lo sviluppo delle nuove capacità, a partire dal programma del caccia di sesta generazione Next generation air dominance (Ngad) e relativi sottosistemi unmanned. Per l’Usaf si tratta di quasi cinque miliardi e mezzo in più rispetto al budget attuale. In particolare, i fondi per la ricerca e sviluppo raggiungono i 36,2 miliardi, un aumento di quasi il 10%. Trenta miliardi, invece, andranno al procurement, con 4,7 solo per i missili. Nel piano dell’Air force, inoltre, è previsto anche un corposo programma di ritiro dal servizio di diversi velivoli meno aggiornati, e che rischiano di assorbire troppe risorse rispetto alle necessità operative di avere mezzi sempre all’avanguardia. Tra questi compare l’A-10 Warthog, un mezzo che l’Usaf ha cercato più volte di mandare in pensione, trovando però l’opposizione del Congresso. Naturalmente, i pensionamenti saranno bilanciati da una campagna acquisti di un centinaio di nuovi aerei, tra cui 72 caccia, di cui 48 F-35. Per quanto riguarda l’Ngad, invece, l’Usaf ha richiesto due miliardi di dollari, prevedendo di acquistarne un primo lotto da duecento velivoli.

Space force

Un aumento del 12%, quasi quattro miliardi, anche per la Space force, l’ultima nata tra le Forze armate a stelle e strisce, che vede il suo budget arrivare a trenta miliardi di dollari, concentrati soprattutto nella ricerca e sviluppo e nei sistemi di allarme e tracciamento anti-missile. L’incremento riflette in particolare il focus della forza spaziale di rimanere sempre davanti al suo principale avversario, la Cina, che sta modernizzando molto rapidamente il proprio arsenale spaziale. L’obiettivo dell’Ussf è anche quello di costruire una infrastruttura orbitale maggiormente resiliente, in modo da mitigare i potenziali rischi. Rispetto ai sistemi anti-missile, i fondi andranno a due famiglie di satelliti per l’orbita bassa (Leo) e media (Meo). Circa due miliardi e mezzo, meno di quanto previsto con l’ultimo budget, andranno invece a una costellazione di satelliti in orbita geosincrona per la sorveglianza. Il motivo di questa riduzione è stato dato dal segretario per l’Aeronautica (che gestisce anche l’Ussf), Frank Kendall: “la missione è identificare le navi anfibie dirette su Taiwan, non leggere le targhe auto dallo spazio”, un obiettivo raggiungibile anche con meno fondi.

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